Libri > Harry Potter
Segui la storia  |      
Autore: Trestan    19/06/2004    1 recensioni
Un giovane mago italiano. viene trasferito ad Hogwarts, dove incontrerà il famoso Harry Potter ... Cosa succederà??
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Era un giorno come un altro per un ragazzo non proprio come altri.

Ifrid fu svegliato dal sole, che penetrava dalla finestra aperta, si stropicciò un pò gli occhi e si alzò a sedere.
Mentre emetteva un lungo sbadiglio, sentì qualcosa tubare alla finestra.
Si voltò verso la finestra e vide appollaiato sul davanzale un grosso gufo marrone scuro.
Chi mi può aver scritto, pensò, probabilmente sarà stata Shiva. Shiva era la sua migliore amica e compagna alla scuola di magia.
Afferrò un pò di cibo dalla gabbia di , il suo gufo che era uscito a sgranchirsi un pò le ali la notte prima e non era neancora tornato, e lo mise sul davanzale, mentre prendeva il messaggio, che il gufo aveva legato alla zampa.
Srotolò il foglio, accarezzò il gufo, che stava mangiando, e iniziò a leggere:
SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI LUCIES
Direttore:
Caro Sig. Ignis Ifrid, siamo lieti di informarLa che Lei, insieme alla sua compagna Shiva Nivis, siete stati iscritti, per meriti scolastici, alla più importante scuola di magia del mondo: Hogwarts. Ci congratuliamo con Voi e Vi auguriamo un buon soggiorno in Inghilterra.
Qui allegato troverete la lista dei libri e degli oggetti che vi serviranno e le modalità per raggiungere la vostra nuova scuola.
Con essequi,
Il preside.
Appena finito di leggere, Ifrid spiccò un salto di gioia e si precipitò al piano di sotto per informare i suoi genitori della novità.
Non ci poteva credere, andare alla più importante scuola di magia e per di più con la sua migliore amica, era tutto perfetto, tranne che ... Avrebbe dovuto lasciare tutti i suoi compagni di classe. La cosa lo rattristò, però non poteva e non voleva perdere un occasione così. Entrò in cucina a corsa e si mise a sedere al tavolino, dove si trovavano i suoi genitori davanti ad una abbondante colazione.
"Che succede?" Chiese stupito il signor Ignis, vedendo, stranamente, il figlio così energetico a quell'ora del mattino.
"Mamma, Papà!!! Leggete qui!!" Disse euforico, mentre passava il messaggio ai genitori.
Passò un minuto di silenzio e poi vi fu uno scoppio di gioia, i signori Ignis si gettarono sul ragazzo, l'abbracciarono e si complimentarono con lui. La madre stava addirittura piangendo per l'emozione.
"Che aspetti?!? Chiama Shiva e digli che la passiamo a prendere fra un'ora per andare a comprare l'occorrente" Disse il signor Ignis sorridendo. Ifrid si tuffò letteralmente verso il telefono, fece per afferrare la cornetta, quando quest'ultimo iniziò a suonare.
E' stata più veloce lei, pensò mentre rispondeva.
"Dimmi Shiva"
"Come hai fatto a sapere che ero io?" Gli rispose una voce femminile.
"Sesto senso"
"Si si, ok - disse per prenderlo in giro- Ti è arrivata la lettera?" La ragazza sembrava proprio elettrizzata dalla quella notizia, almeno quanto lui.
"Già. E' stupendo e poi ci sarai te con me ..."
"Dai, scemo, così mi fai arrossire ..." Sembrava piuttosto imbarazzata, anche se Ifrid lo aveva detto solo per scherzo.
Fra i due c'era un legame molto particolare, anche se loro ammettavano di essere soltanto amici.
"Senti, fatti trovare pronta tra un'ora. Mio padre ci accompagna a Roma a comprare la roba, ok?"
"Uffi... Ma io sono già pronta!!"
Ifrid scoppiò a ridere e Shiva lo seguì subito dopo.
"Dai, su, ci vediamo tra un ora. Ciao!"
"A dopo"
Riposò la cornetta e tornò in camera, dove si sdraiò sul proprio letto.
Prese di nuovo in mano la lettera e, mentre la leggeva, continua a pensare: "Che bello, che bello" quando gli scappò un "che bello" urlato.
Sentì i suoi genitori ridere al piano inferiore, probabilmente lo avevano sentito, e gli scappò anche a lui un sorriso.
Adesso si era un pò calmato e stava leggendo la lista del materiale che gli occorreva.
