“Questo balletto mi è sempre piaciuto”, esclamò Rose, mentre guardava Dirty Dancing, stringendo più forte il braccio sinistro del Dottore, seduto affianco a lei. Le sorrise afferrandole la mano e bacandone il polso.
Fu allora che gli venne in mente un’idea per renderla felice, un’idea che non lo entusiasmava molto, perché lo imbarazzava un po’, ma per renderla felice era disposto a tutto. Così si alzò all’improvviso per dirigersi in sala console, seguito dalla sua Rose.
“Cos’è successo?”, chiese preoccupata.
“Forse è meglio chiedersi: “cosa succederà?””, disse lui rivolgendole un sorriso a trentadue denti.
Lei ricambiò il sorriso e gli si avvicinò.
“Siamo arrivati”, disse lui afferrandole la mano e trascinandola con sé.
“Arrivati dove?”, chiese lei eccitata.
“Tra poco lo scoprirai”.
Dopo un po’ Rose iniziò a sentire della musica e fu ancora più curiosa ed eccitata per il viaggio.
Poi il Dottore aprì due porte e si ritrovarono in una grande sala da ballo. La trascinò al centro della sala.
“Aspetta qui”, le disse il Dottore inoltrandosi nella folla e scomparendo in mezzo ad essa.
Rose si allungò verso di lui per afferrarlo, ma non ce la fece in tempo.
Non avrebbe voluto rimanere lì da sola, si sentiva fuori luogo.
“Ma cosa?”, iniziò a dire la biondina quando tutti i presenti iniziarono a danzarle intorno.
“Oh Dottore”, si ritrovò a sussurrare.
Era felicissima di quella stupenda sorpresa, ma avrebbe preferito ballare con il suo Dottore.
“Rose Tyler”, sentì qualcuno che la chiamava, si girò lentamente avendo riconosciuto la voce.
Ed eccolo, il suo Dottore che dal solito vestito ora era in smoking, sul palco, con un occhio di bue che illuminava tutto il suo splendore.
“vorresti farmi l’onore di questo ballo?”, disse allungando la mano.
Fu allora che le coppiette si posizionarono in modo da formare una specie di passaggio che la conducesse al Dottore.
Lentamente arrivò da lui, assaporando quel bellissimo momento.
Lui la aiutò a salire sul palco e la strinse forte a sé facendole fare un casché.
Lei si mise a ridere di gusto mentre guardava il suo Dottore negli occhi e gli accarezzava la guancia.
“Quanto tempo sei tornato indietro per organizzare tutto questo?”, chiese lei guardandosi intorno.
“Una settimana”, rispose lui sorridendole.
“Tu non smetterai mai di sorprendermi, vero?”, sussurrò appoggiando la testa sulla sua spalla.
“No, mai”, le rispose, iniziando a ondeggiare da destra a sinistra a ritmo di musica, cullando la sua dolce Rose.
 
….
 
Note dell’autore: scusate, so che non è un granché, ma ultimamente non ho molto tempo e non ne avrò molto in futuro quindi ho voluto scrivere questa ff prima che mi sfuggisse l’idea, spero che vi sia piaciuta comunque.