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Autore: _Ell_    21/10/2012    1 recensioni
Quel ragazzo la stava fissando, ogni suo movimento era controllato da quegli occhi color ghiaccio, ogni notte li vedeva e ogni notte si innamorava di essi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quel ragazzo la stava fissando, ogni suo movimento era controllato da quegli occhi color ghiaccio, ogni notte li vedeva e ogni notte si innamorava di essi.
-Lucinda-
La stava chiamando?
-Lucinda-
Cosa voleva da lei? 
-LUCINDA- urlò suo padre
Luce provò ad aprire gli occhi ma non ce la faceva, era così stanca, si stiracchio nel letto e si girò dall'altra parte.
-LUCINDA, ALZATI IMMEDIATAMENTE- le urlò di nuovo il padre togliendole la coperta da dosso.
-Cosa c'è?- borbottò la ragazza
-Non vorrai perderti il primo giorno nella nuova scuola- ribattè il padre uscendo dalla camera, giusto, si era completamente scordata, aveva passato una settimana ad aiutare i suoi genitori a sistemare la nuova casa e non si era minimamente ricordata di dover tornare a scuola. 
Il trasloco l'aveva distrutta aveva lasciato a Madrid tutti i suoi amici e con loro tutti i ricordi, il maledetto lavoro di suo padre, negli ultimi 7 anni avevano traslocato 4 volte, ma questa era l'ultima; almeno così le avevano giurato.
Si alzò dal letto tenendo gli occhi chiusi, suo padre aveva aperto la finestra e la luce di inizio settembre era penetrata nella camera, si diresse in bagno mise le mani sotto il getto di acqua fredda e se la buttò in viso, si asciugò e piano aprì gli occhi. Luce non era una ragazza tanto alta, aveva lunghi capelli neri che le arrivavano fino al fondoschiena, gli occhi anch'essi neri come la pece in cui tutti si perdevano e un sorriso bianchissimo che poche volte mostrava.
Tornò in camera si infilò le calze nere i pantolincini di jeans una cannottiera e sopra mise un pullover nero, non andava matta per i colori appariscenti, scese le scale e si sedette a tavola.
-Buongiorno amore- disse sua madre- i cupcake saranno pronti tra poco, come hai dormito tesoro?- La signora Prescott, era una donna giovane, alta, socievole e molto chiacchierona, Lucinda era la sua benedizione.
-Bene- rispose in tono freddo Luce, non aveva ancora perdonato i genitori per averle detto del trasloco solo il giorno prima di partire, non aveva avuto il tempo di salutare i suoi amici e non aveva avuto tempo per abbracciare Callie l'ultima volta.
-Tesoro muoviti o farai tardi-disse il padre
-Ma non ha ancora fatto colazione-ribattè la madre in tono severo.
-Prenderò un cornetto al bar-disse Luce alzandosi da tavola, salutò i genitori e si chiuse la porta alle spalle.
Ci volevano dieci minuti per arrivare a scuola, si infilò le mani in tasca ed iniziò a camminare, anche se era ancora Settembre l'aria fredda mattutina a New Orleans si faceva sentire. Quando arrivò davanti al cancello di ferro battuto della scuola Luce si sentì così a disagio, c'erano gruppi di ragazze e ragazzi intenti a raccontarsi gli scoop sulle vacanze estive, coppiette che si scambiavano baci e abbracci, nessuno era da solo, nessuno.
Superò il cancello in ferro battuto e si diresse all'entrata della scuola, era grande e tenuta molto bene, le pareti erano arancioni con schizza di colori quà e in là, si sarebbe sicuramente persa,per prima cosa cercò la segreteria per andare a prendere il suo orario; chiese indicazioni al bidello che molto gentilmente l'accompagnò. 
La segreteria era a lato dei bagni, una donna grassotella stava dietro al bancone, teneva gli occhiali sulla punta del naso i capelli erano sporchi e la ricrescita bianca si vedeva lontano un miglio. 
-Buongiorno- disse Luce, ma non ricevette risposta -emh mi scusi, buongiorno- disse Luce innervosendosi
-Oh mi scusi,l buongiorno, lei è? disse la donna grassotella guardando Luce con tenerezza
-Sono Lucinda Price emh sono appena arrivata- disse Luce sentendosi a disagio
-Oh mia cara, io sono Sarah- disse la donna tutto d'un fiato - penso che tu sia qui per l'orario, umh dove è finita la busta- disse la donna girandosi e cercando sulla scrivania le buste con gli orari, c'erano fogli ovunque, a Luce venne in mente un ricordo, un sogno lontano nel tempo; era in quella stanza seduta sulla comoda poltrona di pelle e lui quel ragazzo le stava dando le spalle, era alto aveva i capelli corti e marroni era intento a cercare qualcosa su una vecchia scrivania di legno, Luce si alzò dalla sua poltrona e si diresse dal ragazzo posò le sue mani bianche sulle spalle del ragazzo, quest'ultimo non fece in tempo a girarsi al tocco di quella mano che il sogno svanì.
