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Autore: Haz in my clutch    17/10/2012    5 recensioni
Harry aveva solo 8 anni e cercava costantemente una presenza materna, lei era morta ormai da quasi un anno, ma aveva lasciato un vuoto insostenibile nel cuore di tutti noi. Io ormai ero stata riadattata a ‘zia Matilda’ perché ‘Tata Matilda’ fa troppo a brutta e vecchia.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Mi guardava impaziente di riabbracciarmi, come se fossi tornata da un lungo viaggio. Invece ero solamente andata al lavoro e ci eravamo già visti la mattina. In realtà da quando aveva perso la madre era sempre tanto contento di vedermi, forse perché io ero la cosa più vicina che aveva a una madre. Harry aveva solo 8 anni e cercava costantemente una presenza materna, lei era morta ormai da quasi un anno, ma aveva lasciato un vuoto insostenibile nel cuore di tutti noi. Io ormai ero stata riadattata a ‘zia Matilda’ perché ‘Tata Matilda’ fa troppo a brutta e vecchia. Non ero più la sua babysitter eppure ci vedevamo tutti i giorni, quando il padre me lo lasciava per fare i turni di notte in caserma. Lo facevo giocare, gli leggevo le storie, mangiavamo insieme e ogni tanto mi chiedeva serio se avevo il ragazzo e a ogni no che riceveva, con un sorriso mi prometteva che mi avrebbe sposato lui. A quel tempo avevo appena vent’anni e non ero andata al college per lo stupido sogno che avevo, diventare una cantante. Gli avevo trasmesso io la passione per la musica, fin da quando ascoltavamo le canzoncine per bambini, a nove anni sapeva chi erano i Beatles e conosceva le loro principali canzoni tutte a memoria. Ora lui è grande, ha diciotto anni ed è uno degli One Direction, la band rivelazione del 2012. Si potrebbe dire che un ragazzo come lui, con milioni di ragazzine ai suoi piedi, soldi, macchine, case sia felice. Ma io nei suoi occhi lo vedo, nonostante non ci vediamo più così frequentemente. Gli manca qualcosa.
- Ehi Tommo? Che ne dici di andare al bowling? – chiese Harry soddisfatto dei suoi morbidi ricci.
- No, no Harry – Disse Tommo facendo cenno con la testa – oggi devo proprio mettermi sotto con lo studio, ma chi me l’ha fatto fare a me, di andare al college? –
- Beh, fa niente lo chiederò a Malik – rispose facendo spallucce – lui di certo non dirà di no –
- Beh hai sbagliato amico – sbucò Zayn – non ti ricordi che oggi vado a conoscere i genitori di Perrie? – disse sistemando si il ciuffo scuro.
- Al diavolo tutti! Te e Tomlinson! Ci vado da solo! Così rimorchio anche qualche pollastra. Pfh, a te Malik, prima non piacevano le cose serie –
- Sono cambiato Harry – rispose Zayn Malik sbuffano – ho trovato la persona giusta… -
Ma fu completamente inutile che Malik avesse risposto perché si senti la porta di casa sbattere prima ancora che avesse finito di parlare. Zayn e Louis fecero spallucce guardandosi come per dire ‘non cambierà mai’.
Harry intanto era salito in macchina e ascoltava la radio, avevano messo ‘payphone’ una delle sue canzoni preferite, canticchiava con la sua voce suadente pensando che il giorno dopo avrebbe cominciato il college. Non era molto agitato perché aveva sempre desiderato andarci, soprattutto ora che ci andava da popstar. Il bowling non era molto lontano da casa sua e così ci andava spesso per cercare di abbordare qualche ragazza. Non che fosse cattivo, ma le cose ‘serie’, come diceva Malik, non erano il suo forte, per lui era difficile legarsi ad una persona.
Cercò di parcheggiare il più vicino possibile all’entrata ma quel giorno c’era particolarmente tanta gente, si mise gli occhiali da sole e il cappuccio in testa, non voleva farsi riconoscere ma tanto era sicuro che qualcuno l’avrebbe fatto. Questa cosa ogni tanto lo infastidiva, ma per la maggior parte del tempo lo lusingava. Entrò e andò per prendere le scarpette che subito una ragazza si avvicinò a lui, lui sfoderò uno dei suoi sorrisi più belli guardandola negli occhi.
