Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
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Autore: elfin emrys    22/10/2012    0 recensioni
C'era una volta in un mondo lontano lontano un impero grande e potente che occupava quasi tutta l'attuale Europa e parte di altre nazioni. Nonostante fosse molto ricco e avesse a disposizione molte donne e molto vino, non era un impero felice. Infatti non riusciva ad avere dei degni eredi che potessero prendere il suo posto quando se ne sarebbe andato.
Chiamarla "cavolata" è un eufemismo. Spero sia comunque gradevole.
[Conteggio pairing presenti/accennati: 14 XD]
Genere: Commedia, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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L'incantesimo del Lago

Hetalia Version

 

Capitolo 1-Matrimonio

 

C'era una volta in un mondo lontano lontano un impero grande e potente che occupava quasi tutta l'attuale Europa e parte di altre nazioni. Nonostante fosse molto ricco e avesse a disposizione molte donne e molto vino, non era un impero felice. Infatti non riusciva ad avere dei degni eredi che potessero prendere il suo posto quando se ne sarebbe andato. Questo impero, che aveva la sua capitale a Roma, si chiamava Romulus. I suoi nemici spingevano alle porte del suo territorio e cercavano di entrare e, benchè sul piano personale non avesse niente contro di loro, doveva andare sempre a combattere per difendere la sua potenza. Molti, nonostante la sua immensa forza, però, non tolleravano la sua arroganza e uno di questi era il malvagio mago Ivan. Impadronitosi dei tomi di Arthur, questo faceva crescere il suo potere nelle steppe sconfinate che rappresentavano la sua casa, allevando dentro di sé odio crescente e un'ambizione immensa come la propria nazione. Il suo piano prevedeva di approfittare della mancanza di eredi di Romulus, ma proprio quando sembrava tutto pronto nacquero due fratelli, Lovino e Feliciano. Il popolo fu molto felice e tutti i paesi fecero festa: Romulus invitò tutti, sottoposti e non, a vedere i suoi due eredi. Anche Germania Magna, per gli amici Legolas, venne, portando con sé i propri eredi, Ludwig e Gilbert. Vedendo quei bambini insieme, a entrambi i genitori venne un'idea. Benchè infatti fossero avversari in campo politico, erano amici sul campo personale, così decisero di unire i loro territori facendo sposare i propri figli. Si decise di far maritare Ludwig con Lovino e Gilbert con Feliciano perchè ogni coppia avesse la stessa legittimità dell'altra mettendo insieme il minore col maggiore e viceversa. Così, ogni estate, Impero Romano mandava i propri figli dai loro futuri sposi, sperando che un giorno si sarebbero innamorati.

-Eccoli!! Signore, sono tipo qui!!

Una grande tromba rosa suonò e il paggio, che stava a cavallo di un pony delllo stesso colore, annunciò Romulus e i suoi eredi a Germania Magna. Il biondo sorrise, vedendo scendere Lovino. Infatti si era deciso che i figli di Impero Romano conoscessero esclusivamente i rispettivi fidanzati e nessun altro, facendoli vivere in luoghi separati dell'enorme accampamento che era la casa di Legolas. L'uomo spinse leggermente Ludwig davanti a Lovino, tossendo.

-Ave, io sono Ludwig.

-Hai proprio una faccia da bastar...

Romulus, che teneva la spalla di Lovino, strinse la presa, son un sorriso pericoloso persuasivo, e il bambino mozzò la frase.

-...Volevo dire, molto piacere.

Il biondo stava per tornare dal padre, quando vide il viso di quello e, sospirando, tornò indietro per fare un baciamano. Lovino saltò in aria, tirando via la manina.

-Che cazzo stai facendo, crucco?!

I due si guardarono male.

-E' un crucco mangiapatate, non mi piace. Ah! Forse se ci sto troppo vicino mi prenderà la sua stessa malattia e mangerò wurstel e crauti tutta la vita! No, cazzo, no!

-Davvero devo stare insieme a lui l'estate? Perchè mai? Non sa cacciare e non sa neanche tenere un'arma in mano.

Il biondo vide un ricciolo che faceva capolino dalla biga coperta e, curioso, si sporse un po', ma Lovino gli si posizionò davanti, notando lo sguardo del biondo, con uno sguardo truce. Poi gli si avvicinò, dicendogli sottovoce, ben attento a non farsi sentire da Romulus: “Non provare a toccare mio fratello, str****”. L'inizio della loro estate non era stata un granchè, ma Romulus e Legolas speravano ardentemente, mentre affidavano i due bimbi alle cure di Feliks e qualche altro servo che Feliciano sarebbe andato meglio. Facendo attenzione a non far vedere Feliciano a Ludwig, Romulus fece scendere il secondo figlio dalla biga e lo portò da Gilbert. Quest'ultimo era un pochino più alto di Ludwig, aveva i capelli bianchi e gli occhi rossi. Appena lo vide, Romulus notò che, al contrario del fratello, aveva un gran sorriso sulle labbra.

