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Autore: Alliel    17/10/2012    0 recensioni
La band più famosa al mondo. Quella che non poteva commettere errori.
Il Rock'n'Roll è un conto, il suo mondo un altro.
E se ne fossero coinvolti? E se spiazzasse qualcuno?
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premetto di non essere fan degli One Direction, ma mi è venuta questa idea (sicuramente poco originale) discutendo con mia sorella, e la trovo una band molto simpatica e spiritosa. c:

« GRAZIE NEW YORK CITY! » urlò il riccio all'applauso caloroso del pubblico dopo la canzone di chiusura, poi si passò l'avambraccio sulla fronte, nella speranza di liberarsi della gran parte del sudore che lì alloggiava.
Lanciò il microfono sul pavimento del palco, dirigendosi dietro le quinte con il resto del gruppo.
« Ottimo show, ragazzi! » fece uno del management dando una pacca sulla spalla di Louis.
« Grazie, George! » rispose Zayn, sorridendo, stanco.
« Credo andrò a sgranocchiare qualcosa...da qualche parte...ora » disse sotto voce Niall in camerino, allontanandosi dagli amici.
« Ci avrei scommesso » ridacchiò invece Louis, bevendo un sorso d'acqua.
« Non vedo l'ora di tuffarmi nel letto » sospirò Zayn, mettendo addosso una giacca più pesante.
« Mmh, non vedo quale sia il problema, è stato un concerto normalissimo! » esclamò alzando le spalle Liam.
« Beh, rispetto al movimento che fai con Danielle... » ghignò malizioso l'altro, dando una lieve gomitata a Liam.
« In ogni ca- » stava ribattendo il ragazzo sdegnato, quando si accorsero delle urla provenienti dal corridoio.
« Ma papà! È solo un concerto! Perché quello dei One Direction sì e il loro no? » gridò disperata una voce femminile.
Sia Louis che Niall si precipitarono fuori a dare un'occhiata.
« No! Non è un ambiente salutare per te quello, questo sì! E poi qui ci sono, e posso controllarti! » rispose di tutto tono Simon Cowell a quella che probabilmente era la figlia, una ragazzina minuta, con i lunghi capelli scuri raccolti in una coda, una felpa nera di una band, dei jeans strappati, anfibi e diversi accessori adornati da borchie.
« Ma dai! Allora vieni con me! ».
« Non sia mai! Non ci andrò mai a vedere quegli Slimwe-».
« Slayer! » ribattè la figlia, irritata.
« In qualsiasi modo essi si chiamano, io non ci andrò, e nemmeno tu, Alice! » urlò, chiudendo la discussione, Simon. Poi si avvicinò ai due che avevano assistito alla fine della litigata. « Grande spettacolo! » si complimentò, per poi proseguire.
Alice si trovò costretta a seguirlo, lanciando uno sguardo truce agli ormai cinque ragazzi nel corridoio.
« Bella tipetta » commentò sarcastico Liam, dopo averla vista passare e regalare quell'occhiataccia senza motivo.
« Certo » rispose Harry alzando le sopracciglia.
***
« Louis, vuoi anche qualche caramella per completare il quadretto? » sbottò Harry all'amico.
« Cosa intendi? » chiese, senza capire cosa il riccio volesse dire.
« Che sei così dolce nel saltellare allegro per la stanza urlando che tra qualche giorno Eleanor arriverà che se mangiassi un cioccolatino mi ricovererebbero subito in ospedale per coma diabetico! ».
« Dici così solo perché tu non ce l'hai la ragazza! » rispose infastidito Louis.
« Dici così solo perché tu non ce l'hai la ragazza! » lo canzonò l'altro.
« Gne gne! ».
« Gne gne! ».
Niall rise divertito alla scena, mentre i due continuavano ridicolmente a discutere.
« Ho fame! » esclamò una voce.
« Sì, lo sappiamo, Niall! » disse invece Harry, senza smettere di guardare Louis con aria di sfida.
« Ma sono stato io a parlare! » fece Zayn, indispettito.