L'uniforme ce l'ho, pensò fra sè, la bacchetta e il calderone anche, quindi passò a leggere la lista dei libri:
SUSSIDIARIO DEGLI INCANTESIMI (quinto volume), di Miranda Gabala
STORIA DELLA MAGIA, di Bathilda Bath
TEORIA DELLA MAGIA, di Adalbert Incant
GUIDA PRATICA ALLA TRASFIGURAZIONE PER PRINCIPIANTI, di Emeric Zott
MILLE ERBE E FUNGHI MAGICI, di Phyllida Spora
INFUSI E POZIONI MAGICHE, di Arsenius Brodus
DIVINAZIONE PER PRINCIPIANTI, di Lucius Auguro
CURA DELLE CREATURE MAGICHE, di Newt Scamandro
LE FORZE OSCURE: GUIDA ALL'AUTOPROTEZIONE, di Dante Tremante.
Lesse anche le ultime due righe della lettera:
Gli allievi possono portare anche un gufo, OPPURE un gatto, OPPURE un rospo.
Ifrid pensò subito a portare con sè il gatto di famiglia: Gideone, sempre se sua madre glielo avrebbe permesso, visto che gli era molto affezionata.
Dopo due ore erano arrivati davanti al Colosseo, il signor Ignis fermò la macchina e fece uscire i due ragazzi.
"AH!!Mamma posso portare Gideone con me a Hogwarts??" Disse attraverso il finestrino.
"Ma non ci pensare neanche" disse la madre stizzita.
"Ifrid, prendi questi 10 galeoni e compraci quello che vuoi" Disse il signor Ignis. mentre gli lanciava le monete d'oro.
"Grazie Pa', ci ritroviamo fra due ore qui! Andiamo" Disse rivolto a Shiva.
I due si avviarono verso il Colosseo e vi entrarono ...
Il Colosseo a quell'ora del mattino era pieno di turisti, fra cui moltissimi giapponese, che non facevano altro che scattare foto a tutto spiano.
I due ragazzi si guardarono intorno e, cercando di non essere visti da occhi indiscreti, si avvicinarono ad un pilastro, davanti al quale si fermarono.
"Su, vai prima te e non fare come tutti gli anni!" Disse Shiva per prenderlo in giro. Infatti Ifrid, ogni volta che tentava di oltrepassare il portale, picchiava numerose testate nel pilastro, non riuscendo ad attraversare il portale.
"Non ti preoccupare, ho capito come si fa" Rispose tutto sorridente a Shiva, mentre faceva il segno di vittoria con tutte e due le mani.
Partì tutto sicuro verso il pilastro, con le mani infilate nelle tasche dei jeans, Shiva era pronta a scoppiare a ridere. Il ragazzo voltò la testa giusto per dire:
"Hai visto? Ce l'ho fatta!"
SDENG!
Si, ce l'aveva fatta, a mantenere la tradizione delle testate contro il muro. Mentre si reggeva la testa con una mano, fu preso da uno scatto d'ira e tirò un calcio al pilatro.
"Ahia!!" Urlò mentre afferrava il piede con la mano libera e cominciava a zoppicare in qua e là. Shiva, che rideva già dal primo colpo, si mise a ridere ancora di più.
"Cosa ridi?" Disse il ragazzo stizzito, la prese per il braccio e l'avvicinò a sè. I loro visi si ritrovarono a meno di mezzo metro l'uno dall'altro. Ifrid la guardò, sentì qualcosa bruciargli dentro e non resistette.
Mentre i loro sguardi erano come uniti da un filo invisibile, il ragazzo si avvicinò e le loro labbra entrarono a contatto. Dopo qualche secondo si accorse di ciò che aveva fatto e girò il volto verso destra, mentre stava diventando rosso come un peperone.
"Scusa... Non volevo..." Tentò di scusarsi l'adolescente. Si rigirò per vedere l'espressione dell'amica, ma sorprendentemente era serena, anzi sembrava contenta, anche se un leggero rossore macchiava le sue guancie.
"Non ti preoccupare!"
Shiva gli sorrise, si riavvicinò a lui, baciandolo sulla guancia sinistra, e attreversò il portale.
"Aspet... Accidenti!" Provò a fermarla, ma ormai era entrata.
Cosa gli era preso? Proprio in quel momento ... Doveva essere impazzito, oltretutto con la sua migliore amica, quella che gli aveva sempre consiglia come comportarsi con le sue ex ragazze, che lo aveva aiutato nei momenti difficili.
In più si sarebbe aspettato un gran ceffone da parte di Shiva, dopo quello che era successo, ma invece niente. Come mai questo? Non riusciva a capire cosa pensava lei, comunque di una cosa era sicuro: non avrebbe piu commesso un errore del genere, lo promise a se stesso.