-Ave, sono il Magnifico Gilbert, ammiratemi!

Feliciano sobbalzò sentendo la voce del bambino così alta e tremò leggermente, ma, sentendo Romulus accanto a sé, si decise a parlare, facendosi coraggio. Così sfoderò il suo solito sorriso luminoso, convincendosi che quel bambino strafottente poteva diventare un grande amico e gli porse la mano.

-Ave, io sono Feliciano.

L'albino gli si avvicinò, sapendo perfettamente cosa fare, chinandosi a posare le labbra sul dorso della mano del bimbo, che, arrossendo, tolse la mano.

-E' così carino, il Magnifico Me ha proprio scelto bene!

Tralasciando il fatto che lui non aveva scelto un bel niente e che semplicemente gli era capitato così, si poteva dire che il loro incontro fosse stato un vero balsamo per le preoccupazioni di Romulus e Legolas, che temevano di veder fallito il proprio progetto ancor prima che fosse iniziato. Ma, quando sentirono dall'altra parte dell'accampamento qualcosa rompersi, i loro timori si fecero ancora forti e corsero entrambi a vedere che guaio era stato combinato, non prima però di aver fatto chiamare il direttore dei musicisti, Roderich, per prendersi cura dei due bambini. Così, mentre Lovino andava ogni giorno a dormire con l'umore ancora peggiore di quello della sera prima, Feliciano acquisiva coraggio per giocare con Gilbert nonostante spesso si facesse male; mentre Lovino e Ludwig si picchiavano, con conseguente vittoria del biondo, Feliciano insegnava al nuovo amico a dipingere; dove Lovino era sgarbato e violento, Feliciano era dolce e cortese. Romulus e Legolas, nonostante gli esiti negativi di una parte del loro piano, continuavano a nutrire fiducia che, un giorno, la situazione sarebbe migliorata e che i loro figli sarebbero venuti da loro a dire: “Abbiamo deciso di sposarci”.

Ma questo non avvenne. Né l'estate dopo, né quella dopo ancora, né quelle altre ancora successive.

Insieme ai due imperi, anche i rispettivi popoli cominciavano a sperare in una rappacificazione fra Lovino e Ludwig, poiché se il matrimonio fosse andato a buon fine, loro avrebbero avuto tasse meno esigenti e ingombranti. Purtroppo l'unico esito che si ebbe fu una staccionata rotta, un incendio, ferite e labbra sanguinanti, scherzi perfidi e pericolosi, due cavalli fuggiti, un intero gregge andato perso, sette mucche scomparse, soldi spariti, vari strappi agli abiti e la fama di Lovino e Ludwig di essere dei piantagrane. Allo stesso modo il rapporto fra Gilbert e Feliciano cresceva, restando però fermo all'essere amici. Nessuna scintilla era scoccata fra loro. Niente che lasciasse pensare che avessero solo il lontano pensiero di sposarsi. E, nonostante anche le altre nazioni provassero a farli mettere insieme, nulla sembrava scalfire le rispettive relazioni di odio e amicizia che si erano andate a creare. E la speranza di Romulus e Legolas, data dall'evidente interesse di Gilbert per il fidanzato, andò scemando vedendo questo sentimento non corrisposto, mentre ogni cosa negativa andava a buon fine nell'altra coppia.

E poi ci fu quell'incontro, quell'incontro che fossilizzò totalmente l'evoluzione del rapporto fra Feliciano e Gilbert, un incontro di cui Romulus e Legolas non erano a conoscenza. Infatti Feliciano vide, una volta, un bambino vestito di nero guardarlo da una tenda. Gli aveva sorriso, dopo un po' di volte che lo vedeva e, quando quello arrossì e scappò sentendosi scoperto, sentì uno spiacevole nodo alla gola, come se avesse appena perso qualcuno di importante. Come se avesse appena visto correre via l'unica persona che avrebbe mai amato. E non dimenticò quel giorno, lo rivide anche un'altra volta e quella volta gli insegnò a dipingere come faceva con Gilbert, ma nuovamente il bimbo fuggì. Lo rivide ancora e andarono fra i campi e i prati a giocare, si accorse di amarlo, ma poi un giorno non lo rivide più.

