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Autore: Allegra_    16/10/2012    2 recensioni
"Noemi, per tutti conosciuta come Noe, è una sedicenne fiorentina che ha solo un pilastro portante nella sua vita: l'amore che provano verso di lei i suoi amici ed i suoi familiari, i quali la sostengono sempre e la accompagnano in ogni sua mossa.
Ma il suo equilibrio inizierà a rompersi man mano dopo la separazione dei suoi genitori ed il suo trasferimento a Torino, città nella quale Noe imparerà cosa significa amare ed essere amata davvero."
Spero vi piaccia, mi sono impegnata davvero molto per scriverla, quindi lasciate una recensione se avete cinque minuti, ve ne sarò grata
Genere: Commedia, Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 14 : Tra Le Tue Braccia

Arrivammo fuori al locale dopo nemmeno dieci minuti.
Inutile dire che quei pochi minuti avrebbero scalato le classifiche come I più belli della mia vita, visto e considerato che ero stata appiccicata a Fra’ come una cozza con il suo guscio.
Il Martin’s Flower – o come diamine si chiamava quel posto – era davvero enorme: un edificio alto e azzurro cielo, con in cima un enorme insegna bianca  ovviamente l’immancabile immagine di un fiore colorato.
Da dove eravamo parcheggiati noi, poco più avanti rispetto all’entrata vera e propria, riuscivo a vedere tantissima gente farsi strada verso l’interno, vestiti come solo degli accaniti frequentatori di posti del genere avrebbero potuto: abitini succinti di lunghezza sotto lo zero per le ragazze, e colori rosa acceso e lilla per i ragazzi, con tanto di pantaloni blu elettrico.
Sospirai sconvolta e non potei fare a meno di elogiare la mia scelta: quell’abitino semplice era perfetto e nonostante fosse piuttosto attillato, non aveva nulla a che vedere con le mini stoffe indossate da tutte quelle barbie rifatte e tatuate.
Ma come cavolo c’ero finita io in un posto del genere ??
A risvegliarmi dai miei pensieri furono le mani di Fra’ appoggiate sui miei fianchi, che mi accarezzavano lentamente da sopra la stoffa del cappotto leggero.
Portai lo sguardo su di lui sorridendo imbarazzata per poi fissare le sue labbra così invitanti … il desiderio di averle premute contro le mie cresceva ogni momento di più.
<< Ti ho già detto che sei splendida vestita così ?? >> mi chiese lui con voce roca, sporgendosi verso il mio orecchio.
<< Non me lo ricordo … >> mormorai decidendo di stare a quel suo assurdo gioco.
<< Allora te lo dico adesso >> mi prese la mano e intrecciò le sue dita con le mie, avvicinandosi sempre di più al mio viso << Sei splendida >>
E prima che avessi anche solo il tempo di saltare di gioia – metaforicamente, chiaro !! – per quelle parole, le sue labbra catturarono le mie in un dolce incastro che poco dopo diede avvio ad un vero e proprio bacio, dolce e allo stesso tempo carico di passione.
Avevo ancora una mano stretta nella sua, mentre l’altra vagava tra i suoi capelli e quella di Fra’ scendeva lungo la mia schiena accarezzandomi piano.
Avrei voluto rimanere così eternamente, in uno stato a metà tra l’attrazione fisica e il sentimento che forse non provavo soltanto io, ma come è più che scientificamente provato, ogni cosa bella termina prima del dovuto.
E a far terminare la nostra situazione pseudo-romantica, fu lo starnazzo di una gallina proveniente da non molto lontano.
<< Francesco Livelli !!! >>
Sentii le sue labbra abbandonare lentamente le mie, ma la sua mano non aveva intenzione di lasciar andare la mia, non ancora.
<< Oddio sei proprio tu !! Quanto sei diventato figo, mamma mia !!! >> squittì ancora quella vocina stridula che ormai era sempre più vicina.
Francesco sorrise, mentre io osservavo la ragazza con accuratezza.
Era alta, molto alta e non c’entravano per nulla i tacchi che indossava, magrissima come una stecca di biliardo, il seno contenuto appena in quella quarta che indossava, i capelli lunghi e liscissimi, biondo platino che non poteva essere naturale, il trucco marcatissimo, gli zigomi enormi e un vestitino semi-trasparente che iniziava più o meno a metà del seno e terminava poco sotto il sedere.
