17/10/2012
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Zayn corse fuori di casa,attraversò la vie della città e giunse alle porta di questa,fra poco le avrebbe attraversate e sarebbe uscito nella pianura.
Qui la sua amata sposa gli venne incontro di corsa.
Alissa era figlia di Eetione,il re buono,
colui che abitava e governava sotto un monte della Misia,
a Tebe Ipoplacia,il re della gente cilicia.
Alissa era sposa del principe di Troia,Zayn.
Gli venne incontro e veniva con lei l'ancella che teneva in braccio il bambino,ancora troppo piccolo e inconsapevole del destino che attendeva a suo padre dietro quelle porte,il piccolo tanto amato,uguale a una stella splendente,
che Zayn chiamava Scamandrio come il fiume che scorreva presso Troia,mentre gli altri gli davano il nome di Astianatte,significava ''protettore della città'' gli avevano dato quel nome in onore di suo padre,perchè Zayn anche da solo era la luce e la salvezza di Troia.
Sorrise,guardando il bambino in silenzio.
Alissa si avvicinò a lui,col viso bagnato di lacrime,lo sfiorò con la mano,articolò la voce e disse:
<< Sventurato,il tuo coraggio sarà la tua rovina e tu non hai pietà di tuo figlio ancora piccolo che nemmeno parla e di me,tua moglie,che presto vedova sarò. Ti uccideranno presto i Greci e sarebbe meglio per me morire in questo momento piuttosto che vivere senza di te..perchè io non avrò alcun conforto dopo che tu,seguendo il tuo destino,sarai morto ma solo dolore...io non ho nè padre,nè madre.
Mio padre fu ucciso da Harold divino,
annientò la mia città,il mio popolo e uccise Eetione.
Pur senza spogliarlo dell'armatura,lo bruciò insieme alle armi e sopra di lui,versò un cumulo di terra.
E i sette fratelli che vivevano nella nostra casa,
tutti in un solo giorno Harold li uccise mentre loro cercavano di difendere il bestiame,le nostre ricchezze.
Mia madre che era regina,
venne portata via con gli altri bottini di guerra.
Solo dopo un ricco riscatto fu rimisa in libertà e in casa di tuo padre Priamo è venuta ad abitare..
ma il dolore l'uccise.
Tu,Zayn,sei dunque per me:padre,madre e anche fratello oltre ad essere il mio amatissimo sposo.
Perciò ti prego,abbi pietà e rimani quì nel palazzo,non rendere orfano tuo figlio,non rendere me vedova.
Schiera l'esercito sotto il fico selvatico dove è più facile penetrare nella città e torna al palazzo.
Zayn sospirò e le disse:
<< Fa male anche a me tutto questo,donna. Ma proverei immensa vergogna di fronte al mio popolo se mi rifugiassi nel palazzo,lontano dalla guerra. Nè questo vuole il mio cuore,perchè fin da piccolo ho imparato ad essere un cavaliere e sempre a battermi in prima fila per il mio popolo e per onore mio e di mio padre.
So bene nel mio cuore che un giorno Troia cadrà e con lei mio padre e il mio popolo.
Ma non tanto di loro mi afflige la pena,
nè di mia madre,nè di mio padre,
e nemmeno dei miei fratelli che cadranno numerosi in battaglia a causa dei loro nemici,
quanto di te,quando un greco in armatura di trascinerà via piangente,togliendoti la libertà:
Allora,vivendo in Grecia,a casa di un'altra lavorerai la tela e andrai a prendere l'acqua ai fiumi assai contro voglia,peserà su di te un grande e doloroso dovere.
E quando un giorno vedendoti in lacrime qualcuno dirà:'Quella è la moglia di Zayn principe di Troia,colui che primeggiava in battaglia quando la sua città era in guerra.' E il tuo dolore sarà sempre più grande,in assenza di un uomo che ti strappi alla vita di schiava.
Ma preferisco morire,prima di sentire il tuo urlo di dolore o di vederti trascinata via. >>
Detto questo prese il figlio tra le braccia,lo baciò e ci giocò..poi alzando gli occhi al cielo,invocò una preghiera agli dei.
<< Zeus e voi altri dei,fate sì che mio figlio diventi il mio grande dei guerrieri Troiani,forte e capace di regnare su Troia come me e fate che un giorno tornando dalla guerra con i bottini e le spoglie cruenti,gli altri dicano:'è dieci volte meglio del padre.' Fate che sua madre sia orgogliosa di lui.>>
Detto questo,lo ridiede alla madre che piangeva e rideva allo stesso tempo;ne ebbe pietà il suo sposo amato a vederla,l'accarezzo,articolò la voce e disse:
<< Amore mio,non affligerti troppo..nessuno può sfuggire alla propria morte o al proprio destino. Nè il cavaliere più coraggioso,nè il più vile. Perciò ora torna a casa,datti da fare con i tuoi lavori e dà ordine alle ancelle di attendere i soldati. La guerra spetta agli uomini di Troia,ma soprattutto spetta a me. >>
Detto questo si mise l'elmo,pronto a combattere.
A casa se ne tornò la sua sposa,ogni tanto si voltava indietro e piangeva lacrime amare. Tornata a casa non si mise a lavorare al telaio,bensì con le ancelle cominciò a piangere la sorte del marito..che sapeva bene,non sarebbe tornato a casa mai più.