La situazione peggiorò ulteriormente quando venne a fare visita alla grande e maestosa domus dove viveva Impero Romano con la sua famiglia il giovane Antonio. Inizialmente Romulus fu molto felice del fatto che, nonostante tutto, il ragazzo avesse legato con entrambi i fratelli, ma quando un giorno venne a sapere che aveva instaurato una relazione con Lovino andò su tutte le furie. Fece una lunga ramanzina al figlio, che tuttavia sembrò non ascoltarlo né sembrò prenderlo sul serio. Poi Romulus ne parlò con Feliciano che disse di sapere da lungo tempo dall'amore corrisposto di Antonio e che lui stesso li aveva spesso aiutati a vedersi in segreto. Così una primavera, pochi giorni prima che giungesse l'estate, Romulus prese coraggio e inviò un messaggero a Legolas, spiegandogli la preoccupazione che neanche costringendoli Lovino e Ludwig si sarebbero sposati e che forse avrebbero potuto provare a far conoscere Feliciano al ragazzo, senza però adducere nessun'altra spiegazione. Nulla fece più felice Legolas di quella lettera. Infatti anche lui aveva da pochi giorni scoperto che il figlio Gilbert si era innamorato di una delle cameriere, la signorina Elizabetha. Mandò subito una lettera per acconsentire, cercando di non sembrare contento della cosa per non destare sospetti. Infatti entrambi temevano che, facendo sapere all'altro che i due figli si erano innamorati di altre persone, quest'ultimo muovesse guerra considerando non mantenuto il patto. Quando i due diedero la notizia ai rispettivi eredi, si aspettavano di tutto, tranne un broncio da parte di entrambi.

-Ve! Il fratello di Gilbert? Però io non l'ho mai conosciuto, come pensano che mi possa innamorare di lui così, a prima vista, senza neanche avergli mai parlato? Inoltre il fratellone mi ha sempre parlato male di lui... ve, sarà sicuramente un violento! No, non lo voglio conoscere!

-Il fratello di Lovino? Sarà sicuramente volgare come lui, anche se Gilbert mi ha spesso detto che è una persona deliziosa e gentile. Sono davvero molto curioso: dicono che assomiglia al fratello fisicamente quanto sia invece diverso caratterialmente. Ma ciò non significa niente: potrebbe fingere. Già, potrebbe essere una trappola.

Con questi pensieri i due andarono per incontrare il nuovo fidanzato, ma, al momento della presentazione, Feliciano era sparito. Lo cercarono ovunque, anche nei luoghi più strani: sia Feliks che Roderich che Romulus e Legolas andarono ovunque nell'accampamento, ma non lo trovarono. Non potevano immaginare che il ragazzo fosse nascosto nel posto più vicino a loro. Infatti, rimasto solo, Ludwig sentì dei rumori provenire da una delle casse che contenevano dei pomodori che stavano subito accanto all'entrata dell'accampamento e gli si avvicinò. Colpì il legno della cassa e dall'interno uscì una voce.

-Uhm... uh, sono una cassa di pomodori fatata!

-Cosa? Esci, mostrami il tuo volto!

Ludwig cominciò a cercare di aprirla, ma ci mise un po' per farlo. La voce che proveniva all'interno si faceva sempre più spaventata e raggiunse il culmine quando riuscì ad aprirla. Un ragazzo che assomigliava tantissimo a Lovino cominciò a pregarlo di non fargli del male, ma Ludwig non fece niente. Lo guardò. Era lui, era... chi? Era chi? Non si ricordava eppure era sicuro di averlo già visto da qualche parte.

-Uh?

Feliciano, sentendo che nessuno gli stava facendo male aprì gli occhi e guardò il ragazzo di fronte a lui. Gli si illuminò il viso e un enorme sorriso gli uscì spontaneo. A quel sorriso il cuore di Ludwig sembrò fermarsi: sentì un nodo allo stomaco e percepì la testa farsi leggera.

-Ave, sono molto felice di avervi trovato.

Feliciano si alzò dalla cassa, uscendo e lasciandosi prendere le mani dal ragazzo. Non poteva essere altrimenti, lo sapeva, era troppo per non essere amore quello che sentiva. Gli occhi di Ludwig sembravano avvolgerlo, non erano come quelli di Gilbert, arroganti e divertiti, erano seri: erano qualcosa di sicuro, erano azzurri come il molo a cui sempre approdare dopo le tempeste. In un attimo sentì una strana sensazione farsi largo all'interno del proprio cuore, vedendo in quello sguardo il bimbo che aveva incontrato anni prima, vestito di nero. E si accorse di provare la stessa cosa di allora. E fu come saperlo in quel momento e averlo sempre saputo: era giusto così, era lui che doveva amare, per forza, non avrebbe potuto fare altrimenti. Se non lo avesse fatto, come avrebbe potuto continuare a vivere?

Intanto Romulus e gli altri erano arrivati e guardavano, con le vene pulsanti dalla tensione, la scena. Quando videro le labbra dei due unirsi e le mani stringersi in un gesto carico d'amore, tutti sospirarono sollevati, sperando che, finalmente, avrebbero potuto celebrare le nozze.

-Che si inizino i preparativi!