<< Mary, è proprio tanto che non ci vediamo !! >> esclamò Fra’ sorridendole per poi lasciarmi la mano ed avvicinarsi ad abbracciarla << Sei sempre più bella !! >>
Bella ??? Certo, se (s)vestirsi in quel modo, sculettare un passo si e l’altro pure, truccarsi come un trans e squittire come una gallina significava essere bella, allora lei era davvero magnifica.
<< Vogliamo parlarne ?? >> rise sguagliatamente la gallina per poi starnazzare ancora << Sei un figo della madonna, tesoro caro !! >>
Meno male che l’aveva detto lei !! Non l’avrei mai notato altrimenti !!
<< Beh grazie >> sorrise il cretino lanciando un’occhiata al corpo della ragazza.
Il mio cervello ci mise un po’ a capire effettivamente chi fosse quella gallina, il perché stesse parlando con Fra’ e tutto il resto: era Mariella Saressa, la festeggiata di quell’assurdo compleanno, l’ex-ragazza di Fra’, Ste e Giò … in pratica quella che si erano passati come la peste.
<< Sai, ho pensato così tanto a te in questi ultimi tempi, che mi dispiace sapere che ormai tu sia felicemente fidanzato … >> sbuffò triste Mariella facendomi sussultare.
Felicemente fidanzato ?? Non si stava riferendo a me, vero ??
<< Come ?? >> anche Fra’ aveva evidentemente avuto la mia stessa confusione.
<< La biondina non è la tua ragazza ?? >> domandò stranita l’oca irritandomi all’istante.
<< “La biondina” >> scimmiottai quel soprannome con rabbia << si chiama Noemi !! >> sbottai poi.
<< E comunque no, non è la mia ragazza, è solo … >> iniziò Francesco bloccandosi ad un tratto.
Solo cosa ??
Avevo bisogno di sapere il continuo di quella frase … cos’ero io per lui ??
Ripensai a qualche giorno prima, quando nella pista di pattinaggio stava per rispondermi a quella domanda tanto temuta dal mio cuore.
<< Perché non mi hai detto che uscivi con quell’idiota di Fenice ???? >> mi domandò burbero quando fummo abbastanza lontani perché gli altri potessero sentirci.
<< Te l’ho detto razza di cretino !! Non ti ricordi quel giorno a scuola quando mi hai detto che non potevo uscirci e io ti ho bellamente ignorato ??? >> ero troppo irritata per sembrare calma, e nemmeno ci stavo provando a dirla tutta.
<< Si che me lo ricordo. >> sbuffò guardandomi torvo per poi continuare quella discussione senza senso << Ma intendevo, perché non mi hai detto che era stasera ?? >>
Sbattei le palpebre scuotendo la testa incredula: che cosa mi significava quella scenetta da fidanzato geloso quando in realtà io e lui non eravamo niente ??
Che diritto aveva su di me, su una sua semplice compagna di classe  ???
<< Perché avrei dovuto ?? >> domandai facendolo rispondere ovvio, con tanto di sbuffo scocciato.
<< Forse perché ci baciamo da settimane ?? >>
Ci baciamo … solo Dio sapeva quanto avrei voluto sostituire quella maledetta espressione con una più dolce del tipo “Stiamo insieme da settimane”: ecco, così suonava decisamente meglio.
Ma purtroppo non era la realtà.
<< Il fatto che noi due ci baciamo >> pronunciai quelle parole con riluttanza << non significa niente >>
Certo come no … assolutamente niente.
Ma chi volevo prendere in giro ?? Lui non ci avrebbe mai creduto, ed ero talmente stupida da non riuscire a convincere neppure me stessa.
 << Ah no ??? Quindi io per te non sono nessuno … >> all’inizio mi sembrò quasi dispiaciuto, ma poi il suo sguardo irritato mi fece rinvenire da quei pensieri.
<< Un compagno di classe >> sorrisi arrabbiata e ironica utilizzando il tono più acido che possedessi << Non è forse questo che sono per te ?? >>
<< Andiamo Noe non fare la stupida >> sbottò improvvisamente contrario alle parole che lui stesso aveva detto qualche giorno prima.
<< Io non bacio tutte le mie compagne di classe >> spiegò come se fossi stata una bambina idiota che non riusciva a fare 2+2 << Tu sei di più di una compagna di classe !! >>
Il mio cuore registro quelle parole lentamente, assaporandole perché consapevole che sarebbero state le più dolci pronunciate dalla sua bocca, almeno in quella vita.
Il mio cervello però desiderava sapere di più, e poiché per mia (s)fortuna, era lui a controllare gli altri organi, mi ritrovai a domandargli << Ossia ?? >>

