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Autore: ZKaoru69    19/10/2012    8 recensioni
Haydée aveva i capelli rossi come il fuoco.
Haydée aveva gli occhi blu come la notte.
Haydée aveva perso la sua famiglia.
Haydée aveva un segreto terribile.

***
Un mezzodrago e una ragazza che di mestiere caccia draghi. Il loro primo incontro non sarà piacevole.
***
Haydée in origine era un personaggio per un RPG che alla fine non ho usato. Ma dato che a me piaceva tanto, ho trasformato il suo BackGround in una oneshot (che può trasformarsi in una long, se piace anche a voi ^^ ) Fatemi sapere cosa ne pensate~
Genere: Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Fuoco. Fuoco ovunque. Haydée sentiva la pelle bruciare. Il villaggio era in fiamme, tutti i suoi abitanti erano morti nell'incendio o affrontando il mezzodrago. Non avrebbe saputo dire quale delle due morti era peggiore.

Si aggirava per le stradine, cercando suo fratello. Aveva indossato le armi ed era andato via di casa poche ore prima. Era sicura che si trovasse là. Dubitava però di trovarlo ancora vivo, data la situazione. Un draghiere non scappava mai davanti al pericolo, tanto meno se c'era un mezzodrago nei paraggi. I draghi, quelli puri, non si curavano delle vicende terrene: erano troppo potenti, esseri celesti superiori. Ma qualche volta, disgraziatamente, capitava che nascessero dei mezzidraghi. E qui cominciavano i problemi: raramente un mezzodrago era carino, cuccioloso e simpatico. Più frequentemente era più simile a un mostro rabbioso assetato di sangue, violento e – purtroppo – fortissimo. Quello responsabile dello scempio davanti a lei doveva appartenere alla seconda categoria.

Si allontanò dal villaggio e si addentrò nella piana vicina, dove c'era stata la battaglia. Più che una battaglia, era stata una carneficina. Quello che poco prima era un campo rigoglioso era coperto dalla distesa dei cadaveri di quelli che avevano provato a resistere alla furia devastante del mezzodrago. Haydée cercava di non calpestare i corpi, in un ultimo tentativo di rispetto verso chi aveva difeso il proprio villaggio e la propria famiglia fino all'ultimo. Con la sua asta da draghiere li rivoltava, tentando senza successo di riconoscere nei tratti maciullati dei morti quelli del fratello. Il fumo le impediva di guardare con chiarezza, ma avrebbe potuto riconoscerlo tra mille.


Poi lo vide.


Da lontano, qualcuno lo avrebbe potuto scambiare per un ragazzo umano, se non avesse avuto quelle due grandi ali nere. Stava ritto nella sua possenza, in mezzo alle fiamme, girato di tre quarti. I capelli neri avevano riflessi bluastri. Gli abiti pure erano scuri, stracciati in alcuni punti e imbrattati di sangue. Non era la prima volta che Haydée vedeva un mezzodrago, aveva già combattuto più volte, ma questo aveva qualcosa di diverso. Mentre lo osservava, la ragazza pensò che era davvero bellissimo. Più che spaventata, era rapita dalla pericolosità che emanava. Più che disgustata, era affascinata dalla violenza che aveva usato. Si avvicinò di più, come stregata. Si sentiva attratta come da una calamita.

Poi il suo sguardo cadde sulle mani del mezzodrago. Riconobbe senza sforzo ciò che teneva: un cuore, umano probabilmente. Lui lo addentò senza complimenti. Haydée, inorridita, osservò il cadavere ai suoi piedi e lo riconobbe: suo fratello era morto combattendo contro un mezzodrago, come era suo destino. Lo squarcio che aveva sul petto non lasciava dubbi: era suo il cuore di cui il mezzodrago si stava cibando. Lasciò cadere con orrore l'arma che teneva in mano. L'asta in metallo fece rumore sbattendo contro l'elmo di un cadavere. Il mezzodrago si girò, lentamente, e la fissò dritto negli occhi. Ovviamente si era già accorto della sua presenza. Riconobbe in lei un draghiere, e probabilmente la collegò anche al ragazzo morto ai suoi piedi: erano troppo simili fisicamente perchè non lo facesse. Haydée continuava a guardarlo, pietrificata. Da qualche parte nella sua testa sentiva una vocina che le urlava di scappare il più velocemente possibile, ma il corpo non le dava retta. Le labbra del mezzodrago, rosse per il sangue di suo fratello, si piegarono in un sorriso crudele, e mosse qualche passo verso la ragazza. Ecco, ora l'avrebbe uccisa senza alcuno sforzo. La ragazza continuava a rimanere immobile, mentre lui si avvicinava sempre di più, finchè i loro volti furono a poco distanza. Era molto più alto di lei, ma dato che si trovava in discesa, erano alla stessa altezza.

«Non sei un granchè come draghiere. Sei perfino peggio di quell'illuso. Non sarai mica tu la sorella che lo doveva vendicare, spero!»

Haydée, terrorizzata, non riusciva a parlare. Il mezzodrago le sollevò appena il viso con la mano, poi passò due dita sulle sue labbra.

«Ti conviene cambiare mestiere. Sei giovane e carina, qualche cliente lo troverai sicuramente.»

Questo insulto fu come una doccia fredda per Haydée. Si divincolò e tentò di accoltellarlo con il pugnale che teneva in cintura. Il mezzodrago le afferrò il polso senza difficoltà e la girò, torcendole il braccio dietro la schiena.

«No, non ci siamo proprio...» le sussurrò all'orecchio con voce bassa e roca. Le mise la mano libera attorno alla gola. «Sarebbe fin troppo facile spezzarti il collo.»

«Fallo, allora», lo provocò lei.

«Mi sono divertito abbastanza stasera. Sono certo che tornerai per allietarmi durante una serata noiosa. E per esserne sicuro...» La mano scese sulla spalla, e un artiglio si conficcò nelle carni della draghiera, che lanciò un urlo di dolore. Poi continuò ad andare sempre più giù, procurandole una ferita profonda diagonale per tutto il torace. «Quando ci rivedremo finirò quello che ho iniziato stasera.» Le leccò il collo. «Se fai la brava, potrei anche prendere in considerazione di farti divertire con me.»

La lasciò andare, e Haydée cadde a terra. Era preoccupata, stava perdendo troppo sangue e non c'era nessuno a cui chiedere aiuto nelle vicinanze.

«Non potrei mai... divertirmi con te!» ebbe la forza di rispondergli.

Il mezzodrago si chinò su di lei e controllò la targhetta metallica che portava al collo, dove ogni draghiere incideva le proprie generalità.

«Vedremo, Haydée Maji. Sono sicuro che Zjarr saprà soddisfarti...»

La ragazza sarebbe scoppiata a ridergli in faccia se non fosse stato per la sua espressione crudele. Zjarr, che nome! Significava “fuoco” in lingua draconica.

«Chi ti ha dato questo nome doveva avere molta fantasia», replicò sarcastica.

«Così non sai combattere ma conosci il draconico... Interessante, ma non abbastanza. E comunque, parli un po' troppo per i miei gusti.»

Detto questo, Haydée non vide più nulla.

   
 
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