« Chiama il servizio in camera! Anche io non mangio da secoli! » si aggiunse Liam.
Zayn annuì e con il telefono fisso compose il numero, ed ordinò.
Dopo non molto arrivò la carrellata di cibo che avevano richiesto, insieme a qualche lamentela distante di altri alloggianti che non avevano ricevuto le ordinazioni così velocemente com'era stato con 'i ragazzini famosi'.
Mangiarono in gran quantità, al solito dopo un concerto, e nella stanza cadde un lieve silenzio, che piano si ruppe al russare di Zayn.
Niall era l'unico rimasto sveglio dopo l'abbondante cena, ma davvero non riusciva a dormire. Perciò prese la sua felpa, e dal ventitreesimo piano scese al piano terra. Si fece aprire la porta dall'usciere per poi recarsi fuori. L'aria era davvero fredda per essere di fine settembre. Il biondino decise di fare il giro dell'isolato, e poi di quello dopo, e di quello dopo ancora, sperando che alla fine la camminata gli avrebbe conciliato il sonno.
« Ce l'hai? La roba dico » chiese sussurrando una voce maschile, giovane.
« Sì, eccola. Tu hai i biglietti? » fece invece una voce femminile, quasi familiare.
« Piccola, mantengo sempre le mie promesse ».
« Non chiamarmi piccola. E da' qua » rispose, acida.
Niall si avvicinò lentamente al vicolo dal quale proveniva la conversazione. Due sagome nere si scambiavano qualcosa, la coda di cavallo della ragazza ondeggiava come il vento ordinava.
« Bene, spero di non rivederti » concluse lei, mentre lui ghignando la baciò sulle labbra. Ma di tutta risposta gli tirò uno schiaffone, e si allontanò dal ragazzo con una mano poggiata sulla guancia dolorante.
Niall trasalì alla vista della ragazza. Alice. Sempre fosse quello il nome della figlia di Cowell.
« Ancora tu?! » domandò brusca, guardandolo in malo modo.
« A-Ancora io? ».
« Ti è piaciuto origliare la litigata con quel demente di mio padre, oggi?! » lo accusò.
« S-Sì, cioè, no! Scusa...non pe-pensavo fosse... non l'ho fatto di proposito! » cercò di difendersi.
« Sì, bella scusa » disse, mentre rigirava i due biglietti che aveva tra le mani. Sull'estremità c'era scritto in maiuscolo 'SLAYER' in quello che probabilmente era il loro logo.
Dopo qualche secondo di silenzio, con tono del tutto diverso: « Non lo dirai a mio padre, vero? ».
« I-Io... ».
« Ho un altro biglietto! In cambio potresti venire con me! Basta che non ne farai parola! Dirò a Jeremy di non averli trovati, e magari...sì, magari potrò dire a mio padre di star uscendo con te! Non avrà sicuramente nulla da ridire! Allora, ci stai? ». Parlò così velocemente che sembrò non avesse proprio respirato.
« Veramen... ».
« Benissimo! Ci vediamo all'entrata dell'hotel dopodomani alle sette in punto. Non fare tardi, mi raccomando. Ciao! » concluse.
Niall l'aveva incontrata solo due volte, ed era del tutto sconvolto dalle circostanze. Forse lui le aveva detto sì e no tre-quattro frasi, e si trovava ad avere una specie di 'appuntamento' con lei, senza aver chiesto nulla.
La ragazza, che si era già incamminata, si fermò un secondo, e corse indietro.
« Comunque io sono Alice ». Tese la mano.
Ricordava bene.
« Niall » sussurrò stringendola.
« Sì, lo so! » sorrise, per poi rincamminarsi.
Che strana ragazza. Niall non aveva neanche avuto l'occasione di rifiutare, anche perché probabilmente Alice avrebbe detto a Simon dello pseudo-appuntamento con lui, e non ci avrebbe fatto un bella figura a tirarsi indietro.
Dopo poco, anche Niall decise di tornare all'hotel, e si mise a letto chiedendosi perché capitassero sempre tutte a lui.



 

  
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