ACCUSA DI OMICIDIO

‘Castle dov’eri venerdì sera??’. Sentivi la tua voce tremare mentre glielo chiedevi.
Lui scosta lo sguardo da te. ‘Vorrei il mio avvocato adesso’ ha detto.
Ti sei sentita morire. Per un secondo la vista ti si è oscurata, mentre quasi non riuscivi più a stare in piedi per il dolore.
Poi velocemente ti sei voltata e sei uscita dalla sala interrogatori a grandi passi, sentendo il suo sguardo puntato sulla tua schiena.
No. Non può essere stato lui. Non è un assassino!!
Appena la porta della sala interrogatori si richiude dietro di te corri vero la saletta relax e chiudi le veneziane.
Poi ti accasci sul divanetto, scoppiando in lacrime.
Perché non vuole dirle dov’era venerdì sera??
E perché si trovava in quella gioielleria??
Finchè non si era rifiutato di dire dove si trovasse venerdì sera era stata fermamente convinta si trattasse di un malinteso, una coincidenza.
Insomma lo conosceva da quattro anni e si era aperta con lui più che con chiunque altro!!
Ma lui quanto si era aperto con lei??
Totalmente. Le nacque spontanea la risposta.
Le aveva fatto conoscere il suo lato scherzoso, ma anche quello serio e premuroso. Si era esposto dicendole che l’amava.
Ma allora perché tutte le prove portavano a Castle??
Perché??
Non si era accorta di aver iniziato a singhiozzare forte, finchè la porta della saletta non si aprì e spuntò Ryan, con uno sguardo preoccupato.
Prima di richiuderla Beckett vide Esposito e Lanie che parlavano fitto fitto tra di loro, guardando la sala relax.
Cercò di ricomporsi.
‘Va tutto bene, Ryan davvero…’ sussurrò, asciugandosi gli occhi.
Il detective si sedette accanto a lei e le prese la mano, inchiodando i suoi occhi ai suoi.
Erano belli gli occhi di Ryan. Azzurri, innocenti, buoni. Le ricordavano quelli di Castle.
Ma nulla era più bello degli occhi di Castle. Puri, gioiosi, vivaci, colmi d’amore, di devozione.
‘Kate non va tutto bene…’.
‘No è tutto ok, invece… in fondo Castle è solo un consulente…’ disse, mentre quella frase le lacerava il cuore.
Castle è mio amico. È il mio amante. Il mio salvatore. È la parte migliore di me. È l’uomo della mia vita.
Ryan fece una risatina, scuotendo la testa.
‘Kate finiscila di mentirmi… credi che non abbia capito?? Aaron Lerner mi ha detto che Castle era insieme alla sua fidanzata negli Hamptons… una ragazza molto bella e sexy di nome Kate…’ ammiccò.
Beckett era a bocca aperta. Maledizione!! Ora tutti sapevano!!
‘Ma non l’ho detto a nessuno, nemmeno ad Espo…’.
Cosa?? Ma non doveva essere Ryan a farne un caso di stato??
Era senza parole.
‘Kate tutti al distretto sappiamo che tu e Castle siete fatti l’uno per l’altra e… non va tutto bene… perché l’uomo che ami è di là, in una cella, accusato di omicidio!!’.
Una lacrima sfuggì al controllo della detective.
‘Ascolta, è un mio amico, il mio migliore amico con Espo e anche se tutte le prove dicono il contrario io sono convinto che lui sia innocente…E so che in fondo al tuo cuore ne sei convinta anche tu…’.
Già. Castle non era un assassino.
Siccome la detective non parlava, Ryan continuò: ‘Abbiamo perquisito il loft..’ la informò.
‘Non abbiamo trovato nulla che lo collegasse all’omicidio o alla vittima…’ si affrettò a dire, notando lo sguardo terrorizzato della detective.
‘Ma ho trovato questo… nascosto in un cassetto…’ disse, estraendo una scatoletta di velluto blu e porgendola a Beckett.
‘E c’era anche questa busta accanto… c’è il tuo nome sopra..’.
Beckett afferrò entrambi gli oggetti con le mani che le tremavano visibilmente.
Dopo qualche secondo, passato a contemplarli, aprì la busta e ne estrasse una lettera.
