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Autore: ClaireBlahblah    17/10/2012    9 recensioni
«No, Castiel, no. Castiel, resta con me. Resta con me!» le lacrime stavano per soffocarlo.
«Oh, Dean…» crollò l’angelo, iniziando a schiaffeggiarlo delicatamente.
«Dean svegiati. Sono qui, sto bene. Stiamo bene. Usciremo da qui insieme. Staremo bene. Dean, svegliati. Sono qui. Sono qui, non me ne vado».

Si ispira al prompt di "Sfida settimanale" della pagina "le migliori citazioni di Supernatural".
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Ottava stagione
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Titolo: A Nightmare to remember.
Autore: ClaireBlahBlah
Fandom: Supernatural
Coppia: Destiel
Rating: Giallo (?)
Conteggio Parole: 582

A Nightmare to remember.
 

«Vediamo se così riesco a fartelo capire» Dean Winchester si avvicinò ancora all’angelo, prendendogli la testa fra le mani ed aggrappandosi alla sua barba quasi con disperazione.
«Non me ne vado senza di te, capito?» Disse, strattonando appena, per cercare una reazione in quegli occhi tristi e stanchi.
E poi accadde. Dean aveva quel potere su Castiel. Riusciva a piegarlo, a persuaderlo, a fargli crollare ogni certezza, ogni buon senso.
Non era sano, non era sicuro, e Cas lo sapeva, ma semplicemente non ci riuscì.
Sospirò, tremò appena, sotto i palmi che gli scaldavano le guance fredde, poi, posando le sue mani su quelle del cacciatore, annuì.
«Te ne pentirai». Gemette, combattuto, ma Dean se lo tirò contro per un nuovo abbraccio, e le parole gli morirono fra le labbra.
 
«Lo so, figlio di puttana. Lo so» Rise il cacciatore,  con amarezza, staccandosi.
«Tu limitati a non sparire di nuovo».
Gli diede le spalle, e fece per raggiungere Benny, che aveva preso ad allontanarsi nella foresta, ma l’angelo lo bloccò di nuovo, facendolo voltare.
«L’ho fatto per te». Mormorò, con una serietà quasi dolorosa, senza riuscire a nascondere il rimorso e il senso di colpa che lo tormentavano.
«Lo so». Si limitò a rispondere Dean, cercando la sua mano.
 
La strinse, senza parlare, e iniziò a camminare, senza staccarsi per un attimo.
 
****
Quella notte si accamparono vicini, con grande disappunto del vampiro, che preferì starsene nei dintorni a stare di guardia.
Era stata una giornata spossante, e, sebbene Castiel non avesse bisogno di dormire, per la prima volta da quando erano finiti in quel buco di mondo, decise di provarci. Per lo meno, quella sera, alle solite preghiere disperate, cariche di disperazione, d’odio, di risentimento, di preoccupazione, si era sostituita il «Buonanotte» appena sussurrato del cacciatore.
 
Ora, però, Dean si agitava nel sonno – Lui sì che aveva bisogno di dormire. Delirava, mugolava, gemeva sommessamente, come preda dei più terribili incubi.
Cas vegliava su di lui, goffamente, impotente.
Era migliorato nel trattare le persone, con il tempo, ma era pur sempre un angelo. Un angelo vissuto senza amore, senza conforto, senza niente di niente. Non sapeva davvero come poterlo aiutare.
 
«Non mi piace» Continuava a biascicare Dean.
«Cosa, Dean? Di cosa stai parlando?»  Chiedeva inutilmente l’angelo.
«’L’ho fatto per te’. Fa sempre tutto per me. Tutte le scelte più sbagliate della sua vita.. le ha fatte per me» Gemette, e poi, all’improvvisò, prese ad urlare «No, Castiel, no. Castiel, resta con me. Resta con me!» le lacrime stavano per soffocarlo.
«Oh, Dean…»  crollò l’angelo, iniziando a schiaffeggiarlo delicatamente.
«Dean svegiati. Sono qui, sto bene. Stiamo bene. Usciremo da qui insieme. Staremo bene. Dean, svegliati. Sono qui. Sono qui, non me ne vado. Non ti lascerò».
 
Le palpebre del cacciatore tremarono appena, poi, finalmente, aprì gli occhi.
Ansimò, trovandosi l’angelo addosso, ma non tentò di divincolarsi. Semplicemente, appena il suo respiro fu più regolare, cinse i fianchi dell’altro, invitandolo a metterglisi cavalcioni sopra, poi lo strinse in un nuovo abbraccio.
Castiel tremò, ma si lasciò guidare, in silenzio, scosso.
«Questo» Spiegò Dean «Significa che sono felice di vederti»
«Mh mh».
 
Strinse la stoffa del trench logoro mei pugni, abbracciandolo con più forza, con più disperazione.  Nascose il viso nell’incavo del suo collo, solleticandosi con la barbetta incolta.
 
«Questo significa che mi sei mancato»
 
Con uno scatto ribaltò le posizioni, ed in un istante gli fu sopra.
«E questo» miagolò, chinandosi per baciare le labbra del compagno «Questo significa che… che io ti.. »
 
«Ho capito».


NOTE:
FRRRRR, CIAO BELLI.
Sono viva - ancora per poco, perchè domani ho una disastrosa interrogazione di greco - e, anche se proprio al limite, sono qui con la fic. :3
Spero vi sia piaciuta, un bacio a voi e due alla mia betantissima beta.
ALIS I LOVE U.
:)

  
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