Prologo
Mio padre morì quando avevo solo otto anni. Ricordo che era stato ricoverato in ospedale per subire un operazione al cuore. Mentre era in sala operatoria, io e mamma eravamo in quella d'attesa. - Mamma, papà ce la farà, vero? - domandavo ogni due minuti. - Certo, stai tranquilla. - mi rispondeva pazientemente lei. Si avvicinava l'ora di pranzo e a me era venuta fame. - Mamma ho famissima. - mi lamentai. - Tieni queste monete, vai al distributore a comprare due panini e poi torni subito. - disse mia madre, consegnandomi qualche soldo. Percorsi qualche metro e arrivai alla macchinetta delle merendine, infilando poi le monete dentro al buco. Presi i panini e tornai in sala d'attesa, trovando mia madre che parlava con il chirurgo. - Sharl, tuo padre è... - singhiozzò mamma, cominciando a piangere. Non potevo credere alle parole di mia madre. - Papà è... morto. - dissi. Iniziai a piangere e mi gettai fra le braccia di mamma. - Andrà tutto bene, ce la faremo anche da sole, piccola. - cercò di consolarmi lei. Dopo un po' mamma cominciò ad uscire con il chirurgo, Ryan, avevamo superato la morte di papà. Comprammo una casa nuova, molto grande, e andammo ad abitarci tutti insieme. Ogni volta che guardavo una foto di papà, mi mettevo a piangere, sorridendo. Il ricordo che aveva lasciato a me e a mamma era dolcissimo. Non l'avremmo mai dimenticato, mai.