Tutti esultarono, ballando, mentre Roderich andava già a chiamare i musicisti suoi sottoposti per preparare la melodia per il matrimonio, ma la voce di Feliciano interruppe la felicità del momento.

-Aspettate!

Ludwig si girò verso il ragazzo, aspettando pazientemente che desse un motivo del suo richiamo.

-Tu sei quel bimbo, vero? Sei quello vestito di nero della tenda, non è così? Quel bambino cui ho insegnato a dipingere, quello che amavo tanto, non è così?

Tutti i presenti trattennero il fiato e si guardarono l'un l'altro, confusi. Ludwig sembrò pensarci un attimo, gli sembrò per un attimo di ricordare qualcosa, un'immagine confusa di alcuni fiori e di uno spazzolone, di un fiume e di un pennello e di una bambina bellissima, ma subito tutto ritornò nel buio. Si umettò le labbra, poi, con un fil di voce, disse la sua risposta.

-Non ricordo...

Feliciano sembrò profondamente colpito da quella frase. I suoi occhi si riempirono di lacrime e, per un attimo, il biondo potè giurare di vederlo tremare. Il ragazzo si allontanò da lui, girandosi di spalle.

-Riparleremo di matrimonio quando ti sarai ricordato. Non prima.

E con quella frase lasciò l'accampamento.

 

Ludwig sospirò pesantemente, muovendo uno scacco e aspettando che Gilbert muovesse. Si alzò, camminando avanti e indietro per la sala.

-Cioè, lui vi chiede se siete una persona speciale che aveva tanto amato da piccolo e voi dite “Non ricordo”??

-Che altro potevo dire, Roderich?

Gilbert guardò il fratello che gli dava le spalle, muovendogli un pezzo per suo vantaggio.

-Ah, beh, non so... dare una risposta certa, per caso!?

-Il fatto è che... è molto difficile da spiegare.

Gilbert prese un pezzo del fratello, un pedone, e se lo mise fra quelli mangiati. Ludwig, ritornato un attimo al tavolo, mosse un alfiere.

-Cosa c'è da spiegare? O è sì o è no!

-No, è più difficile.

Gilbert rise.

-Ah! Il Magnifico Me ha preso la tua regina, West!

-Gil, non è il momento di scherzare!

Roderich sbuffò, mettendosi al pianoforte, poggiando una tazza di tè sul tavolo.

-Dovreste scrivere un libro “Come offendere uno sposo in quattro sillabe o meno”.

Ludwig mosse l'unica torre rimastagli, mentre Gilbert sembrò contare un attimo le sillabe della frase che il fratello aveva detto quella mattina.

-Il fatto è che non sono sicuro di essere quello che lui crede io sia. Vedi, ho ricordi confusi, mi sembrava di averlo già visto da qualche parte e dubito che sia per la somiglianza con Lovino. E poi mi era parso di ricordare un fiume e dei pennelli e altre cose, ma è stato un flash: non so neanche cosa ho realmente ricordato! Ma... sì, glielo dimostrerò. Gli farò vedere che sono all'altezza.

Il biondo andò verso il tavolo da gioco dove Gilbert aveva mosso avanti un pedone.

-Scacco matto, Gil!

 

Note di Elfin

Salve =) Lo so, lo so, dovrei prima finire 1806 e tutte le mie long nelle altre sezioni prima di cominciarne un'altra, ma questa è leggera leggera e di soli 5 capitoli! Come avrete notato, ho mischiato l'anime con il film L'Incantesimo del Lago, che spero abbiate visto, shackerando anche alcune scene e battute sia di Hetalia che del film: spero che sia un buon risultato! Per favore, non fatemi notare anacronismi e cose simili, poiché non è affatto mia intenzione scrivere qualcosa che sia realistico, almeno questa volta. Ho solo modificato i personaggi, nulla di più nulla di meno. E mi scuso, ma non ho idea di quale sia il nome di Germania Magna, per cui l'ho chiamato col suo soprannome per eccellenza: Legolas XD Spero che non dia fastidio a nessuno!

Unico piccolo avvertimento è che, se i primi due capitoli saranno più o meno ugualmente lunghi e saranno molto simili al film, dal terzo in poi si allungheranno e mi discosterò di più da "L'Incantesimo del Lago", tanto che ci saranno anche un paio di scene che ho inventato di sana pianta. Inoltre conterranno temi un pochino più seri e tristi, nulla di esagerato, comunque.

Ho messo OOC perchè ci sono numerosi personaggi di cui non ho mai scritto (Francis, Arthur, Ivan, Toris, Feliks...) e perciò non sono sicura di averli gestiti bene. Soprattutto per i primi due capitoli -.-"

Spero che recensiate ;)

Al prossimo capitolo (Capitolo 2-Ivan)

Kiss

   
 
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