Entrò nel portale. Si ritrovò lungo una via sconnessa in pietra, accanto aveva l'amica, guardò il proseguire della via e vide la piazza circolare. Sembra un vecchio borgo, lungo la via era pieno di negozi ed era anche pieno di maghi vestiti con lunghi abiti dai mille colori.
"Da cosa iniziamo?" Chiese Shiva, come se niente fosse successo.
"Andiamo in libreria, dai!" Ifrid si avviò e si diresse verso la piazza. Arrivati nella piazza entrò in un enorme negozio sulla destra.
Appena entrati si guardarono un pò intorno, era una libreria grandissima, tanto grande quanto polverosa, vi erano da tutte le parti libri, l'unico posto dove non se ne trovava era sul soffitto. Guardarono verso il bancone e videro un enorme fila di gente, che aspettavano di essere serviti.
"Accidenti che fila!!" Esclamò Shiva mettendosi in fila.
"Ci vorranno un paio di ore ..."
Ma nonostante le previsioni, dopo una mezz'oretta aveva preso i libri e uscirono dalla libreria con una pila enorme di libri, tanto che non riuscivano a vedere dove andavano.
"Uff... Ma quanto pensano 'sti libri?? Ora cosa ci manca?" Chiese Ifrid.
"Io ho tutto il necessario"
"Ah... Allora vado a comprarmi un regalo" Disse, sorridendo a Shiva.
Il ragazzo fece per attraversare la piazza, quando sbattè contro qualcosa, apparentemente più duro di lui, e cadde a terra, sparpagliando in giro tutti i libri.
"Via, oggi non è giornata..." Disse sottovoce, guardando in cosa aveva sbattuto.
Si ritrovò davanti a un uomo di dimensioni gigantesche con dei lunghi capelli mori e una folta barba, indossava un lungo soprabito di cuoio, nostante l'afoso caldo, e portava con sè un ombrello.
"Scusami, non ti avevo visto, ero sovrapensiero." Disse l'uomo, aiutando Ifrid a raccogliere i libri, che gli erano caduti.
"Non fa niente" Rispose il ragazzo cordialmente.
"Mi voglio far perdonare, venite vi offro una cioccolata calda"
L'uomo prese il ragazzo per le braccia e lo strascinò fino al bar, dall'altra parte della piazza. Fece accomodare i due ragazzi ad un tavolino ed entrò nel locale per ordinare 3 tazze di cioccolata.
Dopo un paio di minuti, tornò con un vassoio, dove vi erano tre tazze fumanti. Mentre si sedeva, gli fece un enorme sorriso.
"Ecco a voi!" Alzò le tazze dal vassoio e le poggiò davanti ai due.
"Ops... Che sbadato che sono" Disse, dandosi un colpo alla nuca. "Non mi sono neancora presentato. Io sono Hagrid, piacere." E tese la mano, prima verso il ragazzo e la strinse.
"Io sono Ifrid"
Poi passò a stringere quella della ragazza.
"Piacere Hagrid, io sono Shiva"
Ifrid Guardò le due mani a confronto, c'era una differenza davvero abissale. Hagrid aveva un mano, con cui avrebbe potuto tenere stretta nel palmo anche piu di un pallone da basket, mentre quella di Shiva era minuta e ben curata.
Hagrid lasciò la stretta, prese in mano la tazza e la porse un po in avanti.
"Alla salute" Mise alla bocca la tazza e bevve un lungo sorso.
"Frequentate la scuola di magia qui a Roma?" Riprese interessato Hagrid.
"Fino all'anno scorso si ... adesso ci hanno trasferito ad Hogwarts, conosci?"
Al sentire Hogwarts sputò tutto ciò che aveva bevuto sul tavolo.
"Porca puzzola!! Mi dite se la conosco? Ci lavoro!"
"Davvero?" chiese incredula Shiva.
"Si, sono l'insegnante di cura delle creature magiche"
Hagrid prese qualcosa da una tasca, era una cipolla, la guardò e scattò in piedi. "Accidenti!! E' tardissimo, Silente mi sta aspettando! Ragazzi ci vediamo a scuola"
Fece un ampio sorriso e scappò di corsa.
"Che tipo" Commentò Ifrid, dopo che il gigante se n'era andato. "Però è simpatico. Meglio di quella racchia della prof di scuola nostra." E iniziò a fare il verso alla sua vecchia professoressa di Cura delle creature magiche. Shiva rideva a crepapelle.
La guardò mentre rideva: sprizzava gioia da tutti i pori, era bellissima. La osservò meglio, le piaceva tutto di lei, anche se non lo voleva ammettere. Gli piacevano i suoi lunghi e biondi capelli e altrettanto amava i suoi occhi profondi e castani. Ogni volta che lei lo guardava si struggeva e addirittura, a volte, non riusciva a sostenere il suo sguardo, Guardò le sue labbra per un secondo, si ricordò di quanto era stato bello il bacio di prima, ritornò a fissarla negli occhi.
