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Autore: FallIntoTheDarkness    21/10/2012    3 recensioni
(Romantico/Thadastian/Dalton!Seb&Thad/Fluff-OneShot/Rating Verde)
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“Oh, non sapevo avessi bisogno del bacio del principe azzurro per svegliarti, mia principessa!”
“Sei tutto tranne che un principe azzurro, tu Smythe”
“Posso essere tutto quello che vuoi piccolo”
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Maledetto Harwood!

Pensò un tale Sebastian Smythe mentre starnutiva per l’ennesima volta. Si allontanò con aria sdegnata dagli scaffali ricolmi di vecchi tomi polverosi. Si stupiva ancora che ci fosse qualcuno dentro quella dannata scuola che leggesse quella roba preistorica! Sbuffò ancora mentre sfilava fra gli scaffali, imbattendosi a volte in tristi tavoloni vuoti occupati da uno o due ragazzi, con il viso contratto e il naso affondato fra le pagine ingiallite.

Si può essere più nerd di così?

Il ragazzo accelerò il passo, sbuffando e maledicendo quel tappo messicano che veniva sempre in quel buco dimenticato da Dio per…per cosa poi? Per studiare?? Lui aveva sempre studiato in camera e sinceramente stava bene così come stava.

Ma quanto cazzo è lunga questa dannata biblioteca?

