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Autore: musicisdrug    17/10/2012    1 recensioni
Isabelle, italo-americana, vive a Roma e ha 17 anni. E' legatissima a suo fratello che però partirà per Santa Monica per lavoro. Isabelle passerà l'estate in America dal fratello, dove ritroverà persone importanti per lei e ne conoscerà di nuove che diventeranno fondamentali.
"«Comunque, ti amerò per sempre. Non smetterò mai di amarti, mai.» Sentivo le lacrime agli occhi, non sapevo cosa dire.
Lo amavo, lo avrei fatto per sempre semplicemente perché lui era perfetto, perfetto per me. Perfetto con tutti i suoi difetti, perfetto con tutte le sue debolezze, perfetto con tutti gli errori che faceva, ma comunque perfetto."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di nuovo quelle voci erano riuscite a strapparmi dal mondo e portarmi su una dimensione parallela, erano riuscite a distrarmi ed era l’unica cosa che mi serviva in quel momento. Sentii bussare alla porta della mia stanza e abbassando il volume dello stereo andai ad aprire la porta.
«Come stai piccola mia?» disse Matt abbracciandomi, l’abbraccio del mio fratellone riusciva sempre a rassicurarmi e farmi sentire protetta.
« Me la caverò, come sempre» cercò di strapparmi un sorriso facendo una faccia buffa e toccandomi il naso con la punta del dito. Ci sdraiammo sul mio letto e mi rannicchiai contro di lui. Iniziò a canticchiarmi la canzoncina che ci cantava sempre la mamma quando eravamo piccoli e mi addormentai tra le sue braccia. Quando mi svegliai lui era ancora li che mi accarezzava dolcemente guardando fuori dalla finestra.
«Mi mancherai Matt»  si voltò verso di me con gli occhi lucidi e mi sorrise forzatamente.
«Saranno solo 3 anni tesoro, e potrai venire a trovarmi quando vorrai! »
«3 anni sono tanti Matt, aspettati di avermi tra i piedi spesso.» sorrise e si alzò dal letto. Mentre usciva dalla mia stanza entrò mia madre. La guardai e cercai di fare il migliore dei sorrisi, non volevo farla soffrire.
«Tornerà mamma, dobbiamo solo aspettare! » allargai le braccia per accoglierla in un abbraccio, venne verso di me e si mise seduta sul letto con me.
«Mattew ha detto che puoi andare a Santa Monica quando vuoi, tesoro… »
« Roma-Santa Monica è un tantino lontano mamma » dissi sorridendo e dandole un bacio. Poi continuai a parlare. «Senti, quando torna il papà? »
« Tra 2 settimane, quindi no, non potrà salutare Matt » disse lei anticipando la mia domanda. Mio papà spesso doveva partire per dei viaggi di lavoro, a volte erano brevi, di un paio di giorni, ma a volte anche 3 settimane.  Era partito la settimana scorsa ed era in Inghilterra, ma non sapevo precisamente dove. Pensavo che adesso che Matt sarebbe partito per 3 anni per Santa Monica, l’unico posto dove aveva trovato un lavoro, papà sarebbe tornato per salutarlo, ma evidentemente non ne ha avuto la possibilità.
« Meglio no? Così avremo una scusa buona per andare a trovarlo! » cercavo di essere forte per mamma perché sapevo che non sarebbe stato facile per lei lasciare andare il suo ‘’ometto’’ che alla fine aveva 25 anni, ma solo io sapevo quando mi facesse male lasciare il mio fratellone, lui che mi è sempre stato accanto e che mi ha sempre protetta.
«Mamma vado ad aiutare Matt con la valigia! » annuì semplicemente, ma si voltò dall’altra parte per non mostrare le lacrime che le rigavano il volto e per non sembrare debole, non sapeva che per me e Matt lei era la donna più forte del mondo.
«Hei tappetta, sei venuta ad aiutarmi? »
«Già fratellone! » Lo abbracciai così forte che quasi non respiravo nemmeno io.  « Sono sicura che sarai il migliore impiegato che la Sony Computer abbia mai avuto! »
«Grazie tesoro» e mi schioccò un bacione sulla fronte.
« Quando è il volo? »
« Domattina alle 11, mi accompagnerai in aeroporto vero? »
« Come potrei non farlo? » Decisi di uscire, volevo fare una sorpresa a Matt. Volevo preparare uno zainetto dove avrei messo dei regali per lui. Chiamai Arianna, la mia migliore amica, per dirle di andare al centro commerciale vicino casa insieme. Lungo la strada le raccontai di Matt e della sorpresa che volevo fargli, ne era entusiasta. Arianna era molto affezionata a Matt e la sua partenza, anche se non lo avrebbe mai ammesso, la rattristiva e si leggeva negli quegli occhi tristi color cioccolato, che di solito brillavano. Correvamo per il centro commerciale cercando tutto l’occorrente e solo poco prima di cena avevo con me tutto.
«Promettimi che ogni volta che ti mancherà mi chiamerai, perché sai che arriverò subito da te con una vaschetta di gelato al cioccolato e un film che riusciremo a capire solo dopo averlo visto 3 volte.»  Era strano che Arianna mi dicesse una cosa così dolce, lei era una di quelle ragazze che non tendono a dimostrare i propri sentimenti, ma riuscì comunque a spezzare l’atmosfera con la storia dei film e il gelato al cioccolato. La guardai negli occhi, posai sulla mia scrivania lo zaino che stavo riempiendo e, semplicemente, l’abbracciai.
Nello zaino per mio fratello avevo messo una maglietta con una nostra foto stampata sopra, il CD Yellow Submarine dei Beatles, era il suo preferito e aveva deciso di lasciare la sua copia a me, e un orologio particolare che segnava due orari, in modo che potesse sapere sempre che ore fossero a casa.
  
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