Intanto Shiva aveva smesso di ridere e aveva notato che Ifrid la stava guardando diversamente dal solito. Lo amava, non avrebbe voluto nasconderlo, ma allo stesso tempo non avrebbe voluto rovinare la loro amicizia. Ogni volta che il ragazzo le parlava dei suoi problemi con le altre ragazze ci stava malissimo e ogni volta avrebbe voluto confidargli cosa provava realmente per lui, ma non ne aveva mai avuto il coraggio. Ma adesso non ce la faceva più, specialmente dopo il bacio. Vide che lo sguardo di Ifrid era cambiato, si era addolcito, vide anche che esso cadeva ripetutamente sulle sue labbra.
Come attirati da qualcosa di magico i due si avvicinarono, entrambi chiusero gli occhi e si baciarono. Ifrid le mise il braccio sinistro dietro il collo, mentre il destro l' appoggiò sul fianco di lei. Shiva, invece, appoggiò la mano sul braccio di lui e l'altra su una delle sue gambe. Si baciarono per parecchi minuti, non riuscivano a staccarsi, sembrava che il sentimento fino ad allora represso da entrambi stesse sfociando in un colpo solo.
Finalmente si staccarono, ma continuarono a guardarsi per parecchi secondi fino a quando Shiva disse:
"Ti voglio bene..."
Aspettò in silenzio la risposta dell'amico, continuandolo a guardare.
"Anche io, Shiva..."
Ifrid protese le braccia verso Shiva e l'abbracciò dolcemente. Prima di lasciarla gli diede un bacietto sulla fronte e lei lo ricambiò con uno splendido sorriso. Finirono velocemente la cioccolata e si alzarono dal tavolino.
"Andiamo che devo sempre comprarmi un regalo!" Passò il suo braccio dietro la schiena di Shiva, lo appoggiò sull'altro fianco e si avviarono.
"Che tipo di regalo?" Chiese incuriosita Shiva.
"Ora lo vedrai..."
Si fermarono davanti ad un piccolo negozio. Lessero l'insegna: IL GUFO DALLE ALI D'ORO.
"Può andare..." Sussurrò quasi fra sè il giovane ed entrò, facendo passare prima la ragazza.
Si ritrovarono in un piccolo e buio negozietto. Era pieno di animali da ogni parte, gufi accovacciati su trespoli, gatti sparsi da ogni parte che rincorreva rospi, i quali saltellavano da una parte all'altra della stanza. Ifrid sentì qualcosa appeso alla sua gamba, abbassò lo sguardo e vide un micietto che si stava affilando le unghie sui suoi jeans. Il gatto sembrava una tigre in miniatura, aveva lo stesso manto striato e anche gli artigli sembravano quelli di una tigre da tanto che facevano male.
"Ahia!!"
Il gatto aveva infilato i suoi artigli dentro la carne della gamba del ragazzo. Si accucciò per staccare il micio dalla gamba e poi iniziò ad accarezzarlo. Si voltò verso Shiva e vide che era intenta a fare altrettanto con un altro gatto molto simile a quello che aveva fra le mani.
"Si dice che siano gli animali a scegliere i loro padroni e, a quanto pare, quei micietti hanno scelto voi..."
Alzarono lo sguardo per guardare in fondo al negozio e videro che un anziano signore gli stava sorridendo, era stato lui a parlare.
"Sono due gatti magici, anche se non so che genere di poteri possiedono, e appartengono alla stessa cucciolata" Continuò l'uomo.
"Quanto costano?"
"5 galeoni l'uno"
"Bene, li prendo entrambi"
Ifrid si avvicinò al bancone, pagò il proprietario e uscì con un micietto in mano, mentre l'altro lo diede a Shiva.
"Come mai ne hai presi due?" Chiese molto perplessa la ragazza.
"Beh... Uno è tuo, no?" E gli fece un grosso sorriso.
"Grazieeeeee!!!!!" Gli buttò le braccia al collo, gettando tutto in terra compreso il povero micietto, e lo baciò.
Dopo riprese tutto ciò che aveva buttato in terra e si avviarono.
Ebbero diverse difficoltà a reggere i gatti, che non avevano intenzione di stare fermi, e nello stesso tempo a portare i libri, ma riuscirono a tornare sani e salvi alla macchina, dove li aspettavano i signori Ignis, che nel mentre avevano comprato i biglietti d'aereo per raggiungere l'Inghilterra.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Trestan