CAPITOLO I
Francia, 1530.
Francesco I governava il paese da ormai 15 anni.
Figlio di Carlo d’Angouleme era stato
preceduto dal grande re Luigi XII.
Il Nuovo Mondo era stato
scoperto 28 anni prima, e ormai molti paesi come Inghilterra, Spagna e Francia
volgevano uno sguardo interessato verso questa magnifica terra.
Le popolazioni indios erano
state sterminate da poco , e gli inglesi e francesi avevano già colonizzato le
zone costiere, fondando nuove città.
Francesco I ebbe molti figli,
dei quali 3 morirono prematuramente in età adolescenziale.
A corte si chiacchierava molto,
riguardo una delle figlie sopravvissute del re, Charlotte. Le lingue più
spietate sussurravano che la giovane non era nata da Claudia di Francia, moglie
del re, ma da una cortigiana di corte, morta di parto che aveva avuto una
fugace relazione col regnante.
Charlotte cresceva come membro
della famiglia reale, ma molti pensavano che il re e la regina avessero
allevato la bambina per evitare ogni tipo di scandalo.
“è una mia figlia legittima”
sussurrò seccato Francesco, durante uno dei tanti consigli, nel quale i suoi
ministri osavano portare avanti questioni poco piacevoli.
“ma Sire, non sente le voci che
girano a corte? Sono sempre più prepotenti, non possiamo permetterci uno
scandalo di questo tipo, ne andrebbe la reputazione della Fr…” “Basta! Smettetela! Vi ordino di tacere su
questa questione! Charlotte è figlia mia e di mia moglie, e tutte quelle
chiacchere non sono altro che fandonie!” il Re adirato si alzò con tutta la sua
maestosità dalla sedia, camminando
nervosamente attraverso la grande stanza, nella quale i ministri erano seduti a
semicerchio.
Il Re sapeva bene che in realtà
quelle chiacchere non erano tutte fandonie, 16 anni prima aveva avuto una
relazione con una bella cortigiana di corte. La moglie non restava incinta di
un maschio da ormai 5 anni e l’erede si doveva far ancora aspettare. Non poteva
immaginare che quella donna avrebbe messo al mondo un’altra bambina… creando
tutti questi problemi.
Sua moglie non volle sentire
spiegazioni di alcun tipo quando le fu portata fra le braccia il fagotto della
bambina. La prese amorevolmente al seno, e la crebbe come una delle sue figlie,
nascondendo il rancore e l’odio verso il
marito, e soprattutto, celando la verità.
“Sire” si alzò la voce del suo
ministro di fiducia, che l’avevo accompagnato dal primo giorno di regno fino a
quel momento “Sire, mi rincuora dirle queste cose. La piccola Charlotte è
cresciuta con noi, a corte, come una vera principessa. Ma non può negare a noi
tutti e a lei, che quella bambina non è figlia della sua sposa”
Il re si voltò verso l’uomo, con
uno sguardo misto di dolore e vergogna. Abbassò la testa, sospirando. “cosa
dobbiamo fare… se il mondo lo scoprirà sarà la fine del mio regno..”
“ sire, deve mandare via la
ragazza. Lontano. Vedrà che col passare del tempo le voci si affievoliranno
fino a scomparire. Non può sacrificare il Regno di Francia per una ragazzina”
“e dove posso mandarla?” chiese
il re, con la voce rotta dal pianto.
“Nel Nuovo Mondo, mio Signore”.
“Pare che nostro
padre abbia avuto una lunga riunone stamane, chissà di cosa parlavano…” Luisa,
una delle figlie del re parlava davanti al grande specchio della sua camera,
mentre si pettinava i lunghi capelli biondi.
“Insomma Luisa, sei troppo
vanitosa, passi le giornate a pettinarti, chi stai aspettando, un bel
principe?” la risata cristallina di Charlotte si propagò per tutta la stanza.
La ragazza era sdraiata a pancia
in su sul letto, muovendo un piccolo pezzo di
vetro al sole, che creava magnifici giochi di luci e colore sul
soffitto.
“ E se anche fosse Charlotte?
Ormai ho diciotto anni, sono in età da marito, ma nostro padre mi sembra troppo
geloso per farci incontrare qualche bel principe..”
“non parlare così di nostro
padre Luisa, vedrai che troverai qualcuno…. Se ti vorrà” sorrise scherzosa la
ragazza, mentre Luisa le tirava addosso un cuscino, ridendo.
Charlotte corse via, uscì dalla
sua stanza, attraversò il lungo corridoio, scese le scale e cominciò a
camminare ansimando, voltandosi in dietro per vedere se la sorella la
rincorreva ancora. No, era troppo pigra per mettersi a correre dietro la
sorella minore.
Passo davanti alla Sala delle
Riunioni, posto vietato a lei, a sua sorella e ai suoi fratelli, e perfino a
sua mamma.
“Sire deve prendere una
decisione in fretta. Non possiamo più aspettare” la voce di Pier, uno dei
ministri del padre la attirò. Si mise davanti alla porta, accostando l’orecchio
e cercando di origliare qualcosa. L’avevano sempre affascinata le questioni
dello Stato.
“Ma come faccio… come faccio…
come faccio a mandare via una mia figlia.. la più piccola per giunta..”
A Charlotte sobbalzo il cuore. Cosa
voleva dier suo padre con quella frase… cosa voleva dire??
“Sire, ho sentito che la
prossima nave per l’America parte settimana prossima da Le Havre…”
Il re sospirò, muovendo
nervosamente una mano in aria “la seduta è tolta, andate via, lasciatemi solo”
Charlotte fece in tempo a
nascondersi dietro una colonna che i ministri cominciarono ad uscire uno ad uno
dalla sala.
“l’ho detto io che sarebbe stato
difficile… è troppo affezionato alla principessa..” sussurrò un ministro
“d’altra parte non c’è scelta,
la ragazza deve andarsene” sbottò un altro.
A Charlotte il cuore cominciò a
battere forte, sembrava un martello nel suo petto.
Ma cosa volevano dire quelle
parole…?