Anime & Manga > Detective Conan
Ricorda la storia  |      
Autore: hinata 92    16/10/2012    3 recensioni
Come fu che il piccolo Shinichi conobbe per la prima volta la figura di Sherlock Holmes.
Letteralmente...
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Elementare, Shinichi

Elementare, Shinichi!

 

 

« Shinichi! Shinichi! Dove sei? »

« Dove vuoi che sia? Sono qui! »

Ran lo guardò con le lacrime agli occhi:« Avevo paura di averti perso! »

Shinichi sospirò:« Sei sempre la solita stupida! »

« Shinichi! Il professore ha detto che quella parola non si deve dire! »

« Se, se… a proposito, dov’è finito? »

 

 

 

« Shinichi, Ran! Ecco i gelati! Ragazzi… »

Una marea di gente dai costumi colorati si riversò in strada all’improvviso.

Il Professor Agasa si voltò verso il gelataio:« Cosa succede? »

« Non lo sapeva, signore? È una manifestazione di cosplayer »

Agasa si sarebbe messo le mani nei capelli, se solo non le avesse avute occupate da due coni gelati. Come avrebbe fatto a ritrovare in mezzo a quella folla due bambini di quattro anni?

 

 

 

« Guarda, Shinichi! È carnevale! »

Il bambino scosse la testa:« No, quello è a febbraio, ora siamo a giugno! »

« E allora perché sono tutti in costume? »

« Non lo so… AHI! »

Shinichi andò a sbattere contro un ragazzo vestito in modo perlomeno curioso.

« Ehi, tutto bene? »

« Sì… ma non sei un po’ giovane per fumare la pipa? E perché sei vestito così? »

Il ragazzo scoppiò a ridere:« Piccolo ma sveglio, eh? Come ti chiami? »

Ran intervenne:« Si chiama Shinichi! E io Ran! »

Il ragazzo si tolse il cappello e baciò la mano della bambina:« Piacere di conoscerti, piccola lady! Io sono Sherlock Holmes! »

« Chi? »

Il ragazzo sorrise:« Sono un detective, mia piccola lady… »

Shinichi intervenne:« Un detective? Come quelli di cui scrive mio padre? »

« Non so che cosa scriva tuo padre, ma di sicuro la tua amica va in quell’asilo qua dietro… »

Ran esclamò:« Come hai fatto a saperlo? Mi conosci? »

Holmes esibì un sorrisone a trentadue denti, ma Shinichi lo interruppe:« Sul tuo zaino c’è l’etichetta con il nome della scuola, stupida! »

« Shinichi! Ti ho già detto che non si dice! »

Al ragazzo s’incrinò il sorriso, ma si riprese subito:« E allora, mio piccolo sapientone, facciamo così: sai dirmi che mestiere fa quella signora laggiù? »

Il bambino si mise la mano sul mento:« Solo guardandola no… magari parlandole… »

Holmes si avvicinò alla signora, le fece un inchino, le prese la mano e le fece il baciamano.

« Lei è una parrucchiera, vero? »

La signora sussultò:« E lei come fa a saperlo? »

Shinichi sbarrò gli occhi. Questa volta lo aveva proprio stupito.

« Elementare, milady! Le sue unghie sono marroni a causa dei prodotti con cui tinge i capelli alle sue clienti, e qui, su questo bel ditino, c’è un piccolo callo causato dalle forbici… madame! Mi perdoni se l’ho ingiustamente sfruttata, volevo solo dare una lezione a questo piccolo saputello! »

Il ragazzo fece l’occhiolino alla donna, che dopo aver osservato con più calma il costume esclamò:« Ma si figuri! Allora arrivederci, signor Holmes! »

Ran si stupì:« Ma sei così famoso? »

« Già! »

Shinichi era letteralmente senza parole.

« E allora sapresti dirmi il mestiere di quel signore laggiù? »

Il ditino del bimbo indicò un uomo qualunque nella folla. Holmes sembrò leggermente in difficoltà e cambiò argomento. Al piccolo Shinichi la cosa non sfuggì.

« Lasciamo perdere le mie doti! Piuttosto, avete visto il mio assistente? »

Ran si guardò intorno con aria un po’ affranta:« Anche noi abbiamo perso il professore… »

« E allora abbiamo qualcosa in comune, mia piccola lady! »

Shinichi sbuffò:« Noi non abbiamo perso il professore, è lui che ha perso noi! È uno stupido! »

Ran divenne tutta rossa:« Shinichi! Quella parola non si dice! »

Il bambino le fece la linguaccia:« E io la dico lo stesso, prova a impedirmelo se ci riesci! »

Shinichi pensava che una bambina tanto femminile come Ran non avrebbe osato fargli nulla, ma inaspettatamente la piccola cercò di tirargli un calcio. Il bambino schivò con un po’ di difficoltà.

