Serie TV > Downton Abbey
Ricorda la storia  |      
Autore: LadyMaria    18/10/2012    0 recensioni
Mary e Matthew sono ormai sposati e vivono a Downton insieme a tutti i componenti della famiglia Crawley.
Mary è impaziente di sistemare e ristrutturare quasi ogni sala abbandonata, di cui adesso può esclusivamente godere. Matthew, invece, sta sognando ben altro...una piccola culla...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mary era sparita da qualche parte e Matthew non sapeva più cercarla. Downton era così grande che, nonostante la conoscesse ormai a menadito, spesso vi si perdeva anche lui. Salì i gradini della grande scalinata interna per raggiungere il piano superiore. Si guardò attorno più volte, lo sguardo leggermente spaesato mentre sperava di intravedere la figura della moglie. Aveva ormai passato diverse porte semisocchiuse, perso le speranze e stava quasi per avvicinarsi alle scale, quando..
Eccola! L’aveva trovata. Istintivamente abbassò appena il capo, sorrise e s’avvicinò alla porta. Bussò appena con le nocche della mano sinistra e chiese retoricamente:

-Posso disturbarti?-

-Oh, Darling!- esclamò Mary sollevando la testa distogliendo la propria attenzione dalle stoffe che stava ispezionando per rivolgerla esclusivamente in direzione del marito.

-Stavo giusto per scendere tra poco..- s’affrettò a precisare in quanto sentiva come proprio dovere il “giustificarsi”, almeno in parte, del proprio inusuale ritardo.
Matthew mosse qualche passo all’interno della stanza pensando che prima di allora non vi aveva mai messo piedi.

-Era la nursery?- domandò notando un piccolo cavallino a dondolo riccamente dipinto, ma un pochino polveroso.

-Sì….- rispose la donna con l’ennesimo, lieve, sorriso dipinto sul volto. –Era la nostra nursery…. Pensavo che potremmo farci un salottino, tu cosa ne pensi?- domandò voltandosi appena per ritrovarsi il volto del marito decisamente  troppo vicino al proprio.
Matthew sbatté leggermente le palpebre lasciando scivolare le mani attorno alla vita della moglie per sussurrare al suo orecchio:

-E quale stanza useremo poi per i bambini? Il bisogno potrebbe presentarsi quando meno ce lo aspettiamo…- fissava quasi intontito il contorno paffutto della guancia di lei rimanendo in attesa che si voltasse.
Mary sgranò gli occhi e rimase a fissare davanti a sé un punto non be definito della stanza, non sapendo molto bene come reagire alle sue parole. Solo quando tornò abbastanza lucida riuscì a voltarsi e fissarlo, finalmente, negli occhi.

-Quindi ….- fece volutamente una pausa, con il chiaro intento dicreare una specie di suspence  –dovremmo rinnovare questa nursery?-

-Tu vorresti?- chiese lui sollevando entrambe le sopracciglia generando una di quelle espressioni che Mary tanto adorava e alle quali non sapeva certo resistere.
Proprio per questo, forse, la mano destra di lei andò a cercare la guancia di lui per adagiarvi teneramente il palmo. Mentre i propri occhi color nocciola indagavano quelli azzurri del marito, Mary provò un’intensa fitta all’altezza dello stomaco. Non le capitava più da molto tempo, soprattutto con lui. Avevano passato tanto di quel tempo a litigare che s’erano dimenticati entrambi quanto fosse bello e piacevole stare insieme e trovare negli occhi dell’altro quella complicità che li aveva sempre accomunati , sia nel bene, ma soprattutto nel male. Ripensò al periodo della guerra e alla costante angoscia di saperlo in pericolo, benché lui appartenesse a quell'epoca a Lavinia, Mary non riusciva a non stare in ansia per lui, a non pregare costantemente per la sua salvezza.
Carezzò dolcemente la pelle del marito e finse di pensarci più tempo di quanto, in realtà, non le servisse.

-Certo… lo voglio.- e anche l’altra mano si appoggiò sulla guancia di Matthew per poi far ricadere entrambe oltre le spalle di lui, lasciandogli delle piacevoli carezze sulla nuca.
Matthew, il quale in momenti del genere diventava tonto come pochi, socchiuse gli occhi e sorrise di più.
Sapere che la moglie nutriva il medesimo desiderio di costruire una vera famiglia insieme lo rendeva l’uomo più felice del mondo. Sapeva benissimo che Mary non era molto brava ad esprimere ciò che sentiva con le parole, per cui quelle poche, piacevoli carezze, per lui, valevano più di mille parole.

-Oh, my sweet Darling….- sussurrò respirando più irregolarmente dato che le mani di lei andarono ad adagiarsi sui propri fianchi.
Matthew fissò l’angolo sinistro della stanza e, adagiando la guancia contro quella della moglie, mormorò:

-Non credi che una piccola culla sarebbe perfetta lì?.-
Mary seguì ogni suo movimento, seguendolo quasi passivamente fino a quando non si soffermò anche a lei ad ammirare quel punto della stanza ancora vuoto.

-Sarebbe deliziosa, ma….- si discostò appena per domandargli –Come la prendiamo? Rosa o blu?- ovviamente non era umanamente possibile conoscere il sesso del nascituro fino al giorno del parto.
Matthew ci pensò per qualche istante e tornando a cercare la guancia della moglie con le labbra rispose:
-La compriamo bianca. Giusto per evitarci delle pessima figure.- ed emise un lieve sospiro/sogghigno/risata che fece ridacchiare Mary.

A quel punto Mary si alzò leggermente in punta di piedi per raggiungere con le labbra il lato sinistro del suo collo. Respirò profondamente il dolce profumo che la sua pelle emanava beandosene come non mai.

-I love you… so terribly much….you know....- disse in un lieve sussurro cercando di sfilare il risvolto della camicia del marito dai pantaloni.
Matthew arrossì leggermente e fermò le mani della moglie afferrandole i polsi.

-Non qui, tesoro….- Downton era certamente, ormai, anche casa loro, ma non poteva esservi quella libertà di cui avrebbe potuto ben godere se fossero andati a vivere da soli.
Le passò un braccio attorno alla vita e la invitò a seguirlo in corridoio. Oltrepassata la soglia della vecchia nursery Mary assottigliando le labbra gli dedicò un lungo sguardo malizioso.
Indubbiamente tutti quegli anni passati li avevano cambiati, sia in meglio che in peggio, eppure ogni volta che si guardavano non potevano fare a meno di ripensare al loro primo incontro. Entrambi lo ricordavano esattamente come se si fosse trattato del giorno precedente.
Era sempre una grandissima emozione quando i loro occhi si riflettevano gli uni negli altri, la terra che incontrava il cielo. Probabilmente insieme avrebbero generato una meravigliosa, piccola stella.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Downton Abbey / Vai alla pagina dell'autore: LadyMaria