La ragazza, decisamente su di giri, balbettò qualcosa e lo abbracciò stringendolo forte a se. Poi si staccò e lo salutò, vedendo che anche altre si stavano avvicinando decise che era meglio andarsene e si affrettò a raggiungere l’uscita. Salì in macchina e si tolse gli occhiali da sole, cosa avrebbe potuto fare adesso? Mise in moto e comincio a vagare un po’ per la zona, senza sapere bene dove andare. Ad un certo punto vide un parchetto completamente vuoto e decise di scendere dall’auto e di andare a vederlo, sarebbe stato il posto perfetto per andare a correre, senza tanta gente che lo fermasse e gli chiedesse autografi. Si mise seduto su una delle panchine e cominciò a riflettere sullo stress di essere una star della musica, quando notò che non era solo in quel parco. Proprio dietro un albero dall’altra parte del parco c’era una ragazza accovacciata. Aveva capito che era una ragazza grazie ai lunghi capelli neri corvini che le scendevano giù per la schiena e le ricadevano anche sulle gambe. Era seduta per terra, immobile, con la fronte appoggiata sulle ginocchia. Harry, incuriosito e anche un po’ malizioso si avvicinò a lei cercando di fare meno rumore possibile. Da vicino la si sentiva piangere silenziosamente quasi non volesse disturbare nessuno. Lui si avvicinò a lei e quest’ultima alzò lo sguardo. Quando lo vide si rimise subito nella posizione di prima singhiozzando ancora di più.
- ehi, ehi, non piangere… cosa può essere successo di tanto brutto da far piangere una ragazza così bella? – in effetti era bella davvero, dalla sua pelle chiara spuntavano due meravigliosi occhi color ghiaccio e le labbra color pesca erano umide di lacrime. Non vedendo segnali Harry continuò a parlare – ehmmm, io comunque sono Harry, penso tu sappia chi sia, conosci gli One Direction no?-
- so chi sei – rispose un po’ acida la ragazza – e non vedo come mi possa interessare –
Era evidente che la ragazza non volesse niente da lui e così fece per alzarsi e tornare alla macchina, quando poi si fermò e le chiese:
- come ti chiami? –
Lei rialzò lo sguardo e guardandogli i piedi rispose:
- mi chiamo Anne – Harry spalancò gli occhi e rimase a bocca aperta, come sua madre, anche lei si chiamava Anne e anche i capelli, la prima cosa che aveva notato di lei, erano tanto simili a quelli di sua madre. Ora anche sul suo viso scendevano lacrime, grandi e copiose, come faceva da piccolo, cercava di asciugarsele con la manica della felpa, ma invano perché non faceva in tempo ad asciugarle che già delle altre scendevano sulle guance.
Allora Anne, non capendo bene quello che stesse succedendo si alzò in piedi, frugando nella tasca tirò fuori un morbido fazzolettino di stoffa e glielo porse.
- tieni, è pulito, almeno non ti bagnerai tutta la manica della felpa.- Parlava lei che aveva ‘lavato’ i pantaloni nelle sue lacrime.
Lui ringraziò prendendolo. Moriva dalla voglia di farle mille domande. Ma rimase in silenzio, a guardarle gli occhi di ghiaccio. Nessuno di loro poteva dire quanto fossero rimasti lì, a guardarsi senza dire una parola. Però tra di loro scattò qualcosa, così Harry si avvicinò piano, sempre di più fino ad essere a meno di tre centimetri da lei, quei tre centimetri furono poi percorsi dalle sue labbra che toccarono quelle di Ann. Avevano un sapore strano, erano bagnate dalle lacrime, la sua lingua timida e impercettibile era lenta ed elegante e insieme sembravano quasi fare l’amore. Poi ad un tratto lei si staccò, quasi fosse riuscita a liberarsi dall’incantesimo e corse via senza dire nulla.
Lui rimase spiazzato, certo non era abituato a farsi sfuggire le ragazze, in genere si staccava lui dalle loro labbra languide e non era nemmeno riuscito a rincorrerla, tanto era scioccato.

OPPA GNAM GNAM STYLES! (?)
OKKEI QUESTA DICIAMO CHE E' LA MIA PRIMA FANFICTION QUINDI NESSUNO MI CAGHERA' EPPACE.
COMUNQUE SONO MATILDE E SU TWITTER SONO
@xkissmeharre .
POI BOH, NON SO SE HO FATTO ERRORI. BUONA GIORNATA.
lol

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