<< Solo ?? >> domandò Mariella risvegliandomi dai miei pensieri.
Lui non sembrava voler aprire bocca, così decisi che l’avrei fatto io.
<< Una compagna di classe >> esclamai sicura guardandolo triste << Solo una stupida, semplice e inutile compagna di classe >>
Il mio tono di voce era sconfitto e le lacrime correvano ai miei occhi spingendo per scendere, ma mi ero ripromessa più volte di non piangere davanti a lui, non per quell’assurdo sentimento che avevo scoperto di provare verso quell’idiota.
Così mi feci forza e provai a sembrare la Noe di sempre, quella cosciente delle sue qualità e disprezzatrice dei suoi difetti, che non aveva paura di dire ciò che pensava, né di elogiarsi a voce alta.
<< Ovviamente, una simpatica, intelligente e splendida >> calcai forse un po’ troppo quella parola utilizzata da lui precedentemente << compagna di classe. >>
L’oca rise leggermente per poi aggiungere divertita << Beh Fra’, se baci in quel modo tutte le tue compagne di classe simpatiche, intelligenti e splendide, allora mi sa che vengo anch’io al Carlo Botta !! >>
Lui sorrise appena esclamando malizioso ed allusivo << Tu lo riceveresti anche se vivessi in Australia un bacio del genere !! >>
Un lieve dolore in petto che m’infastidì non poco: perché doveva provarci con quella proprio davanti ai miei occhi ??
E perché doveva farlo dopo essersi comportato in quel modo così dannatamente dolce ???
Perché Francesco voleva farmi del male e perché diamine io ci cascavo sempre ??
Mi sentivo così idiota: soffrire per qualcuno che non se ne curava minimamente e nonostante fossi consapevole di tutto ciò, continuare senza riuscire a fare assolutamente nulla.
Una bambolina nelle mani di un ragazzo, stavo diventando questo e iniziavo a piacermi sempre meno.
Quella non era la vera Noe, non era ciò che volevo essere, ciò che dovevo essere.
Eppure ogni volta non riuscivo a non inciampare sullo stesso sasso e nonostante mi proponessi di calciarlo via, rimaneva sempre lì, per la mia strada che in modo o nell’altro avrei comunque dovuto percorrere.
Ma, se proprio calciarlo via era impossibile, avrei potuto almeno cambiare sentiero ed è proprio quello che provai a fare in quel momento.
Mi voltai e camminai a passo sicuro verso la discoteca, senza voltarmi nemmeno una volta e non potei fare a meno di essere orgogliosa di me stessa.
Non mi avrebbe vista piangere: la mia dignità mi era rimasta, tutta intera anche se con qualche taglietto qua e la.
Per fortuna, appoggiato a braccia incrociate sullo stipite della porta d’ingresso, Stefano stava ad aspettarmi insieme a Hill, mentre gli altri tre dovevano essere già entrati.
E forse fu brutto da vedere per lei, ma non riuscii a non buttarmi tra le braccia del mio amico e stringerlo forte a me: avevo bisogno di un appoggio, o sarei caduta all’istante.
<< Hey piccola, che succede ?? >> mi domandò lui dolcemente accarezzandomi i capelli con fare amorevole.
Adoravo Ste: dietro la sua aria da duro e dongiovanni, aveva un cuore enorme ed era un amico assolutamente fantastico.
<< N … niente >> mormorai appoggiando la fronte sul suo petto per cercare protezione.
<< Sai che non ci credo, vero ??? >> mi domandò sorridendo e facendo sorridere, anche se solo lievemente, me di rimando.
<< Dai Noe, raccontaci >> Hilary marcò tanto quell’ultima sillaba, gelosa come non l’avevo mai vista.
In realtà infatti sembrava volesse dire Giù le mani dal ragazzo che mi piace o ti squarcio la gola, tanto per tralasciare le parolacce.
Risi divertita allontanandomi da Stefano che però mi passò un braccio intorno al collo a non volermi lasciar andare.
<< Puoi dirmi tutto, credo tu l’abbia capito >> esclamò convinto guardandomi negli occhi.
Sembrava quasi si fosse completamente dimenticato di Hilary … strano visto che quella mattina mi aveva detto che le piaceva.
C’era qualcosa sotto di sicuro, magari era soltanto una di quelle assurde tecniche che utilizzano i ragazzi.
<< Lo so >> gli sorrisi sincera << Solo che non voglio parlarne >> aggiunsi poi tentando di non sembrare una povera ragazza disperata, cosa che assolutamente non ero.
<< Perfetto, andiamo >> aprii la porta facendo entrare me e la mia amica, anche se – probabilmente ero stato solo frutto della mia immaginazione – potevo giurare di averlo visto lanciare un’occhiata al mio lato b, tralasciando completamente la povera Hilary che sculettava pur di farsi notare.
Ragazzi … ci voleva una laurea anche solo per interpretare un loro gesto !!
***
Erano passate circa due ore dall’inizio della serata e da allora non avevo più visto nessuno dei miei amici.
