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Autore: Moony_911    20/10/2012    1 recensioni
Fin dal primo istante in cui i loro sguardi si incrociarono, era chiaro per tutti che erano come il giorno e la notte anche se i due avrebbero impiegato un po’ di tempo per capire che in realtà stavano uno all'altra come gli elementi di un’equivalenza matematica, e che proprio questo compensarsi a vicenda, a lungo andare, avrebbe rappresentato il punto di forza della loro coppia.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Fin dal primo istante in cui i loro sguardi si incrociarono, era chiaro che erano come il giorno e la notte anche se  avrebbero impiegato un po’ di tempo per capire che in realtà stavano l’una all’altro come gli elementi di un’equivalenza matematica, e che proprio questo compensarsi a vicenda a lungo andare avrebbe rappresentato il punto di forza della loro coppia.
 
Sapeva che c’era qualcosa che lo tormentava, poteva leggerglielo negli occhi anche se lui riusciva bene a far tacere i propri demoni e nasconderli alla vista di chi lo conosceva superficialmente.
Tutti sapevano che aveva un passato burrascoso, ma lui era uno di poche parole, parlava quando ne aveva voglia, non certo se obbligato, e se proprio lo faceva, non parlava certo della sua vita privata. Unica eccezione, Chloé . Con lei non aveva bisogno di parole, per quanto si sforzasse di tenere per se i suoi pensieri, lei era come un radar, captava tutto e riusciva a trovare i pezzi mancanti del puzzle senza che lui le dicesse niente.
Ed ora eccoli lì. Poco meno di un’ora prima Thomas aveva quasi ucciso a mani nude un uomo, l’uomo che aveva investito sua moglie lasciandola esanime sul ciglio di una strada e se ne era andato senza prestarle soccorso, un uomo che rifiutava di assumersi le proprie responsabilità e si avvaleva dell’immunità diplomatica per poter fare ciò e che si era intrufolato furtivamente in casa sua.
Ci sarebbe quasi riuscito se lei non fosse entrata da quella porta e con un gesto deciso l’avesse fermato.
“Thomas, no...” gli aveva detto “non ne vale la pena”.
Poche parole, ma aveva fatto colpo. Lasciò la presa,l’uomo riprese a respirare, ma rimase fermo, immobile per terra mentre aspettavano l’arrivo dell’ambulanza.
“Sta bene?” gli chiese lei scrutandolo in cerca di qualche segno.
“Si” rispose l’ispettore, ma era palese che stava mentendo.
Aspettarono che i paramedici portassero via l’infortunato, e chiusero la porta di casa alle loro spalle.
Si sedettero sul divano vicino alla finestra, erano vicini ma non così tanto da sfiorarsi e senza bisogno di essere incoraggiato, Thomas le racconta tutto.
Chloé  sapeva com’era andata in generale perché una volta lui glielo aveva accennato senza scendere nei particolari, cosa che fece in quel momento.
Le raccontò tutto e per la prima volta riuscì a condividere con qualcuno quel grosso peso che oramai da tanto tempo gli attanagliava il cuore, un peso fatto di rabbia, frustrazione, solitudine e sensi di colpa.
Lei lo ascoltò senza dire niente, ma fece una cosa che valeva mille volte più delle parole, mise una mano sulla sua, come a dire non si preoccupi, non è più da solo, con me ne può parlare.
Thomas venne letteralmente spiazzato da questo suo gesto, e per la prima volta da che aveva conosciuto quella strana creatura, sentì l’impulso di baciarla, ma si trattenne, erano già abbastanza turbati per quella sera e non c’era bisogno di aggiungere caos a quello già presente.
Si era fatto tardi, le due e trentacinque del mattino o forse qualcosa di più quando Chloé  decise che era l’ora di tornare a casa quando Thomas la interruppe, facendole notare che era un po’ tardi per rientrare a casa a piedi e la pregò di rimanere a dormire lì.
Si giustificò dicendo che era per l’incolumità della ragazza, mentre probabilmente riguardava principalmente la sua, se lei fosse rimasta, non sarebbe rimasto da solo a casa rischiando di essere colto dalla voglia di andare in ospedale e finire quello che aveva iniziato qualche ora prima.
“D’accordo...” rispose lei, pensando che forse non era una cattiva idea non lasciarlo da solo specie dopo quello che era successo quella sera.
Lui le fornisce un paio di pantaloni da ginnastica ed una maglia delle sue per dormire e ben presto si sistemano.
Come un gentiluomo che si rispetti, la invita ad andare a dormire nel suo letto mentre lui si accomoda sul divano e nel giro di una mezz’ora scarsa sono pronti per dormire.
“Buonanotte Thomas...”.
“Buonanotte Chloé ...”
  
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