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Autore: zavarix    18/10/2012    3 recensioni
STORIA DELLA SERIE: Gibbs' daughter
Tutto sembra andare normalmente nella squadra di Gibbs.... Gli scherzi di Tony, il cadavere di un marine... Ma è davvero tutto come al solito? In effetti i testimoni sono un po' particolari... Chi diavolo sono?
Intanto Kelly è incinta e ha fatto domanda per lavorare all'NCIS...
Genere: Azione, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anthony DiNozzo, Kelly Gibbs, Leroy Jethro Gibbs, Un po' tutti, Ziva David
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Gibbs' Daughter'
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1) L'artigliere

"N'do nente a magnar? (dove andiamo a mangiare?)", chiese un uomo robusto con baffi e capelli biondi guardando l'orologio. Mezzanotte, aveva fame!
" Basta che ghe sia l’vin (basta che ci sia il vino)" disse un uomo alto dai capelli bianchi. Tutti scoppiarono a ridere, in effetti questo fatto li interessava molto.
"El sa tut el Stefan (sa tutto Stefan)". Quello che aveva parlato alzò le mani come per dire 'non guardate me' " Dai movete! che l'ne stà spetando fora! Dai muovetevi che ci sta aspettando fuori!)". Aprì la porta e fece un passo fuori mandato successivamente un urlo.
" 'sà gh'è, Bepi? (che c’è Bepi?)", chiese uno dei suoi compagni accorrendo.
" Movè!Ciamà l'ambulanza! (muoviti! Chiama l’ambulanza!)” disse invece di rispondere, poi si avvicinò al corpo di Stefan riverso sulla strada. Altri lo seguirono.
"Luigi! Ciama la polizia… (Luigi! Chiama la polizia)” sospirò poi Bepi. Non c’era nulla da fare. ***

 

 

“Come mai così euforico Tony?”, chiese Ziva arrivando alla sua scrivania. “non ti vedevo così dall’ultima volta che hai attaccato le mani di McGee alla sua tastiera”
“oh no! Questo è molto meglio!”, rivelò Tony reprimendo una risata.
“Io vorrei specificare che ha fatto tutto da solo e io non ne centro per niente!”, disse McGee dalla sua scrivania guardando preoccupato Ziva.
“mi volete spiegare cosa sta succedendo?”, chiese allora Ziva intuendo che ne saebbe resultato fuori con lei molto arrabbiata e probabilmente Tony sotto terra.
“Quest’anno hanno organizzato un concorso di bellezza aperto a tutte le ragazze che fanno parte delle forze armate, comprese le varie agenzie governative, e cioè anche noi”, spiegò Tony gongolando.
“Si, ne ho sentito parlare, perchè?”, chiese Ziva cauta.
“Beh, per partecipare bisogna mandare una foto in costume ad un certo sito, poi chi vuole va lì sopra e vota la sua preferita, inutile dire che ci sono un po’ di nerd tipo il nostro Pivello che controllano che le foto non siano truccate”
“Ok, sapevo anche questo, e allora?”, chiese Ziva che incominciava a sospettare qualcosa che sperava per la vita di Tony che non fosse così.
“McGee... fai vedere sullo schermo grande”, disse Tony mentre McGee lo guardava spaventato.
“Ti voglio prima ricordare, Ziva, che io non centro assolutamente nente!”, disse facendo poi come Tony gli aveva detto.
Sullo schermo grande apparve il sito creato per il concorso e ben in grande una foto di Ziva in costume che la classificava come iscritta. Ziva rimase a bocca aperta, si ricordava quando gliela aveva fatta quella foto, come si ricordava anche di un altra cosa.
“McGee! Non ti avevo detto di cancellarle quelle foto”, disse incominciando a scaldarsi.
“Ma...ma io l’ho fatto! Lui! Lui deve essere entrato nel mio computer prima che le cancellassi e le ha copiate! Ti giuro Zee io non centro niente!”, si affrettò a dire McGee, sapeva bene cosa voleva dire aver una della squadra arrabbiata con te, gli venne un brivido al ricordo di Abby quando aveva scoperto che lui si era mangiato la sua goduria cioccolosa.
“Toglila dallo schermo!”disse, o meglio ordinò all’agente più giovane, prima di voltarsi verso Tony.
Proprio in quel momento arrivò Gibbs.
“Rimettila sullo schermo” disse a McGee che dopo un istante di esitazione fece come gli era stato ordinato. Gibbs si fermò un attimo davanti all’imagine.
“Potresti vincere Ziva”, commentò prima di lanciale un mazzzo di chiavi.
“Forza marine morto.” disse senza fermarsi un attimo. Poco prima di lasciare l’open space però rifilò un sonoro scappellotto a Tony.
“Non finisce qui”, sibilò Ziva prima di seguire il loro capo.