« Ehi, quello dove l’hai visto? »

« Era ieri in tv, c’era un… un… tizio che faceva così! »

Il giovane Holmes si chinò sulla bambina:« Ti riferisci forse al film di Jackie Chan? Quello con i ninja? »

La bambina s’illuminò e Shinichi, per un secondo, ebbe un chiaro presentimento. Per la sua salute futura, avrebbe fatto meglio a impedire alla sua amica del cuore di continuare a vedere film tanto diseducativi. Si ripromise di cercarne uno che parlasse di fantasmi, per farle passare la voglia.

Holmes continuò:« Non è bello che una bambina carina come te faccia a botte con un maschio… e con una gonna, per di più! »

Ran fissò il suo bel vestitino giallo:« Perché? »

Il ragazzo sospirò:« Sei troppo piccola per avere senso del pudore… ehi, eccolo là! Watson! »

Un altro ragazzo grassottello si voltò. Era vestito con un panciotto e un completo di pantaloni e giacca blu. Shinichi si chiese come facesse a non avere caldo conciato in quel modo.

Holmes mise un braccio attorno al collo del misterioso Watson:« Bambini, questo Watson, il mio assistente! »

Fece un occhiolino all’ultimo arrivato e questo, dopo essersi aggiustato la giacca, si presentò:« Piacere di conoscervi. Io sono un… »

« Aspetta, non dirmelo! Voglio provare a fare quella cosa che hai fatto prima! »

Holmes osservò colpito il bambino:« Sei coraggioso, piccolo! »

« Non sono piccolo. E mi chiamo Shinichi! »

« Ok, Shinichi, mostrami cosa sai fare! Watson, il piccolo Shinichi cercherà di capire che lavoro fai da una stretta di mano! »

Watson si accigliò:« Holmes, non credi che sia un po’ esagerato per dei bambini? »

« L’ha proposto lui, mica io! »

« Non so chi fra te e loro sia veramente il più infantile, ma va bene, una stretta di mano non mi costa nulla… »

Watson si chinò e porse una mano a Shinichi. Il bambino la prese e la guardò con attenzione, girandola e voltandola da tutte le parti più e più volte. Ran lo guardò ammirata e preoccupata: Shinichi odiava essere battuto da qualcuno, lo sapeva bene, ma stavolta si era messo in competizione con un adulto! Avrebbe retto il confronto?

Alla fine il bambino annunciò trionfante:« Non so che lavoro fai, ma so che prima hai mangiato un hamburger! »

« Eh? »

« Hai una macchia di ketchup sulla camicia e dei semi di sesamo sul coso a triangolo, lì… »

Holmes lo aiutò:« Il colletto? »

« Quello! Il sesamo non lo mettono sugli hamburger? »

Ran chiese:« Ma è quello di Alì Babà? “Apriti sesamo”? »

« Stupida, non c’è nessuna porta da aprire, qua! »

« Era una grotta e non una porta! E ti ho detto che stupido non si dice! »

« L’hai appena detto, siamo pari… »

Holmes intervenne a sedare la discussione:« Ehi, ehi, questa l’ho già sentita e non voglio un bis! Comunque i miei complimenti, piccolo detective, sei molto attento ai dettagli! »

Shinichi esultò, felice di aver dimostrato di non essere da meno di quello sbruffone. Watson aggiunse qualche dettaglio.

« Io sono un medico militare, ho lavorato per qualche tempo in Afganistan e adesso aiuto Holmes con i suoi casi… »

« Quali casi? »

« Mia piccola lady, io mi occupo di furti e omicidi! »

« Cos’è un omicidio? »

Shinichi sospirò:« È quando ammazzano qualcuno… »

« E cosa significa “ammazzano” ? »

« Significa che qualcuno muore, stupida… »

Ran scosse la testa:« No, no, non mi piace! Se qualcuno muore poi diventa un fantasma e viene a spaventarmi! »

Holmes cercò di sviare il macabro discorso:« E io lavoro proprio per evitare che questo accada! »

Shinichi lo guardò di storto:« Quello non lo fanno gli esorcisti? »

« Ma se riesco a impedire gli omicidi, non c’è più bisogno dell’esorcista! Scusami, ma come fai a sapere una parola così difficile? »

« Papà fa lo scrittore, ne sento tante di cose in casa… veleni, pistole, rapimenti, riscatti, tradimenti… »

Ran chiese di nuovo:« Cos’è un tradimento? »

Watson intervenne per evitare imbarazzanti spiegazioni:« Ho perso di vista anche Irene e Moriarty… »

Holmes sospirò:« C’è troppa gente in questa manifestazione… »

Shinichi si guardò intorno:« Cos’è, un raduno? Siete tutti detective? »

Watson sorrise:« No, siamo tutte persone appassionate a… qualunque cosa! Libri, film, fumetti… e allora ci piace travestirci come i nostri eroi! »

Il bambino lo guardò attentamente:« Quindi tu non sei veramente Watson? »

« Esatto! »

Ran guardò delusa Holmes:« E tu non sei veramente un detective? »

Il ragazzo le fece l’occhiolino:« E questo chi lo dice? Potrei esserlo anche senza chiamarmi Sherlock Holmes … »

Il suo amico fece una faccia molto eloquente a proposito, ma si beccò un’occhiataccia da Sherlock e cercò di tornare impassibile.

