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Autore: Shari Deschain    17/10/2012    3 recensioni
[Post-Serenity; Spoiler per i comics]
«Ho bisogno che tu mi dia un'occhiata», taglia corto Zoe, e adesso non c'è più nessuna traccia di divertimento sul suo volto.
Simon è stanco, confuso e preoccupato, ma prima di tutto questo è un dottore, quindi finisce di rivestirsi e si dirige a passi veloci in infermeria, senza fare altre domande.
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Malcom Reynolds, Simon Tam, Zoe Washburne
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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Pairing/Characters: Zoe, Simon, Mal.
Rating: G
Warnings: Post-Serenity, Spoiler per i comics.
Word Count: 896 (fdp)
Disclaimer: JOSS WHEDON OWNA IL MONDO.
N/A: Scritta per la Staffetta In Piscina @ piscinadiprompt, prompt “Zoe, Timshel (Mumford & Sons)”, e per 500themes_ita, prompt #459. La vita all'interno.





Timshel


«And you are the mother
The mother of your baby child
The one to whom you gave life
And you have your choices
And these are what make man great
His ladder to the stars

But you are not alone in this
And you are not alone in this
As brothers we will stand and we'll hold your hand
Hold your hand»



Sono passate ore dalla cena silenziosa che hanno consumato tutti insieme, e Simon, comodamente sdraiato nel suo letto, e con solo i pantaloni del pigiama addosso, è davvero felice di questo.
Nonostante tutto, nonostante il tempo che dovrebbe guarire le ferite, ci sono ancora serate come quelle, quando le due sedie vuote intorno al tavolo si trasformano in due pietre tombali, e l'allegria scivola via tra le pareti un po' più vuote della Serenity.
È giusto così, e lo sanno tutti. Ma nessuno di loro si sente troppo in colpa nel defilarsi il prima possibile, accampando scuse di lavori lasciati a metà o di stanchezze improvvise.
Dopotutto ognuno combatte i fantasmi come può, e alcuni non li combattono affatto.
«Doc, hai un momento?»
La voce giunge così inaspettata ad interrompere il filo dei suoi pensieri che Simon sobbalza e si mette a sedere di scatto, sbattendo la testa contro la mensola sopra il letto.
In piedi sulla soglia della sua cabina, Zoe lo guarda con le braccia incrociate al petto e un'espressione mezza divertita sul volto.
«Zoe? Che... che ci fai qui? È notte fonda!», balbetta Simon, affrettandosi a cercare una camicia. Kaylee non è il tipo di ragazza gelosa che ti fa una scenata, ma è il tipo di ragazza gelosa che ti tira una chiave inglese in testa.
Il sorriso di Zoe assume una sfumatura ancora più sarcastica.
«È sempre notte fonda qui nello spazio, Doc», ribatte, citando una delle frasi preferite di Mal.
«Sai cosa intendo», sbuffa Simon, finendo di abbottonarsi il colletto.
«Ho bisogno che tu mi dia un'occhiata», taglia corto Zoe, e adesso non c'è più nessuna traccia di divertimento sul suo volto.
Simon è stanco, confuso e preoccupato, ma prima di tutto questo è un dottore, quindi finisce di rivestirsi e si dirige a passi veloci in infermeria, senza fare altre domande.


