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Autore: curlymakesmesmile    19/10/2012    7 recensioni
Amy, abituata alla popolarità nel suo paese, si trasferisce nell'Ohio. Nessuno lì la nota, tutti la ignorano, così la sua vita le sembra solamente noiosa, tra i compiti di latino e la sua situazione familiare complicata; e senza via d'uscita. Fino al momento in cui farà capolino nella sua vita un ragazzo che cela un segreto alle sue spalle, che lui stesso le nasconderà, o almeno, fino a un certo punto. Storie d'amore, tradimenti, litigi, magia, e mistero. La parola intreccio è la descrizione migliore. Una storia quasi più complicata di Beautiful, dalle mille sfaccettature.
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 1.

La campanella dell'ultima ora suonò imponente, frastornando i timpani degli studenti.
Amy si affrettò a raccogliere i suoi libri, indossare il cappotto e uscire da quell'aula priva di luce. Stesso cielo procelloso del giorno precedente, e come quello prima ancora.
“Procella è un sostantivo femminile singolare, declinato al nominativo singolare e significa tempesta”, ancora le parole senza emozioni e atone della professoressa di latino. Amy scese le scale della Warren High School, affrettandosi a camminare, per evitare troppi sguardi su di sé, per evitare anche l'afflusso di gente delle altre classi.
Rallentò il passo appena arrivata sull'uscio dell'istituto, pensando a quanto potesse essere iniziato male quell'anno scolastico. Era solamente ottobre, ma Amy si sentiva terribilmente sola in quel nuovo posto, terribilmente disorientata e ancora mentalmente impreparata per affrontare nuove persone e soprattutto, per ricominciare daccapo la sua vita. Un trasloco vuol dire anche andare incontro a tante impervie, un trasloco significa resettare i propri sedici anni di vita per ricominciare da zero. Nel caso di Amy, da sotto zero.
Da quando era arrivata, sin dal primo giorno, nessuno l'aveva notata. Nessuno aveva pensato:
-Questa ragazza chi è? Da dove viene?- si erano limitati a fissarla con uno sguardo enigmatico, come se avessero avuto dipinto in faccia un punto interrogativo. Amy non capiva se la apprezzassero, dopotutto, o se semplicemente la ignorassero. O peggio ancora, non si accorgessero minimamente della sua esistenza.
Tutte le sue amiche erano come sparite, come se fossero state semplici fantasmi della sua vita, evidentemente nemmeno a loro importava davvero di lei. Come d'altronde il suo ex ragazzo, che ancora prima che lei partisse si dimenticò di lei, alternando il pub a altre ragazze, l'alcool e il fumo, la droga e i tradimenti. Così Amy si ritrovò sola, a varcare il cancello di un liceo prestigioso con tantissimi iscritti, ma fra tutte quelle persone vedeva solo volti diversi l'uno dall'altro e nessuno di davvero importante. Non vedeva persone, ma solo occhi. Occhi ovunque.
Nemmeno i professori ricordavano il suo nome, così doveva sempre sospirare e ripetere a bassa voce: - Amy Argent, Amy Argent. La nuova arrivata, dal Minnesota.-
E così un fragoroso: - Oh, è vero. - del docente riportava la lezione alla sua consueta normalità.
Tutto quello che aveva immaginato durante l'estate e che tanto l'affascinava non si era realizzato.
Nessun ragazzo era lì al momento giusto per raccoglierle i libri a terra, nessun ragazzo era stato carino con lei, nessuno le aveva chiesto il numero di telefono, nessuno l'aveva ascoltata. A nessuno interessavano i suoi discorsi, nessuno si era mai fermato per chiederle: Ma tu, chi sei?-
Forse si erano limitati a pensarlo, ma poi consapevoli che non era nulla di importante, avevano continuato la loro strada. Nessuno aveva mai avuto la voglia di fermarsi davanti a una brioche il mattino per chiederle che tenore di vita tenesse, che cosa avesse fatto fino a quel giorno, nessuno.
A nessuno tanto meno importava se lei avesse avuto amiche o amici lì dentro, forse non era nemmeno conosciuta per l'etichetta di “quella nuova”, nemmeno quello. Perché era invisibile.
E lei faceva del suo meglio per esserlo.
Nelle giornate di sole o più calde, non saltava occasione per non entrare in mensa con tutti gli altri, così si rifugiava nel giardino su una panchina sgangherata, a leggere i compiti assegnatoli per il giorno seguente.

