FRUITS
-Buzzurro, per favore…- sospirò Nami, alzando gli occhi al cielo pomeridiano, celeste e sgombro da ogni nuvola.
-Mmmhhh… ma devo proprio?- chiese incerto Zoro, rigirandosi nelle mani quel piccolo arnese di plastica.
-Si, devi…- s’impuntò la rossa, battendo i tacchi contro il terrazzino rialzato del suo agrumeto, su cui sedeva -… è una precauzione obbligatoria…-
Lo spadaccino grugnì, fissando astioso quel coso di plastica bianco. Sembrava dannatamente scomodo per quell’attività speciale.
Lui ne aveva sempre fatto a meno, prima di incontrare lei.
-Migliaia di persone lo fanno senza…- borbottò incurvando la schiena in avanti.
La navigatrice, seduta al suo fianco, gli mollò uno scappellotto alla nuca.
-Me ne frego di come lo fanno gli altri… noi invece lo usiamo…-
-Ma mocciosa: è scomodo!!!! Come faccio a sentirlo?-
-Senti con le orecchie non con...-
-Pufff!!!! Non intendevo sentire, nel senso di “udito”…- la interruppe, alzando lo sguardo su di lei e fissandola dritto negli occhi.
Strinse nei palmi quel robo sintetico, nascondendolo per un attimo.
-Non è che non ti fidi?- le chiese, assottigliando lo sguardo.
-Non dire cazzate!!!- soffiò offesa –Credi che lo avrei chiesto a te se non mi fidassi? Accidenti Zoro!!!! Se non mi fidassi di te, l’avrei chiesto a Sanji, o a Rufy… ma io lo voglio fare con te…-
Lo spadaccino abbassò lo sguardo sulle mani, celando il suo ghigno orgoglioso per la confessione della rossa. Tornò a fissare l’oggetto della discussione.
Sembrava troppo piccolo per le sue misure…
-Starei attento, lo sai…- tentò ancora di convincerla.
-Non voglio cacciarti nei guai… e se accadesse qualcosa? Sanji sarebbe il primo a farti la pelle per avermi fatto un torto del genere…-
-Saprei prendermi le mie responsabilità…- precisò lui, con tono baritonale e serio.
-È solo per questa volta, buzzurro…- si addossò alla sua spalla sinistra, abbracciandogli un braccio. Era così caldo e muscoloso.
-Lo sai, sei il primo con cui lo faccio…- ammise arrossendo Nami.
Il samurai la fissò senza parole. Si fidava così tanto di lui, da permettergli di essere il primo? Accidenti, ma allora ci teneva davvero che lui…
-Sei sicura almeno? Vuoi proprio che io sia il primo?-
-Si…- confermò lei, arrossendo ancor di più.
-È un passaggio importante… forse dovresti aspettare di trovare la persona giusta con cui farlo, invece che sprecare la prima volta con me…-
-Ma tu sei la persona giusta…-
Zoro le sorrise compiaciuto, baciandola sulle tempie fresche.
-Non voglio sbagliare niente con te…- le sussurrò tra i capelli ramati.
-È per questo che l’ho comprato…- indicò, nella mano dello spadaccino, quel singolare oggetto di plastica bianco, allungabile e adattabile a qualsiasi forma del corpo a cui era destinato.
-Altre volte, quando raccoglievo certi “frutti”, non l’ho mai usato…- ammise il verde, scontrandosi subito con un’occhiataccia della rossa -… ma con te è diverso… quindi…-
-Quindi lo metterai?- chiese entusiasta.
-Per te, si…- la fece arrossire, addossando la sua fronte contro quella di lei, fissandola dritta negli occhi -… tutto per te…-
Sentiva il suo respiro sulle labbra, così dolce e delicato. Le accarezzò una guancia, fissandola nei suoi profondi occhi color cioccolato, mentre la sentiva avvicinarsi a lui, socchiudendo le labbra, offrendogli un bacio.
Bhè, dopotutto, da qualche parte dovevano pur iniziare, no?
Il verde posò appena la bocca su quella di lei, assaggiandola appena. Era morbida e dolce, e profumava di mandarino.
Nami l’abbracciò per il collo, stringendosi a lui, baciandolo castamente. Allo spadaccino sembrava di vivere un sogno.
Possibile che Nami lo stesse baciando, e che lei gli permettesse di…
-E allora?!?-
Rufy spuntò fuori da dietro il castello di poppa con un balzo, facendo sussultare sul posto i due ragazzi, che si divisero subito.
-Avete fatto, si o no?!?- domandò impaziente –Non voglio più aspettare…-
-Taci idiota!!!- sbottò Zoro, stringendo con forza nel pugno l’articolo di plastica –Sono cose delicate queste!!!-
-Ufff, ma che delicate e delicate!!!- mugugnò Cappello di Paglia –Devi solo raccogliere i mandarini con Nami, per la crostata che Sanji deve preparami!!!! E dai!!!! Io ho fame!!!!-
Nami alzò al cielo uno sguardo implorante in un aiuto divino.
-Cretino…- picchiò sul cranio vuoto il moro -… sono cose delicate si!!! Non permetto a nessuno di toccare i miei adorati mandarini senza le giuste cautele… e fin tanto che Zoro non si infila quel maledetto guanto di lattice, non si raccoglierà nemmeno un frutto… con le sue zampacce callose potrebbe rovinare i fiori appena impollinati…- spiegò botanica.
-Ma Nami… io ho fame… voglio la crostata di mandarini di Sanji…- piagnucolò Rufy, facendo tremare il labbro inferiore.
-TACI!!!!!!- lo zittì con un calcio –I miei mandarini non sono come tutte le altre piante da frutto del mondo, che possono essere toccare da tutti e senza alcuna protezione…-
-Ahia!!!! E se ti dessi una mano io?!?-
-Assolutamente no!!!!- fu perentoria la rossa, alzandosi da terra –Ho chiesto a Zoro, di essere la prima persona a cui chiedo di aiutarmi a raccogliere i miei mandarini, perchè mi fido di lui: non si metterebbe a mangiare tutti i frutti che raccoglie, come te…-
-Ma Nami…- piagnucolò Rufy, tirando su con il naso, tentando di smuovere la sorella.
-Ho detto: NO!!!!- si voltò Nami, avvicinandosi ad un albero carico di mandarini arancioni e maturi.
Lo spadaccino ghignò all’urlo della ramata, alzandosi anche lui.
Con gesto deciso, s’infilò il guanto su una mano, seguendo la navigatrice tra i suoi mandarini, finalmente convinto dell’utile uso del guanto in lattice.
-Tranquillo Rufy… ci sbrigheremo…- tranquillizzò il moro.
Rufy sorrise, saltellando verso la cucina.
Finalmente avrebbe avuto la sua crostata, e forse, qualcun altro, tipo uno spadaccino e una navigatrice, avrebbero raccolto ben altri frutti, oltre che semplici mandarini.
ANGOLO DELL’AUTORE:
Per tutti coloro che hanno creduto che l’oggetto di plastica in questione (il guanto) fosse qualcos’altro (sguardo malizioso dell’autrice), hanno come penitenza quella di lasciare una recensione… XD…
Zomi