In effetti ci era entrato davvero raramente, e quando era successo era perché aveva sbagliato strada. Aveva cose più importanti e divertenti da fare e aveva tipo…una vita sociale? La maggior parte delle persone lì dentro non sapevano nemmeno cosa fosse, figuriamoci. Stava quasi per perdere la speranza e lasciare il bel moro a sé stesso quando vide, nell’ennesimo anonimo tristissimo tavolo, una figura seduta e mollemente abbandonata sopra un tomo che sembrava un dizionario tanto era voluminoso.
La luce forte del tramonto che filtrava dalla finestra proprio dietro al ragazzo seduto impediva al francesino di scorgerne il viso. Quando fu a pochi metri di distanza sorrise teneramente, e sciolse quella smorfia scocciata e infastidita che aveva sul viso praticamente da quando era entrato.
Thad Harwood sedeva, addormentato, con la testa appoggiata sopra le pagine del dizionario di latino (allora aveva ragione!). Le corte ciocche corvine gli ricadevano sulle tempie e sulla fronte, e ogni tanto sussultavano al respiro del ragazzo. Contro la luce del sole morente il colore della sua pelle assumeva dei riflessi ambrati e lo accarezzava dolcemente, svelando il suo viso tranquillo, le labbra piene dischiuse e le palpebre che cadevano leggere sugli occhi – lui lo sapeva – scuri come la notte, caldi e passionali.
L’altro continuò ad avvicinarsi, incantato da quella visione a dir poco angelica, e senza far rumore gli si sedette vicino. Ad averlo davanti gli sembrò ancora più bello, se possibile. Senza che riuscisse a  fermarsi la sua mano scattò in avanti, appoggiandosi in una docile carezza sulla guancia del moro. Era calda, a contatto con la luce del sole, e morbida proprio come ricordava. E non riuscì più a resistere. Avvicinò il viso al suo e, chiudendo gli occhi, le sue labbra andarono a posarsi proprio su quella porzione di pelle che aveva accarezzato precedentemente. Il cervello di Sebastian si spense. Lentamente le sue labbra salirono, ricoprendo di baci la tempia destra, la fronte e poi scivolando sul naso. In un soffio si materializzarono di fronte alle labbra dell’altro che maledizione! erano una tentazione anche quando il loro padrone era bello che addormentato. Le fissò per un tempo che gli parve infinito, captando e amando ogni loro tremore, ogni loro piccolo movimento. Non si accorse nemmeno di aver posato finalmente le sue labbra su quelle di quel diavolo tentatore, dolce e maledettamente attraente come pochi. Mentre Sebastian era intento a stringere dolcemente il suo labbro inferiore e leccarlo appena, sentì la bocca del messicano tremare sotto la sua. Poco dopo percepì anche la sua meravigliosa voce mugugnare qualcosa di indistinto nella sua bocca; allora decise di dare un ultimo breve bacio a stampo al bell’addormentato, ormai sveglio, e si staccò con un sorrisetto.
“Oh, non sapevo avessi bisogno del bacio del principe azzurro per svegliarti, mia principessa!” Sghignazzò lui sottovoce. Thad si stirò e si stropicciò gli occhi, con quell’espressione confusa e assonnata che faceva sciogliere Sebastian ogni volta.
“Sei tutto tranne che un principe azzurro, tu Smythe” gli rispose l’altro a tono mentre tratteneva uno sbadiglio.
“Posso essere tutto quello che vuoi piccolo” Gli sussurrò allora lui, prendendogli il viso tra le mani e baciandolo di nuovo. Thad rise e lasciò scivolare le mani sul suo petto, stringendo appena la stoffa che lo ricopriva. La lingua di Sebastian aveva già cominciato a premere contro le sue labbra, chiedendogli l’accesso che il moro gli concesse un secondo dopo. E mentre le loro lingue si intrecciavano, i loro respiri si mischiavano e i loro cuori battevano all’unisono avrebbero desiderato ardentemente di non respirare per non staccarsi più. Con uno schiocco fu Smythe ad allontanarsi, riportando bruscamente Harwood alla realtà. Pochi istanti dopo sentì la sua fronte appoggiarsi alla sua e i suoi magnetici occhi verdi vagare affascinati su tutto il suo viso. Fu un gesto così intimo che lo fece quasi arrossire.
“Mi ero spaventato non vedendoti tornare…” buttò lì Sebastian ad occhi chiusi, mentre avvicinava la sua sedia a quella dell’altro e lasciava scivolare le sue braccia intorno alla sua vita.
“Uhm…lo sai che studio sempre qui” Mormorò l’altro, ancora mezzo addormentato probabilmente, appoggiando il viso nell’incavo del collo dell’altro
“Sì, ma stavolta era più tardi del solito. Non volevo mandare a monte la nostra serata” L’ispanico sollevò appena lo sguardo sorridendo.
“Non me ne sarei mai dimenticato” E unì di nuovo le labbra alle sue, stavolta brevemente.<
“Avevo intenzione di prendere una pizza nella pizzeria qua di fronte e mangiarla avvinghiati al letto. Accetta o preferisce cenare in un ristorantino di lusso con tanto di carrozza e cavalli, mia bella?” Lo stuzzicò Sebastian sentendo l’altro ridere immediatamente, compiacendosi del fatto che fosse stato lui a provocare quel suono cristallino e melodioso.
“Va benissimo così lo sai. Mi basti tu.” Mormorò ancora contro il suo collo.
“Lo so.” E spostò il viso per posargli un bacio sulla fronte. Rimasero per alcuni secondi così, cullati dal battito dei loro cuori e dal calore che irradiavano fino a quando fu proprio Thad a rompere il silenzio.
“Per me Quattro Stagioni senza sottaceti…” L’altro lo guardò con le sopracciglia inarcate, stranito.
“Avevi detto che andavi tu a prendere le pizze no? Ti aspetto in camera tesoro” Gli disse lui alzandosi e baciandogli una guancia. Sebastian rimase a guardarlo mentre se ne andava, convincendosi di essere appena stato ingannato da quel piccolo traditore, mentre sentiva l’altro ridere di nuovo, divertito.


Angolo Autrice

Ok, eccomi qui.
Premetto che questa cosa è nata per caso, mentre stavo studiando Latino.
E dato ormai che la Thadastian mi ha completamente rincitrullito il cervello non sono riuscita a non pensare a loro.
Fatemi sapere se vi piace e, se vi va, lasciatemi anche una recensioncina ^^
Alla prossima.
Ilaria.
   
 
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