Mic e Dodo appena dopo averci salutato si erano andati a sedere su uno degli enormi divani in pelle del privè, Ste e Hill erano al bancone a parlare e a mangiare stuzzichini, mentre io mi ero subito diretta verso il centro della pista, credendo che ballare fino allo sfinimento avrebbe potuto farmi sentire meglio.
Giorgio mi aveva girato intorno fino a quel momento – quando parlavo dei miei amici che non avevo più visto ovviamente non lo includevo, in quanto NON era mio amico.
E Fra’ … beh, non l’avevo per nulla cercato, né tantomeno si era fatto vedere, quindi avrebbe anche potuto essere rimasto soffocato dalle labbra di silicone di quella Mariella ed io non l’avrei comunque saputo.
Stavo scuotendo i capelli a ritmo dell’ultima hit del momento, quando la voce del dj mi fece sobbalzare.
<< Perfetto ragazzi, adesso rallentiamo un po’ >> annunciò con voce soave per poi continuare << Prendete per mano quella persona tanto speciale, avvicinatela a voi, ditele ciò che sentite … con questo ritmo non c’è modo che vi respinga !! >>
Certo, come no.
La faceva talmente facile quello li !! Cosa ne poteva sapere lui dietro quella console di ciò che davvero succedeva tra tutte le coppiette già scese in pista ??
Parecchi ragazzi mi invitarono a ballare, ma anche se dispiaciuta fui costretta a rifiutare tutti le loro proposte, preferivo sedermi al bancone piuttosto che muovermi appiccicata a qualcuno,desiderando con tutta l’anima che ci fosse lui al suo posto.
Così mi avvicinai al barista, ma nemmeno il tempo di ordinare la mia Vodka, che un paio di braccia mi avvolsero da dietro stringendomi possessivamente.
<< Allora, mia persona speciale, vieni a ballare ?? >> domandò Fra’ dolce al mio orecchio.
In un’altra situazione mi sarei sciolta a quella frase e soprattutto a quel tono, ma imposi a me stessa che quella sera avrei dovuto essere dura, come una roccia.
<< Ucciditi Livelli !! >> sbottai infatti buttando all’aria le sue braccia e spingendolo lontano da me.
Ma era impossibile imporre qualcosa a quel ragazzo: era testardo peggio di un mulo senza una gamba … ok, la gamba non c’entrava niente, ma il paragone era piuttosto chiaro !!
<< Mi spieghi che ti succede ?? >> mi chiese come interessato.
Rimasi muta camminando verso il bagno delle ragazze, poco distante da dov’eravamo noi due.
<< Noe cavolo parlarmi !! >> strillò esasperato ricevendo in tutta risposta una porta in faccia.
Era davvero semplice irritarlo … un punto a mio favore, o no ??
Dato che non dovevo andare in bagno, ma uscire non era affatto una buona idea, mi posizionai davanti allo specchio iniziando a sistemarmi i capelli.
Non avevo fatto i conti però con la porta principale di un bagno che, per mia sfortuna, non ha la chiave.
<< Adesso tu mi dici che hai !! >> sbottò lui arrabbiato parandosi di fronte a me.
<< Io che ho ??? >> urlai stanca di quelle domande assurde << Perché tu sei forse normale ??? >>
Mi guardò stranito e così non potei fare a meno di indicargli la porta d’uscita.
<< Vallo a chiedere alla barbie rifatta, quella che riceverebbe un bacio di quel tipo anche se vivesse in Australia, quello che mi succede e poi vediamo che ti risponde !! >> tuonai.
Rise divertito ed io in tutta risposta camminai verso la direzione indicata dal mio braccio precedentemente.
<< Quindi è questo il problema ?? >> sorrise ironico cingendomi i fianchi da dietro << Sei gelosa Noe ?? >>
Si, cretino.
<< Ma anche no cretino !!! >> beh, almeno qualcosa della realtà ce l’avevo messa nella mia risposta.
<< E allora dimostramelo >> mi sussurrò all’orecchio sicuro << Balla con me >>
Non me lo feci ripetere due volte: il desiderio di stringerlo a me era troppo forte.
E si, ero incosciente, masochista e stupida, ma sentire le sue braccia attorno ai miei fianchi, il suo cuore battere contro il mio, i suoi baci sul collo e i suoi respiri mischiarsi con i miei mi fece totalmente impazzire.
Tra le sue braccia stavo bene, nonostante tutto.
 

Piccolo Angolo Di Luce:
Hola !! Mi dispiace molto per il ritardo, ma vi giuro che ultimamente sono davvero molto impegnata !!
Il capitolo l’ho fatto più lungo per farmi perdonare, spero vi piaccia !!
Allora …. Che ne pensate del rapporto che c’è tra Noe e Ste ??

E Fra’ ?? Si, so che è stupido e forse pensate che Noe sia un po’ troppo incoerente … pensa di stargli lontano ma poi cede sempre … beh, è innamorata ragazzi, ma non vi preoccupate: ha un carattere forte e non si comporterà sempre così !!
Grazie mille a tutte voi, siete la mia energia

Un bacino <3

   
 
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