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Autore: EugeniaHMJZ    18/10/2012    0 recensioni
Un solo giorno può cambiarti la vita. In questo caso la mia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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LOVE STORY
 
8:05 
C'è sempre un sacco di gente in atrio, troppa gente anche fuori. 
Passo il badge, Anastasia Smith "benvenuti a scuola!".
Sto ancora ascoltando la musica ad altissimo volume per non ascoltare il resto, suona la campanella, salgo le scale, entro in classe. 
È raro che io sia la prima ma sta volta lo sono, mi posiziono all'ultimo banco con ancora il giubbotto e le cuffiette.
Guardo la porta aspettando che entri qualcuno, e chi deve entrare? Lui, Teslau, strano nome per un ragazzo ma è figlio di madre russa e padre italiano basta leggere il cognome, Parodi, italianissimo. 
È entrato con il suo giubbotto Abercrombie e il suo zaino colorato sorridendo, però è strano è da solo, lui è sempre con qualcuno.  
Si avvicina a me, sempre sorridendo e guardandomi. 
Io ascoltavo ancora la musica e lo guardavo, non è bellissimo però ha fascino, io sono innamorata di lui da circa due anni ormai.
 Ci sono stati alti e bassi, gli ho detto che ero innamorata di lui un paio di volte ed è da circa nove mesi che non gli dico niente e il punto è se dirglielo o no. 
E c'è pure il problema che lui ha la ragazza, come ho detto non è mai solo. 
-Buon Giorno Annie!- dice con quel bellissimo sorriso. 
Gli sorrido di rimando perché a parte il sonno ancora incombente non sentivo niente. Allora mi tolgo le cuffiette. 
-Giorno Tesl- senza tanto entusiasmo. 
Sono entrati quasi tutti e l'ultima ad arrivare è la Sere. 
-Ciao Sere!- 
 
9:05
Driin! 
Oh, finalmente è finita l'ora di storia. 
Non ce la facevo più, anche se non ho veramente seguito. 
Anche Lui non ha fatto nulla tutta l'ora. 
Mentre aspettavamo la professoressa della seconda ora si gira verso di me, con il suo solito sorriso che mi scioglie. 
- Possiamo parlare, devo dirti una cosa.- 
Il mio cuore inizia a battere forte, oddio cosa vuole chiedermi? Una cosa importante o una solita cazzata?
Arrossisco un po' ma sorrido. 
- Va bene.-
Deve sembrare che non mi importi molto, anche se il mio viso dice il contrario. 
Mi giro verso la Sere capisce il mio sguardo, vuole sapere anche lei, tanto dopo le dirò tutto. 
Senza dirci niente mi giro verso Teslau e ci alziamo per uscire dalla classe. In quel momento però entra la prof. Cavolo che tempismo! 
E torniamo a sederci. 
 
10:00 
E anche la seconda ora è andata. 
Mi volto verso la Sere per iniziare a parlare, ma mi sento chiamare da dietro. 
-Oh, si! Dovevamo parlare. -
Allora mi alzo e mi dirigo verso la porta seguita da Lui. 
C'è ancora gente in corridoio e per non farci richiamare dalla prof che entra in classe siamo andati verso i bagni. 
Il mio cuore sta per scoppiare, cavolo stare da sola con lui mi provoca sempre questa reazione.
Ormai tutte le classi sono chiuse. 
- Vieni andiamo in bagno - dice guardando avanti. 
- È così importante da farmi entrare del bagno dei maschi?-
Dico mentre lo guardo entrare in bagno. 
Mi sono appoggiata al muro tra due lavandini con le braccia incrociate mentre lui controlla se c'è qualcuno. 
- Allora, non so come dirtelo. Sai che non sono bravo nel dire quello che provo. E come dici sempre tu faccio schifo con le relazioni - dicee mentre si avvicina a me. 
- sia con amiche che con le mie ragazze. E come sai non sono mai solo. Perché? Perché mi piace la compagnia. - 
- Ma non ti piace la mia di compagnia - 
Non so perché ma mi sto arrabbiando. Dio quanto mi fa incavolare quando dice queste cose vaghe. 
- No. Al contrario. La Tua compagnia è l'unica che voglio. 
È l'unica che mi fa sentire bene e l'unica che mi fa sorridere in continuazione. - 
Oddio, è una cosa importante. 
Che cosa cavolo dico ora? Devo continuare ad essere fredda e sicura. Anche se sto per crollare. 
- An si? Tutto il contrario di quello che fai. - 
Ora sono arrabbiata, perché cavolo sta dicendo queste cose, ora e qui?!
- E mi scuso per questo, lo so dovevo starti più vicino, dovevo comportarmi più da amico. 
Ma vedi io non voglio essere un amico. -
Ora mi sta guardando dritta negli occhi. I suoi verdi-azzurri secondo la luce, i miei scuri che si perdono nei suoi. 
- E allora cosa? Un nemico? -
Ora più che arrabbiata sono confusa. 
- Nemico? Ma sei fuori? Io voglio essere più di un amico. Annie, è difficile da dire, io..... -
Sta sul serio per dirlo!? Non so se riesco a reggere. 
- Io ti amo -
La mia bocca si spalanca e i miei occhi pure. Cosa?! L'ha detto?! 
Arrossisco, inizio a scaldarmi, e anche ricordare di respirare. 
- Tu cosa? - volevo che lo dicesse una seconda volta. 
Ma invece di parlare si avvicina ancora di più. Così tanto che nulla ci separa ora. 
Mi bacia delicato, un piccolo bacio sulle labbra. Lo stacco da me volevo vedere i suoi occhi per essere sicura che non fosse un sogno. No, è proprio lui e sono proprio io. 
Allora mi stacco dal muro e sta volta lo bacio io. Non si tira indietro, ci baciamo con passione e con amore. 
Le mie gambe non reggono ma con le sue braccia che mi tengono non potrei mai cadere. 
Per prendere fiato ci separiamo e ci guardiamo negli occhi. 
- Anche io ti amo - dico con un fil di voce ancora vicinissima alle sue labbra. Lui sorride mi prende il viso tra le mani e mi bacia ancora. Leggero, come se fosse naturale e lo facessimo da sempre. 
Non riuscivo a smettere di sorridere. 
- Dobbiamo tornare in classe, amore. - 
Disse prendendomi la mano. Io annuisco ancora incapace di parlare. 
Lo seguo. 
Si ferma davanti alla porta mi lascia la mano e mi bacia ancora. 
- Ti amo -
Vogliamo stare così ancora per molto ma passò una professoressa. 
Dobbiamo entrare in classe, prende la maniglia ma un'ultima volta gli tiro il braccio. 
- Anche io - 
Apre la porta e sorridendo entra in classe. 
Io ancora imbambolata mi sveglio ed entro. 
La Sere da infondo mi guarda, le sorrido, ha capito e sorride pure lei. 
 
10:55 - 11:10 - 12:10 -13:10.....
E così via. Non ci siamo mai lasciati e ora io sono attrice di Hollywood, lui regista. 
E Alessandro ed Edonè chissà se seguiranno le orme della madre o del padre. 



From me: (non leggerà nessuno ma lo dico lo stesso) So che il finale è troppo veloce, ma non avevo idea di come finire la mia storia. 
Si, parla della mia vita e di quello che vorrei succedesse con il ragazzo russo. Ho cambiato i nomi per motivi di privacy, chiamiamoli così. 
Grazie mille per aver letto e spero in recensioni, naturalmente più critici siete meglio è.
Un saluto.  Eugenia. 
 
  
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