Anime & Manga > Kuroko no Basket
Ricorda la storia  |      
Autore: Sassi    18/10/2012    7 recensioni
[Aomine/Kise]
One-Shot che racconti i pensieri di Kise dopo la partita Touou vs Kaijou.
Ricordi le vostre risate che si mescolavano durante quegli scontri infiniti, il sorriso del tuo avversario, la luce nei suoi occhi, la gioia che sprizzavano non appena entrava in una palestra. Ricordi come ti scompigliava i capelli dopo che avevi subito l'ennesima sconfitta, prima che si rifiutasse di darti un'altra rivincita perché, cavoli, era già notte fonda e neanche ve n'eravate accorti, e adesso chi la sente mia mamma.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Daiki Aomine, Ryouta Kise
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

 



- Memories-



Tu ricordi ogni cosa, vero Kise?

Ricordi perchè – per chi – hai cominciato a giocare a basket, ricordi esattamente l'insoddisfazione, la noia della tua vita prima di trovarlo, prima di trovare il tuo rivale; ricordi la tua prima sconfitta, l'amaro in bocca che può provare solo una persona abituata a trionfare su tutto, e allo stesso tempo l'adrenalina di chi si trova davanti una sfida che si preannuncia entusiasmante. E ricordi di non esserti mai arreso di fronte a questa sfida, di fronte a un avversario imbattile, Aomine. Ricordi le vostre risate che si mescolavano durante quegli scontri infiniti, il sorriso del tuo avversario, la luce nei suoi occhi, la gioia che sprizzavano non appena entrava in una palestra. Ricordi come ti scompigliava i capelli dopo che avevi subito l'ennesima sconfitta, prima che si rifiutasse di darti un'altra rivincita perchè, cavoli, era già notte fonda e neanche ve n'eravate accorti, e adesso chi la sente mia mamma.
Ricordi le vittorie schiaccianti della vostra squadra, della famosa Generazione dei Miracoli, ricordi quando Aomine ti circondava le spalle mente uscivate trionfanti dal campo, con la risata sulle labbra, nello sguardo le immagini delle vostre azioni più spettacolari; e ricordi che arrivava puntualmente la presa in giro del tuo compagno perchè, come sempre, eri quello ad aver segnato meno canestri di tutta la squadra. E nonostante questo ti rimane la felicità di quei momenti, la gioia nel giocare in quella squadra, che in realtà una vera squadra non lo era mai stata, e adesso ti sembra così assurdo che un tempo dovessi lamentarti così tanto che ti passavano la palla così raramente, mentre adesso aiutarsi tra compagni ti sembra la cosa più naturale da fare.
Ricordi quella volta in cui come al solito vi stavate allenando da soli, e per la prima volta le vostre labbra si sono incontrate. Ripensandoci ti sembra di averlo saputo già nel momento in cui Aomine ti aveva proposto i soliti due tiri – che tanto due non erano mai – come sarebbe finito quel vostro allenamento fuori programma. E forse era una cosa necessaria, anche se in effetti tu non ci avevi mai pensato ad Aomine in quel senso. Eppure in quel momento, quando vi siete chinati entrambi per raccogliere quella palla rotolata lontano e le vostre mani si sono incontrate, sembrava la cosa più giusta da fare. Ricordi come si sono sfiorate per caso le vostre dita, gli sguardi che si sono incrociati, le bocche avvicinate, il bacio che esplose. Inutile dire che quella sera avete lasciato a metà il vostro scontro.
E dopo quello ce n'erano stati tanti altri, di baci, e non solo.
Ricordi la complicità che vi legava, perché quello era il vostro segreto e andava mantenuto.
Felicità.
Eppure proprio non riesci a ricordare il momento preciso in cui tutto questo cominciò a sgretolarsi. A guardarlo adesso sembra un processo così lento, graduale, cominciato chissà quando e conclusosi nel peggiore dei modi. Ricordi che i vostri uno contro uno diventavano sempre più brevi, che Aomine ti sconfiggeva in maniera sempre più schiacciante, che la luce che illuminava i suoi occhi andava sbiadendo sempre di più, che non c'era più una scintilla nel suo sguardo ad ogni canestro segnato; ricordi che sorrideva sempre meno, che non ti prendeva più alle spalle dopo la partita – perché la partita era stata vinta da lui solo e non c'era nessun altro con cui festeggiare. E ricordi la terribile consapevolezza che ti crollò addosso, che un avversario degno di Aomine non lo saresti stato mai, e che questo lui lo sapeva; e questo spiegava il motivo per cui si annoiava a sfidare te, un rivale indegno, dal momento che non gli interessava più la passione che animava gli altri se non erano in grado di tenergli testa.
Ancora oggi non sai dire quando ti rendesti conto che tutto era finito, forse dopo l'ennesima partita al termine della quale se ne andava immediatamente dandoti le spalle, senza neanche degnarti di uno sguardo, forse dopo un vostro incontro terminato in pochi minuti. Non ci furono spiegazioni, non ci fu un addio, solo la consapevolezza di una distanza che era nata e che non si poteva colmare.

E siete finiti così, senza quasi accorgervene, a ritrovarvi giocatori in due squadre avversarie.