-Ma dove caspiterina sono finite umh- borbottò la donna- uh eccole allora Pix, Sprite,Canon, eccola Price, ecco a te ragazza spero che ti abituerai presto alla scuola e alle sue regole- disse aggiungendo una piccola risata alla fine della frase
-Emh grazie adesso vado- disse Luce uscendo dalla segreteria.
Adesso doveva solo trovare l'aula 56, alla prima ora aveva biologia, mancavano 5 minuti all'inizio della lezione e lei non sapeva ancora dove si trovava la sua classe, iniziò a cercare l'aula ma quella scuola era troppo grande: la campanellà suonò, una massa di ragazzi si diresse dentro la scuola, Luce si fece piccola vedeva gente tranquilla che andava al proprio armadietto prendeva i libri e si dirigeva a lezione ma non lei, lei era tutto il contrario, lei non sapeva dove andare, lei non aveva un armadietto lei andò a sbattere contro qualcosa, o qualcuno.
Questo qualcuno era un ragazzo, di una bellezza eterea aveva i capelli neri, la pelle pallida, gli occhi verde smeraldo e le labbra rosa intense, quasi rosse, Luce rimase incantata e riuscì a spiccare solo stupide parole- em-emh scu-scusa- ma che stupida pensò tra se e se.
Il ragazzo a sua volta era rimasto ipnotizzato, fissava la ragazza in una maniera spaventosa- e tu saresti?- disse con aria di sufficienza
-Io so-sono Luce, sono nuova vengo dalla Georgia e scusa ma non so dove andare questa scuola è gigante- rispose Luce riprendendosi.
-Ei calma non ti ho chiesto di raccontarmi la tua vita-ribattè il ragazzo, Luce rimase delusa -ei stvo scherzando andiamo io sono Cam e se vuoi una mano sarò più che felice di dartela- rispose il ragazzo mostrando un sorriso a 32 denti che spiazzò completamente Luce.
Luce si limitò a sorridere non riusciva a spiccicare parola -bene aula 56 anche io ho biologia adesso andiamo seguimi- disse il ragazzo.
Camminarono lungo un corridoio pieno di aule tutti stavano entrando, Luce non voleva arrivare in ritardo ed adesso questo Cam l'aveva completamente ipnotizzata con quelle sue labbra rosse i suoi occhi, -eccoci arrivati- il ragazzo le poggiò una mano sulla spalla e le spinse dolcemente ad entrare. 
Gli ultimi posti erano già tutti occupati rimanevano due posti precisi in  prima fila, -Smamma moccioso-ringhiò a un ragazzo biondo platino con la faccia da coglione; quest'ultimo e il suo amico si alzarono senza ribattere e lasciano liberi i posti, Cam fece un segno con la mano a Luce di andare a sedersi là accanto a lui, appena la ragazza passò davanti al biondo lui rimase a bocca aperta e fischiò, Luce si sentì in imbarazzo ma continuò a camminare facendo finta di niente; si sedette accanto a Cam e aspettò l'inizio della lezione. 
Due minuti dopò entro in classe una donna anziana, bassa e tozza che non passava nemmeno per la porta, aveva uno sguardo molto serio metteva paura - Buongiorno- si sedette alla cattedra e fece l'appello -....Briel,Givens,Price..- borbottò la donna annoiata- Price?- disse in tono interrogativo - abbiamo una nuova alunna?Oh si tu, tu devi essere Lucinda la nuova ragazza che viene dalla Georgia bene piacere io son Mrs.Robinson- disse la donna guardando Luce fissa negli occhi sensa lasciarla parlare.
-Bene iniziamo la lezione, deove eravamo rimasti l'anno scorso ah si, si bene le molecole...- la donna cominciò a spiegare la lezione e Luce prese il tempo per pensare al sogno di quella notte. 









 
Ciao a tutte, lo so non è un capitolo molto emozionante, ho fatto tutto così di fretta ma prometto che migliorerò, scrivete delle recensioni per dirmi cosa ne pensate, garzie per aver letto :))
  
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