“Grazie per questi quattro anni, Kate, perché mi hai reso l’uomo che volevo essere… grazie per avermi permesso di starti accanto, per avermi sopportato, per amarmi…
Sei più importante dell’ossigeno, sei tutto ciò di cui ho bisogno… Stai tranquilla, nella scatolina non c’è un anello, non ancora almeno… so che non ami i regali, ma credo che questo ti piacerà… credo ci rappresenti bene…
Grazie perché mi permetti di amarti ogni giorno…
Ti amo, Always
Rick”.
Beckett fece fatica a leggere tutto perché le lacrime le oscuravano la vista e bagnavano il foglio.
Poi aprì lentamente la scatolina…
C’era un braccialetto con tantissimi pendagli.
Lo estrasse e lo ammirò.
C’era l’immagine di una tazza di caffè. Quella di un hamburger, come quelli che mangiavano da Remy’s.
Poi c’era una pistola, una glock. Sorrise.
Arrossì violentemente quando notò il pendagli etto a forma di bikini. Quello che si era “dimenticata” di indossare negli Hamptons.
Poi due lettere, la K e la R, intrecciate. Seguite da un cuore e da una A. A come Always.
Ryan glielo sfilò delicatamente dalle mani e glielo legò al polso.
Poi inaspettatamente la detective scattò in piedi.
Ma certo!! Ora era tutto chiaro!!
Castle si trovava in quella gioielleria solamente per prendere quel braccialetto!!
E casualmente la vittima era la commessa!!
Lui non l’aveva uccisa!! Non c’entrava proprio nulla con l’omicidio!! Qualcuno lo voleva incastrare!!
Beckett scoppiò a ridere, per il sollievo e abbracciò forte Ryan, che la fissava basito.
‘Grazie Kev.. grazie mille!!’, urlò mentre usciva di corsa dalla saletta, con in mano la lettera.
Fece le scale di corsa, le sembrava quasi di volare e si precipitò verso le celle dov’era rinchiuso il suo scrittore.
Si fece consegnare le chiavi dall’agente di turno e con il poco fiato che le rimaneva si precipitò alla cella di Castle.
Quando la vide, con gli occhi rossi per il pianto, si sentì morire.
Non le aveva detto che venerdì sera era andato alla gioielleria perché non voleva rovinare la sorpresa del braccialetto, ma non voleva lei soffrisse.
Lui era innocente.
Appena la detective riuscì ad aprire la porta si buttò letteralmente tra le sue braccia e lo baciò.
Kate non riusciva quasi a stare ferma per la felicità, voleva mettersi a saltellare e cantare.
Quando si staccarono per il bisogno d’aria lui le chiese confuso: ‘sono scagionato??’.
‘Sì!! Ryan ha trovato questo nel tuo cassetto…’ lo informò mostrandogli il braccialetto, sorridente.
‘Oh no!! Ha rovinato la sorpresa!!’ mormorò dispiaciuto lui.
‘Oh Rick!! Che importa?? Sei scagionato!! Hai comprato questo alla gioielleria!! Hai conosciuto la vittima casualmente!!’ gridò di gioia lei, baciandolo ancora e ancora.
‘Allora ti è piaciuto??’ chiese lui timidamente.
‘Certo!! Siamo proprio io e te!!’ sussurrò lei ad un centimetro dalle sue labbra.
‘Sono stato un idiota a non dire che ero in quella gioielleria per questo braccialetto vero??’.
‘Sì, decisamente un idiota!!’ concordò lei, ridendo.
Incollò di nuovo le sue labbra alle sue.
Dio quanto amava avere le sue mani addosso!! Le sue labbra che la divoravano…
Quanto amava lui!!
‘Ti amo…’ disse in un soffio, senza quasi accorgersene. Quelle parole le erano uscite spontanee, sincere, direttamente dal cuore.
‘C..cosa??’ mormorò lui, convinto di non aver capito.
‘Ti amo..’ ripetè lei.
Una lacrima di felicità sfuggì al controllo dello scrittore.
‘Ti amo anch’io Kate, più della mia stessa vita…’.
‘Always..’.

Angolo dell'autrice:
Ok... ok dovrei fare matematica ma... dovevo scrivere qualcosa sulla 5x05!! quest'attesa di due settimane mi ucciderà!!
Anche se so che molto probabilmente non si lasceranno perchè "Probable Cause" è stata girata prima di "Murder he wrote" sono comuqnue in ansia!!!
Ecco... adesso mi viene un infarto!! xP
spero vi sia piaciuta questa pazzia... e scusate lo sfogo...
Magari se lasciate un commentino per farmi sapere cosa ne pensate...
Grazie mille :D
Baci
S.