 

“Ziva! Puoi giudare un po’ meglio?”, chiese Tony verdognolo, la collega non diede segno di averlo sentito.
“Ziva, ti prego”, mormorò allora anche Tim.
"Come dici McGee?? Andare più piano? Ok!”, disse schiacciando ancora sul pedale dell’acceleratore.
“Ma io che centro?”, disse McGee con una fievole voce.
“Dovevi cancellarle subito quando te l’ho detto quelle foto!” ringhiò Ziva facendo un’ennesima curva a velocità pazzesca.
Frenò in modo brusco che fece quasi soffocare i suoi due colleghi con la cintura e poi scese, fresca come una rosa mentre gli altri due la seguivano incerti sulle gambe.
Gibbs era incredibilmente già sul posto, tanto che Tony e McGee si chiesero se Ziva non avesse allungato apposta il tragitto per farli soffrire di più.
"è il caporale Stefan Rossi", disse Gibbs indicando con la testa il cadavere.
"Italiano!", esclamò Tony incuriosito.
"Che intuito", rispose sarcastica Ziva sorpassandolo con la sua macchina fotografica.
"Sei fregato Tony, Ziva ce l'avrà con te a vita", gli sussurrò McGee. "Grazie McConsolatore"
Gibbs intanto si era allontanato verso un folto numero di persone vestite tutte con una giacca marrone vicini a dei poliziotti.
"Giuseppe Tomasi", disse un uomo dalla barba e i capelli scuri tendendogli la mano che Gibbs strinse.
"Agente Gibbs. Siete stati voi a trovare il cadavere?", chiese Gibbs.
"Si. è stato un brutto colpo"
"Conoscevate il caporale?"
"Si". L'uomo si passo una mano sulla faccia andando poi a grattarsi la barba. "Lo conosco da quando è nato, ero un grande amico di suo padre"
"Cosa è successo ieri notte?"
"Noi ci eravamo appena esibiti e Stefan ci doveva portare a mangiare... Pesavamo fosse fuori e in effetti c'era, solo non come ci aspettavamo..."
"Non avete visto niente quindi? Sentito?"
"No, niente, come le ho detto ci eravamo appena esibiti" Gibbs sospirò, perchè non era mai così semplice?
"Esibiti? Siete un coro?", chiese Gibbs vedendo la quantità di persone.
"
Ha indovinato, anche se ammetto che non è difficile immaginarlo. Siamo il coro della SAT, non credo che ci conosca, mi sa che il pubblico di ieri sera era più che altro italiano o italo-americano". L'uomo, che probabilmente era il direttore sorrise.
"Infatti", ammise Gibbs "Questo è il mio numero nel caso vi ricordiate qualcosa". Gli tese il proprio biglietto da visita.
"Senz'altro". Si strinsero di nuovo la mano e poi Gibbs si allontanò per raggiungere Ducky che si era inginocchiato accanto al cadavere.
"Aven finì ora 'nen! (abbiamo finito, andiamo)” disse il capocoro e Gibbs gli lanciò un'occhiata da dietro le spalle, in che lingua parlava?

"Salve Jethro", lo accolse il medico appena gli si avvicinò.
"Ciao Ducky, che hai per me?" Gibbs si piegò sulle gambe dall'altro capo del cadavere rispetto a Ducky.
"Signor Palmer?" Il suo assistente guardò lo strumento che aveva in mano. "è morto circa alle 21 di ieri dottore"
"Mentre stavano ancora cantando", disse Gibbs ragionando a voce alta.
"Avevo visto giusto allora sono un coro, sapevi Jethro che nella mia giovinezza ho provato a cantare anch'io?"
"Avevi una bella voce, Duck?"
"No, per niente, ma il coro era molto bravo e attirava un sacco di ragazze. Più che altro cantavo in playback", disse smettendo un attimo di controllare il cadavere perdendosi nei ricordi lontani.
"Duck?", lo richiamò al tempo presente Gibbs.
"Eh? Oh si certo scusa". Tornò a focalizzare la sua attenzione al corpo steso davanti a lui. "Ci sono ferite sulle mani, si deve essere difes-" Ducky si interruppe prendendo il braccio, aveva notato qualcosa di strano.
"Ziva", chiamò Gibbs indicando poi il braccio che l'agente fotografò. Fatta la foto Ducky alzò piano la manica, su di esso c'erano delle scritte in nero, controllarono anche l'altro e vi trovarono altre scritte. Gibbs prese le braccia e le guardò intensamente.
"Non sembrano voler dire niente", commentò Ziva. "Sarà in codice", ipotizò scattando un'altra foto.
Gibbs annuì rimettendo a posto le braccia.


Note:

1- Il titolo della long è tratto dal libro "il cavallo rosso" di Eugenio Corti. è un romanzo storico ambientato durante la seconda guerra mondiale. Chiaramente vi consiglio di leggerlo :D
2- I titoli dei capitoli invece saranno i titoli di canzoni popolari in gran parte Trentine cantate dal coro della SAT (che io adoro *-*) In questo caso parla di una ragazza che non vuole far festa perchè il suo moroso è soldato. Lo va a trovare ma egli le fa uno scherzo. Infatti la ragazza gli chiede dove fosse il suo bello e lui le risponde che è morto. La canzone finisce con lui che rivela alla addolorata ragazza di essere lui il suo primo amore dicendole che era per vedere se era sincera nel fare l'amore.
3- Nei primi dialoghi i personaggi parlano in dialetto Trentino
4- I personaggi hanno nomi e cognomi molto diffusi in Trentino e non hanno niente a che vedere con la realtà
5- Cosa ne pensate?? Vi sarei grata davvero se me lo faceste sapere tramite una piccola recensione ;)

  
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