Kise, tu ce l'hai davvero messa tutta per superarlo, per poterlo battere una buona volta, eppure non ce l'hai fatta. La distanza tra voi esiste ancora, più piccola forse, ma pur sempre incolmabile. Era come guardarvi negli occhi da due lati opposti di un profondissimo dirupo, stretto ma pur sempre insuperabile, con la certezza che il tuo traguardo è nel lato opposto, e che quel ragazzo che ti guardava non sarebbe stato lì ad aspettare per sempre, ma che presto ti avrebbe dato le spalle un'altra volta, e tu l'avresti visto allontanarsi da te. Di nuovo.
E questo non puoi sopportarlo, Kise.

Ti sei allontanato il prima possibile dai tuoi compagni, per quello strano bisogno di stare solo che ti prende quando stai male. E in più non sopportavi più le occhiate dei tuoi amici, che volevano in qualche modo consolarti, che sembravano quasi ringraziarti per essersi impegnato tanto. Ma ringraziarti di cosa? Avete perso, tu hai perso, e Aomine vinto. Come sempre. Ti sembrava solo che quelle occhiate ti ricordassero che non sei ancora abbastanza, che tu non sei abbastanza per lui e non lo sei stato mai.

Gli occhi pizzicano ancora per la lacrime versate poco fa, in campo, i muscoli dolgono per lo sforzo immane che hai compiuto, la gambe ti sorreggono a malapena. Eppure non hai intenzione di sederti.
Non vuoi riposarti, solo continuare a camminare, verso dove non lo sai.

 *


Una, due gocce che cadono a terra.
E tu non capisci se sono le tue lacrime o è la pioggia.
È solo quando altre gocce ti cadono sui capelli, sul braccio, nella gamba, che realizzi che quello che si preannuncia è proprio un bel temporale, e nonostante questo non acceleri il passo, e non solo perché non ne hai la forza, ma perché di tornare a casa adesso proprio non se ne parla e continui a camminare così, mescolando le tue lacrime con la pioggia.

«Certo che sei coglione ad andare in giro così con questa pioggia. Idiota».

 

Una voce che riconosceresti tra mille.

E all'improvviso l'acqua smette di colpirti – non che cambi un granché, ormai sei bagnato fradicio e un raffreddore è assicurato – e Aomine ti copre con il suo ombrello. Ti guarda sprezzante, con la sua solita aria di superiorità, perché tu sei sempre il solito idiota, e lui deve sempre badare a te. Tu non la sopporti la sua vista perchè ti sembra terribilmente simile a quell'Aomine che conoscevi alle medie, e anche la sua aria di superiorità è diversa da quell'aura spaventosa che lo circondava in campo; eppure non distogli lo sguardo, continui a fissarlo, quasi con sfida, sperando disperatamente che non si accorga dei tuoi occhi rossi, ma consapevole che ti conosce troppo bene per non notare un particolare così evidente.
E ti conosce davvero bene il tuo compagno, lo sai? Forse sei tu che non lo conosci abbastanza, che non l'hai capito che vederti cadere in mezzo al campo per lui è stato un colpo al cuore, che ogni lacrima che hai versato per colpa sua è peggio di una pugnalata dritta nel petto. Non l'hai capito che lui arriva quasi a invidiarti, perché tu hai lui, hai qualcuno per cui vale la pena impegnarsi e migliorare, mentre lui non ha nessuno davanti a sé, e allora tanto vale non allenarsi più. Lui invece sa ogni cosa di te, sa che non vuoi parlare, che non vuoi essere consolato, perché una consolazione non può venire da chi vince a chi perde; e allora rimane lì, cammina vicino a te in silenzio, e con la sua sola presenza ti comunica che nonostante tutto lui c'è ancora.
Era da tanto tempo che non stavate così vicini, e quando eravate in campo e vi marcavate stretti non conta perché mancava l'intimità. E nel momento in cui le vostre dita si sfiorano e lui ti stringe una mano, capisci che forse, in fondo, Aomine è sempre lo stesso, che forse nulla è mai finito e serviva una sconfitta – come ai vecchi tempi – a ricordarvelo.
E quando le vostre labbra si incontrano arrivi a pensare che forse perfino questa partita devastante non è stata del tutto inutile.

 









Note dell'autore:
Salve a tutti! Questa è la mia prima fan fiction nel fandom, anche perchè conosco Kuroko no Basket da poco più di un mese, ma me ne sono altamente innamorata, e non ho potuto fare a meno di scriverci qualcosa. E ovviamente non potevo non scrivere dei miei amati Kise e Aomine <3 proprio perchè mi piacciono così tanto ho paura di aver scritto una cagata assurda, anche perchè il momento dell'anime che preferisco è proprio questa partita, per cui spero proprio di non averlo rovinato e di non aver fatto il mio ingresso nel fandom con una schifezza totale.
Sono già consapevole che non è particolarmente originale, soprattutto lo stereotipo della pioggia che cade sempre quando si piange e si è tristi, ma ci stava bene e mi serviva per motivi di trama.
Beh, mi sto vergognando alquanto, quindi vi ringrazio per aver letto fino a qui, e se vi va lasciate una recensione, anche corta, per farmi sapere se vi è piaciuta o no, perchè saperlo sarebbe una gran bella cosa per la mia autostima :D


   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kuroko no Basket / Vai alla pagina dell'autore: Sassi