 

« Shinichi!!! Ran!!! Ran Mori!!! Shinichi Kudo!!! Dove siete??? Non mi fate disperare, per favore… »

 

Ran s’illuminò in volto e agitò le manine:« Professore!!! Siamo qui!!! »

« Ran! Shinichi! »

Shinichi sbuffò:« Era anche ora… »

Il bambino si sentì osservato e alzò lo sguardo verso l’alto. Holmes lo stava guardando come se avesse appena visto un fantasma.

« Kudo? Tu ti chiami Shinichi Kudo? »

« Sì, non te l’avevo detto? »

« E tuo padre… non si chiamerà mica Yusaku? »

« Sì, esatto… lo conosci? »

« Non… non di persona, solo di fama… »

Agasa si presentò ansimante, con i due coni quasi sciolti:« Oh, grazie al cielo vi ho trovati! Non so davvero come ringraziarvi per averli tenuti d’occhio! »

Watson lo fissò ancora sconvolto da quello che aveva appena scoperto:« Si… si figuri… è stato un piacere… »

Agasa cercò di dare i coni ai bambini, ma Shinichi si lamentò:« Ehi, è tutto appiccicoso! Si è sciolto tutto! »

Il professore sospirò:« E va bene, ve ne compro un altro, basta che stavolta mi stiate attaccati… o chiederò in prestito le manette al padre di Ran per non perdervi! Su, ringraziate i signori! »

Ran salutò con la mano:« Ciao ciao! »

Holmes le fece di nuovo il baciamano:« Arrivederci, piccola lady! »

Poi si avvicinò a Shinichi e, dopo averlo squadrato un po’ dall’alto, gli scompigliò i capelli:« E arrivederci anche a te, piccolo collega! »

« Collega? Cosa significa? »

« Significa che sei un piccolo detective anche tu! »

Shinichi lo guardò con quell’aria un po’ strafottente che gli veniva tanto bene:« TI sbagli… io sono molto più bravo di te! »

E, con una linguaccia di saluto, si allontanò col professore, che li teneva saldamente per mano entrambi per non perderli nuovamente.

 

 

 

Holmes e Watson si guardarono sconvolti:« Cioè, abbiamo discusso di gialli con il figlio del più grande scrittore giapponese del genere??? Il creatore del Barone Della Notte ??? »

Holmes ridacchiò:« Ecco perché sapeva tante cose, chissà quante ne sente a casa… »

Una donna li abbracciò entrambi di spalle, seguita da un altro ragazzo:« Ehilà! Cosa mi sono persa mentre gironzolavo un po’ con Moriarty? »

« Oh, Irene… »

Il ragazzo che interpretava Holmes e quello che impersonava Watson si guardarono  e scoppiarono a ridere:« Per poco ti sei persa l’autografo del figlio del tuo autore preferito… »

« Yusaku Kudo??? Avete incontrato il piccolo Shinichi??? C’era anche Yukiko Fujimine, l’attrice??? »

Moriarty si sbatté una mano sulla fronte:« Nooo, perché glielo avete detto? Ora andrà avanti tutto il pomeriggio con la biografia completa del suo autore preferito… »

E, ridacchiando e discutendo, si persero nella folla.

 

 

 

Shinichi continuò a camminare silenziosamente, mangiando il suo gelato. Ran notò subito che era più silenzioso del solito e lo indicò ad Agasa.

« Cosa c’è, Shinichi? »

« Ho deciso una cosa, professore! »

« Cosa? »

« Voglio diventare un detective come quell’Holmes! »

Agasa sorrise, intenerito dalla sua ingenuità:« Ma Shinichi! Quello non era il vero Sherlock Holmes! »

« Me l’ha detto, io voglio superare l’originale! »

Il professore non ebbe cuore di dirgli che era un personaggio di fantasia. Era sicuro che se l’avesse fatto in quel momento, si sarebbe sentito come un genitore che rivela al figlio che Babbo Natale non scende dal camino con le renne al seguito.

« Però Holmes è vissuto un bel po’ di tempo fa… stiamo quasi per cambiare millennio! »

« E quale millennio viene? »

Agasa lo guardò un po’ perplesso, non capendo dove il bimbo volesse andare a parare:« Il terzo… »

Shinichi esibì il sorrisone più smagliante del suo repertorio. Ran iniziò a preoccuparsi, e non a torto. Ancora non lo sapeva, ma la frase seguente l’avrebbe tormentata negli anni a venire.

 

« E allora diventerò lo Sherlock Holmes del terzo millennio!!! »

 

 

 

Ciao a tutti!!! Nonostante sia una fan di questo anime da tanti anni, chissà perché una storia sul piccolo detective non l’avevo mai scritta! Ho cercato, per quanto possibile, di mantenere una logica adattabile a dei bambini di quattro anni (le parole ripetute, le continue domande…), pur mantenendo i cliché di Ran e Shinichi… spero che questa one-shot vi abbia divertito! Per favore, fatemi sapere cosa ne pensate!

 

CIAO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

Hinata 92

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: hinata 92