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Autore: Alexiel_Slicer    16/10/2012    2 recensioni
"La città dormiva beatamente e quel continuo picchiettare acuto delle gocce fungeva quasi da ninna nanna a quel sonno dettato da Morfeo.
Qualche persiana si udiva sbattere bruscamente in lontananza a causa dei repentini spostamenti d'aria. In un altro luogo, chissà quanto lontano, si sentiva, invece, il rombo del motore di un'auto coperto dagli ululati del vento. Anche gli alberi facevano la loro parte a quell'improvvisato concerto della natura con il fruscio dei loro rami."
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bill Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Temporale"


Il cielo era una soffice distesa di nuvoloni bianchi da cui cadevano a catinelle infinite gocce d'acqua fredda che davano vita ad un violento acquazzone.
La pioggia si infrangeva rumorosa e con forza contro l'asfalto e i tetti delle case, mentre il vento bruscamente l'accompagnava e spingeva diagonalmente sotto le sue raffiche improvvise e il suo perpetuo vorticare.
La città dormiva beatamente e quel continuo picchiettare acuto delle gocce fungeva quasi da ninna nanna a quel sonno dettato da Morfeo.
Qualche persiana si udiva sbattere bruscamente in lontananza a causa dei repentini spostamenti d'aria. In un altro luogo, chissà quanto lontano, si sentiva, invece, il rombo del motore di un'auto coperto dagli ululati del vento. Anche gli alberi facevano la loro parte a quell'improvvisato concerto della natura con il fruscio dei loro rami.
A squarciare quello spettacolo notturno tanto desolato, quanto tranquillo, quasi surreale fu lo scontro di alcune delle enormi nuvole. Ne derivò un fragoroso boato che rimbombò violento nel cielo trafiggendo ogni singola particella d'aria.
Quel fragore fece sussultare una donna in una delle tante case dormienti.
"Hey, tesoro vieni qui".
Una voce maschile, dolce, rassicurante si levò caldamente nell'ambiente buio della camera da letto.
"Adoro quando piove, ma detesto questi boati improvvisi" si lamentò una voce femminile.
Un lampo di luce diramò violento l'oscurità illuminando la stanza e rischiarando i profili dei due visi.
"Anch'io adoro quando piove...stare nel letto, rannicchiati l'uno contro l'altra...è qualcosa di meraviglioso".
"Come se servisse la pioggia per farmi avvinghiare a te".
Il ragazzo sorrise "Beh no, ma la pioggia rende tutto più eccitante" sussurrò all'orecchio della ragazza con un vena di malizia.
"Bill!" disse ridendo lei "Piuttosto fai il bravo papà e vai a vedere se Rai è sveglia. Mi sembra strano che con il temporale non sia venuta correndo qui...".
Bill fece un leggera smorfia "Se non è venuta vuol dire che starà dormendo...pensiamo ad altro invece...".
"Ad altro? Del tipo?".
"A noi" mormorò baciandola.
"Questo noi può portarti a cambiare i pannolini di nuovo, lo sai?".
"Correrò il rischio...ormai sono diventato un mago nel cambio dei pannolini".
"Dopo un bel pò di mesi di pratica mi pare...".
"Quello è solo un piccolo dettaglio che si può omettere...adesso basta parlare di pannolini e concentriamoci sulle tue mutandine".
"Signor Kaulitz! Faccia il serio e vada a controllare la sua signorina".
Il ragazzo corrugò la fronte e sbuffò "Va bene, va bene...antipatica".
Lasciò il caldo tepore del letto per uscire dalla camera e attraversare il corridoio dove si fermò davanti alla porta bianca con sopra delle lettere adesive colorate che formavano il nome "Rai".
Abbassò lentamente la maniglia e spalancò la porta. La stanza era immersa in un soffuso celeste che proveniva dalla piccola lampadina notturna appesa ad una presa accanto al letto e trovò la bambina completamente avvolta dalla testa ai piedi sotto il lenzuolo rosa, mentre le altre coperte ricadevano disordinatamente a terra.
"Papà?" mormorò questa con un vocina tremolante scoprendosi il visino.
"Si, sono io...piccola ma che ci fai coperta così?".
"Niente, sentivo freddo".
"Sei sicura?".
"Si si".
"Sicura, sicura, sicura?".
"Si".
"Allora perchè le tue coperte sono sul pavimento?".
"Non lo so".
Bill si avvicinò al letto dove si sedette.
"Non è che hai paura del temporale?".
"No no! Io non ho paura del temporale! Io sono grande!" disse la bambina con enfasi scuotendo la bionda testolina.
"Oh, sei grande? Che peccato! Allora non vorrai venire a dormire nel lettone con me e la mamma..." disse Bill con un'espressione dispiaciuta, poi fece spallucce "...vabbè, vuol dire che starai qui sola soletta...buonanotte allora" continuò facendo per alzarsi, ma Rai lo trattenne per una mano.
"No!" esclamò.
"No, cosa?".
"Voglio venire nel lettone".
"Ma non dicevi di essere grande?".
"Si, infatti lo sono, ma io lo faccio per te e mamma: con la mia compagnia sarete voi a non avere paura".
"Ah! Questa è bella! Guarda un pò te!" disse divertito.
Prese la bimba in braccio e questa si avvinghiò al suo sollo posando un grosso bacio sulla guancia del suo papà, poi insieme si diressero al lettone dove la mamma li aspettava.
"Mamma!" disse la piccola appena entrò nella stanza.
"Amore mio, vieni qua" fu la risposte di lei.
Bill lasciò andare la bambina ai piedi del letto e subito Rai a gattoni raggiunse la sua mamma a cui riservò, anche a lei, un grande bacio.
I tre si sdraiarono e coprirono tutti stretti tra di loro, mentre fuori il temporale persisteva.
Un ennesimo tuono distrusse quella quiete facendo sobbalzare la bimba che stava al centro del materasso tra mamma e papà.
Bill la strinse di più a sè conferendole un senso di protezione e sicurezza.
"Ti voglio bene papà" mormorò Rai posando la testolina contro il suo petto.
"Ti voglio bene anch'io, principessina mia". 
  
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