Mezz'ora più tardi, dopo aver rifatto gli esami tre volte e aver inveito sottovoce contro l'attrezzatura scadente con cui gli tocca lavorare, Simon sposta lo sguardo dal foglio che ha in mano a Zoe, che, ancora seduta sul lettino dell'infermeria, lo osserva con mite pazienza, come se già sapesse perfettamente quello che lui sta per dirle.
In realtà Simon non sa affatto cosa dirle. Le parole adatte a quel tipo di annuncio gli muoiono in gola, così come quel mi dispiace che sente nascergli nel petto ogni volta che bacia Kaylee in sua presenza, o tutte le volte che la scopre ad osservare River o Mal, tranquillamente seduti al posto di Wash. È un istinto irrazionale, lo sa, ma sopprimerlo non è così facile. E Zoe sembra capirlo.
«Dimmi solo sì o no, Simon», gli dice con gentilezza. «Sono venuta da te solo per avere una conferma».
«La conferma di cosa?», domanda una voce alle loro spalle, ed entrambi si voltano per trovarsi faccia a faccia con Mal, che li osserva con severità dalla soglia dell'infermeria.
Nove volte su dieci, e soprattutto per un lavoro, Mal non riuscirebbe ad essere così furtivo neanche se da questo dipendesse la sua vita (come spesso accade, tra parentesi), ma per apparire inaspettatamente alle spalle del suo equipaggio (soprattutto quando non è da questi desiderato) ha sempre avuto un certo talento.
«Non sono propriamente affari suoi, Capitano», lo rimbecca subito Zoe in risposta.
Mal le lancia uno sguardo di fuoco, ma non ribatte.
Simon passa nervosamente lo sguardo dall'uno all'altra, e poi li posa nuovamente sul foglio che ancora stringe tra le mani.
«Sì o no, Simon?», insiste Zoe.
«Sì o no cosa, Simon?», domanda a sua volta Mal.
«Uh...», replica Simon, cercando di rimanere su un territorio neutro. Dà un'ultima occhiata ai risultati che i suoi strumenti ─ decisamente inadeguati alla situazione ─ gli hanno fornito, e sospira. Poi, ignorando la palese minaccia negli occhi di Mal, si volta verso Zoe e le posa una mano sul ventre ancora scoperto e giusto un po' più curvo del solito, in un gesto che non è quello di un dottore, quanto piuttosto quello di un amico.
«Sta bene», dice semplicemente. «Ma mi serviranno nuovi strumenti per gli esami specifici. La Serenity non è attrezzata per... be', uhm, sai... per le gravidanze», conclude, di nuovo imbarazzato.
E io non sono un ginecologo, dovrebbe aggiungere per amor di precisione, ma la sola idea gli fa venire voglia di sprofondare in un buco nero, quindi rimane zitto, in sacra contemplazione del pavimento.
Zoe posa la sua mano su quella di Simon, poi alza lo sguardo per incrociare quello di Mal, ancora immobile sulla soglia della stanza.
Il Capitano ci mette qualche istante di troppo a mascherare lo shock e a mettere insieme dei suoni da spacciare per una risposta.
«Potremmo... potremmo portarti in un posto attrezzato», le propone lentamente, perché sente che è suo dovere farlo, nonostante le implicazioni non gli vadano per niente a genio.
Ma Zoe gli facilita le cose per l'ennesima volta.
«Scordatelo», ribatte, decisa. Non me ne vado, è il vero messaggio che passa tra i due. E ne sono entrambi molto sollevati, anche se nessuno lo dà a vedere.
«Faremo una colletta e compreremo quegli strumenti, allora», stabilisce Mal. «Ma Jayne non ne sarà contento».
«Jayne non è mai contento», ribatte Simon, riponendo i risultati dei suoi test in una cartelletta di plastica. «Ma se fossi in te, Zoe, mi preoccuperei più di Kaylee. Soprattutto se è una femmina».
Zoe sorride e si porta di nuovo la mano alla pancia.
«Non credo ci sia nulla di cui preoccuparsi, Doc», risponde, tranquilla. «Conosco i suoi genitori. Verrà su bene di sicuro».






N/A: [SPOILER!] Della gravidanza di Zoe si viene a sapere in Il Varo (Float Out), e dire che è una bastardata ancora più grande di quella fatta in Serenity è dire poco *inveisce contro i Whedon*
Epperò il pensiero di una bimba sulla nave è qualcosa di meraviglioso, e nel mio headcanon diventa tipo la bambolina di Kaylee, che la ricopre di vestitini rosa e pieni di pizzi, con gran disgusto di Zoe, disperazione della bimba stessa e divertimento di tutti gli altri XD



   
 
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