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Autore: mrsrayban    22/10/2012    0 recensioni
Oggi stavo ascoltando la canzone di Emma, e come ogni volta, mi è venuta in mente lei. Così ho iniziato a scrivere, sono sicura di non averlo fatto bene.. ma avevo bisogno di scriverlo, dopo cinque anni dalla sua assenza. L'ho scritto col cuore, cercando poi di elaborarlo in un italiano corretto e credo di aver fatto un lavoro perlomeno decente. Ringrazio di cuore chiunque lo leggerà.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cullami, come hai fatto con le bambole
ti ricordi quelle favole, che mi raccontavi
quando io fingevo di dormire.

Ero piccola, ma ricordo quando mi sedevo sulle tue  gambe quasi contorcendomi e mi abbracciavi lentamente, come se mi volessi far addormentare. Ed io, ti ascoltavo incantata per immergermi in un altro mondo. Chiudevo gli occhi e sapevi che non stavo dormendo, o sognando, ma semplicemente stavo immaginando quel mondo che mi raccontavi. Nessun'altro al mondo ci e' mai riuscito, nè mai ci riuscirà.

la tua guancia bianca sulla mia
mi ritorna in mente la poesia, di una notte che cade
mentre il tuo sorriso splende.. Eternamente.

Ti abbassavi a baciarmi le guance, seppur tu non potessi muoverti. Sorridevo, ero felice e libera da ogni pensiero mentre mi immergevo in quelle storie. Anche se erano sempre le stesse, oppure le inventavi lì. Ed io ti facevo domande strane, e tu sapevi rispondere sempre, come se fosse reale. Ero libera dai pensieri che  ha una bimba di sette anni e magari, anche io riuscivo anche se solo per un attimo a non farti pensare alle tue sofferenze. Perchè quel male  ti aveva distrutta fisicamente, ma il tuo animo buono era rimasto intatto, e ancora oggi ce ne sono prove. E sono così orgogliosa di te, ogni volta che sento qualcuno raccontarmi di te,  del bene che hai fatto. Sembrano cose banali, o forse lo sono, ma infondo anche tu devi essere orgoliosa che nessuno possa mai ridirti nulla. Hai portato via da qua la tua soffrenza, sacrificandoti. Quel male ha vinto su di te, su di noi. Sulla tua famiglia,  che ti ha amato sempre e sempre con la paura di quel che alla fine è successo. Da quando non ci sei tu, nonna, sono cambiata ed è cambiato il mio punto di vista della vita - forse -. A volte, quando era tanto evidente come stavi male, mi nascondevo dietro la porta guardandoti e piangevo impotente. Eppure tu, di fronte ai tuoi nipoti avevi la forza di sorridere, e sapevo che fingevi ma ricordo ancora quel vero sorriso che brillerà sempre fra le stelle.

Capita di credere di aver tutto a portata di mano, e invece no
quello che di cui hai più bisogno è al di là del recinto

Quando entro in quella che era la tua casa, posso vedere la tua foto e resto, esternamente, indifferente. So che poi, ad altre persone tornerebbe in mente ogni cosa, e non voglio inserirmi in discorsi ormai andati. Dentro e' tutto un altro discorso, provo rabbia per la tua assenza che si mescola alla speranza che ogni volta si rinnova ed ogni volta svanisce. Col cuore che batte forte, varco la porta d'ingresso e giro il volto per osservare il tuo letto.. come se tu potessi meterializzarti in pochi istanti, e svegliarmi da questo brutto incubo per poi cullarmi come se il tempo non fosse passato e tu potessi raccontarmi una nuova favola che hai pensato in questa distanza. Invece no, restano mezze risposte sulla tua assenza mentre mamma prende il quadretto e guarda quasi con malinconia e tenerezza, la tua immagine. Le scendono alcune lacrime, subito le asciuga per non rinnovare il dolore nel cuore dell'uomo che ti ha amata, tutta la vita, che aveva imparato ad accudirti, come meritavi, ed insieme infondo eravate felici, le foto, i gesti, tutto lo testimonia. Eppure no, avevi finito di soffrire, Dio - visto che Tu credevi tanto in lui, e lo pregavi sempre - ha desiderato di averti con Lui. Ed ora siete lassù, assieme, e puoi camminare  finalmente. Ti immagino felice, immagino che finalmente puoi fare ciò che per troppi anni ti è stato negato qua. Ci guardi da lassù, di giorno su una nuvola e di notte fra le stelle.
E intanto il tuo sorriso splende, eternamente.

  
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