Amy passò il cancello della Warren H.School, coprendosi con il cappuccio la testa, per ripararsi dalla pioggia che batteva ritmicamente sui tetti delle automobili.
Camminò a passo affrettato fino all'incrocio, aspettando ansiosa, battendo i piedi nervosamente, in attesa del semaforo verde. Quando questo scattò, Amy riprese a camminare velocemente attraversando le strisce pedonali.
–    Non hai un ombrello?- una voce maschile si rivolse ad Amy.
“Sarà probabilmente un anziano che non sa cosa fare, nessuno parlerebbe con Amy Argent a Warren.”
- No, non ho nessun ombrello da darti, e se ce l'avessi, lo terrei per me. Non sarei di certo qui a bagnarmi i capelli, il viso e a sbavarmi il trucco se ce l'avessi.- rispose acida.
Si voltò a guardarlo. Il suo respiro mancò di battiti. Un nodo all'altezza della gola le salì, per poi ridiscendere lentamente con un colpo di tosse.
Un ragazzo probabilmente più grande di lei, ma non poi di molto, completamente sommerso di acqua, e forse anche di grandine. Già, stava grandinando.
I suoi capelli forse sarebbero stati pettinati in una specie di ciuffo corvino, ma ora sembravano solamente qualcosa di deforme. Se ne stava lì, tranquillo e non curante, con le braccia aperte come a voler dire: - Che ci posso fare? Boh.-
Come se non fosse stato consapevole di essere su un marciapiede di periferia, nel bel mezzo di una tempesta e di una grandinata d'altri tempi, senza cappuccio e ombrello, con le scarpe completamente fradicie.
–    Nemmeno io ne ho uno.- sorrise ingenuo, senza ribellarsi a quella situazione imbarazzante.
–    E non solo. Non hai neanche un cappuccio.- osservò Amy.
–    A quanto pare. Senti, abiti qui vicino oppure...?- tentò di pronunciare il ragazzo.
–    Si, abito qui vicino e sì, non accetto passaggi da idioti che se ne stanno sotto la grandine.
–    Siamo in due sotto la grandine, quindi siamo due idioti.- puntualizzò il moro.
–    Già, bell'osservazione. Ora se permetti, vorrei arrivare a casa e asciugarmi. Ciao.- rispose secca Amy.

La giornata proseguì nei limiti della solita banalità, tra musica deprimente sull'ipod di Amy e compiti lasciati a metà di fisica. Eppure qualcosa era cambiato, nella solita noia.
I suoi pensieri. Si ritrovò a pensare di tanto in tanto a quel ragazzo, cui si era rivolta sgarbatamente, di cui non sapeva il nome, la provenienza e nemmeno il perché.
Perché aveva rivolto la parole ad Amy? Quell'invisibile ex capo delle cheerleader della sua vecchia cittadina? Perché?
Il suo cellulare squillò rumorosamente, vibrando sul tavolo.
–    Ehy, Amy?- una voce argentina dall'altra parte della cornetta.
–    Oh, ciao, Whitney. - rispose pacata.
–    Senti, potresti dirmi gli esercizi che vi ha dato la professoressa di scienze? Mi servono immediatamente, perché più tardi esco con le altre del nostro corso, andiamo a farci un giro al centro commerciale, sai, non vorrei passare il giorno a fare compiti.
–    Capisco. Comunque ha assegnato solo gli esercizi di pagina 89.
–    Anzi, so che sei altruista, fammeli copiare domattina. Grazie ancora, un bacio!
Whitney terminò la conversazione.
“Grazie dell'invito.”, pensò tra sé e sé Amy.


Ohw, ciao ragazze.
Come va la vita? Eccomi dopo un pò tanto con una nuova storia decisamente
totalmente diversa. Nuovo stile, nuovi personaggi, trama che non sarà
per nulla scontata. Chi era quel ragazzo?
Sarà solamente il classico tipo con cui si sta insieme?
O nasconderà segreti? Avrà una logica quel personaggio?
sarà una comparsa o il muro portante della storia?
Nel secondo capitolo credo proprio che lo scoprirete.
ps: vi piace Amy come ragazza c:?
Dai recensite ayghjuija.

@_itscalien


 

  
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