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Autore: Ili_sere_nere    19/10/2012    5 recensioni
One shot tratta dalla scena conclusiva della 4x02.
- Contiene spoiler se non seguite la diretta americana, o se non avete ancora visto la puntata.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alaric Saltzman, Damon Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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 I miss you too, buddy


E alla fine non ce l'aveva fatta a rimanere lì, insieme agli altri, ad assistere e a prendere parte a quell'insulso spettacolino con le lanterne giapponesi, in cui ognuno legava ad esse il ricordo di tutte le persone che aveva perduto per sempre, lasciandosi così il passato alle spalle.

Tutte le sue convinzioni, le sue certezze, ma più di tutte la sua maschera di pura freddezza che da sempre lo aveva caratterizzato, crollarono nel preciso istante in cui le sue orecchie percepirono uscire dalle labbra di Stefan una sola parola. Alaric.

E proprio da lui Damon era andato a trovare sostegno, non prima di essere passato dal Grill a trafugare alcuni alcolici. Il suo compagno di bevute, il suo compagno d’avventure, il suo migliore amico, un fratello. Alaric era diventato per Damon una persona importante, una persona a cui aveva imparato a voler bene, con la quale non doveva fingere di essere qualcuno, o qualcosa, che in realtà non era. Con lui era semplicemente se stesso, il vampiro pazzo, lunatico, fottutamente innamorato della ragazza di suo fratello. Il vampiro che se soffriva, annegava se stesso nell’alcol, commettendo poi sciocchezze inaudite. Il vampiro che più di tutti soffriva, ma stava zitto.

E ora si ritrovava lì, al cimitero, seduto su di un muretto con una bottiglia semi vuota di alcol tra le mani. Osservava in silenzio la pietra sulla quale il nome del suo amico era stato inciso, e ad ogni pensiero su di Alaric, Damon prendeva un sorso. Una volta più lungo, una volta più corto.

“Stanno lanciando in cielo delle lanterne. Riesci a crederci?” iniziò a parlare, prima di fare un breve pausa. “Le lanterne giapponesi simboleggiano il lasciarsi alle spalle il passato. Beh, notizia dell’ultima ora.. noi non siamo giapponesi” esclamò con sarcasmo Damon, mentre portava alle labbra la bottiglia. Beveva perché era la cosa più semplice da fare, lo aiutava in quei momenti. E ora, l’alcol era tutto ciò che gli era rimasto, e ad esso erano legati i ricordi di Alaric. “Sai cosa sono? – riprese a parlare – Dei bambini. Come se accendere una candela potesse risolvere tutto. O dire una preghiera.. o fare finta che Elena non diventerà come il resto di noi vampiri assassini. Sono dei bambinetti.. stupidi, illusi ed esasperanti” disse tutto d’un fiato, lasciando che le parole dal cervello passassero alla bocca, e abbassò il capo verso il terriccio, verso ciò che lo circondava, verso la lapide. “Lo so cosa dirai. Li fa stare meglio, Damon. E allora? Per quanto? Un minuto? Un giorno? Che differenza fa?” Si alzò di scatto in piedi, leggermente barcollante, con voce sprezzante e seria. “Perché alla fine.. quando perdi qualcuno.. ogni candela, ogni preghiera non rimedierà al fatto che l’unica cosa che ti resta.. è un vuoto dove una volta c’era quel qualcuno a cui tenevi” La sua voce, inizialmente forte e salda, si era incrinata sempre più, diventando un flebile sussurro. Aveva finalmente espresso il suo dolore, si stava liberando di tutta l’angoscia, la rabbia, la tristezza e il dolore che da sempre aveva celato al suo interno, vietando a se stesso di esprimerli. Poi il suo sguardo cadde sulla piccola lapide. “E una pietra. Con sopra incisa una data di nascita che sono certo sia sbagliata”

Damon era così, cercava di fare dell’ironia anche nei momenti meno adatti, come in quel caso. Tutto pur di non rendersi conto che dentro di sé si era formato un immenso vuoto. Si sedette questa volta su di una lapide poco distante, sospirando rumorosamente.

“Perciò, grazie tante, amico mio. Grazie per avermi lasciato qui a fare il baby-sitter. Perché a quest’ora me ne sarei dovuto essere andato da tempo. Non ho ottenuto la ragazza, ricordi?” Quello scelto da Elena era stato Stefan, sarebbe stato sempre Stefan, e come da accordo la persona non scelta avrebbe dovuto lasciare Mystic Falls, ma gli eventi avevano cambiato la situazione. “Sono solo bloccato qui a litigare con mio fratello e a occuparmi dei ragazzi. – ancora una pausa, nella sua mente i pensieri si susseguivano freneticamente. Alaric! Alaric! Alaric! – Sei in grosso debito con me” concluse Damon, prendendo un ultimo sorso di alcol, prima di lasciarla sul muretto, alzarsi e lasciasi alle spalle il cimitero.






Spazio Autrice ( ci credo sempre meno )
Non sono morta, sono ancora viva e sto scrivendo ancora xD
Comunque, non so che dire.. Sono in una valle di lacrime dopo la 4x02.. Ovviamente il dialogo è quello recitato nella puntata.
DALARIC ORA E PER SEMPRE <3
Spero vi sia piaciuta, e a presto!
  
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