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Autore: lulubellula    22/10/2012    5 recensioni
Si può odiare tanto una persona eppure amarla al tempo stesso?
Forse sì, forse é possibile.
E Arizona ne sa qualcosa ...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Arizona Robbins
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nona stagione
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Odi et amo 

"Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior".

Sono le dieci del mattino e sono seduta sulla mia stramaledetta sedia a rotelle, intenta a consumare la mia prima colazione.
Scarto le uova con la forchetta, le giro e le rigiro distrattamente, tagliandole a pezzettini, sezionandole con meticolosità e spostandole verso il bordo del piatto.
Prendo un cucchiaio e mescolo il mio porridge, un intruglio dolciastro e nauseabondo divenuto ormai freddo che mi fa ribrezzo e mi disgusta, lo mescolo come se dovessi trasformarsi da un momento all' altro in qualcosa di diverso, di caldo e di avvolgente, di invitante.

Il cucchiaio mi cade a terra e mi chino cercando di afferrarlo in qualche modo, fletto leggermente la schiena e mi protendo in avanti in maniera da avvicinarmi a terra.

Niente, non riesco proprio ad arrivare a raggiungere quel dannatissimo cucchiaio sporco di porridge.

Mi sposto un po' più in avanti nella speranza di raggiungerlo e di riuscire a raccoglierlo senza l' aiuto di nessuno, da sola.

Mi chino in avanti e cado dalla sedia rotelle imprecando come uno scaricatore di porto e digrignando i denti, mordendomi la lingua e respingendo indietro quelle lacrime che sono pronte a fuoriuscire.

Mi avvicino al tavolino e tiro la tovaglietta con forza, lasciando cadere al suolo il cibo e le stoviglie, osservando i frammenti di ceramica che si uniscono al porridge e alle uova, formando un miscuglio di elementi tra loro incompatibili.

Comincio a urlare e a cercare di raccogliere i cocci, ma non ho nulla a portata di mano da poter utilizzare; la spugna è sul lavandino, troppo in alto, troppo lontana, gli asciugapiatti sono nel cassettone della cucina, più accessibili, più alla mia portata.

Mi trascino per il salotto, strisciando sul pavimento appena lucidato e cercando di non pensare a nulla, di svuotare la mente dai pensieri che mi assillano.

"Se avessi ancora la mia gamba, potrei pulire questo pasticcio in pochi secondi, senza fatica raggiungerei il cassettone e il lavandino e metterei un po' d' ordine nel salotto".

Continuo a trascinarmi con fatica e a cercare di tenere la mia mente impegnata dai pensieri che ultimamente mi tormentano.

"Se avessi, ma non ho più. Non ce l' ho più perché Callie ha deciso per me, perché lei mi ha tolto il mio libero arbitrio, non ha rispettato  le mie volontà, mi ha scavalcato, mi ha tolto la possibilità si scegliere. Lei ha scelto senza ripensamenti, non ha tentato di salvarmi la gamba, non ha fatto abbastanza per me".

Raggiungo la cucina e quindi il cassettone, poi apro il terzo cassetto dal basso, cercando di stare seduta, prendere l' asciugapiatti e mantenere l' equilibrio al tempo stesso.

"La odio, odio Callie quando cerca di aiutarmi, la odio quando sorride e inghiotte bocconi amari, la odio perché mi fa sentire in colpa, mi fa sentire un' ingrata, una bambina capricciosa con cui bisogna avere pazienza".

Cerco di prendere lo strofinaccio, tenendomi aggrappata al cassetto, ma perdo l' equilibrio e scivolo nuovamente a terra.

"Ti odio, ti odio Callie, ti odio perché non ho più una gamba per colpa tua, ti odio perché ho dovuto buttare nella spazzatura le mie scarpe con le rotelle, non riuscivo più a guardarle, soprattutto la sinistra, mi facevano venire voglia di urlare e di piangere e di arrabbiarmi con il mondo intero, specialmente con te".

Mi rialzo, appoggiando i palmi della mani a terra e inghiottendo la polvere, mi aggrappo con tutte le mie forze al pensiero che devo farcela, che devo riuscire a prendere quello stupido oggetto da sola, dopotutto non ho scelta, non c' è nessuno che mi può aiutare, sono sola, ho appena licenziato l' ultima infermiera, Mary o Molly, non ricordo il suo nome e non mi importa, non la rivedrò più, ricordo solo di averle gridato contro parole irripetibili e di averle scagliato la tazza del latte addosso.

"Dannazione, un' altro disastro in più da ripulire!".

"Ti odio perché non potrò più insegnare a Sofia l' ottimismo e la gioia di vivere, non potrò insegnarle a pattinare o ad andare in bicicletta".

Apro il cassetto e afferro lo strofinaccio con rabbia, con disperazione, cercando di trascinarmi verso il salotto e ripulire il disastro che ho combinato.

Inizio a raccolgiere i cocci, spostandoli da un lato, poi raccolgo il cibo all' interno dell'asciugapiatti.

E vedo il parquet che abbiamo deciso di comprare insieme, i quadri, i piatti, le tazze della colazione, le fotografie e i disegni di Sofia, il divano, i tappeti, il tuo sorriso il giorno del nostro matrimonio, il mio quando ho capito che avrei voluto trascorrere il resto dei miei giorni con te.

"Ti amo, tanto, più di ogni altra cosa, ti sento lontana e ti vorrei vicina ma riesco solo a respingerti, ti desidero, ti bramo, ma ti allontano perché non posso, non voglio,  non é ancora il momento. Ti odio. ti amo. Forse ti chiederai come sia possibile, non so, ma è proprio così, e mi tormento".

Continuo a pulire con lo strofinaccio e mi riscopro a sorridere, a dispiegare la mia bocca non in una smorfia, non in un moto di disgusto o di rabbia, ma in un sorriso.

Mi volto e vedo ancora la mia sedia a rotelle e distolgo lo sguardo divisa tra due diverse emozioni, la speranza, la disperazione, non c' è spazio per tutte due, eppure finora ho creduto che ci fosse, devo scegliere chi far entrare nel mio cuore e chi lasciare fuori dal mio mondo.

Posso odiare e posso amare al tempo stesso, ma non per molto, non per sempre.

 

Note dell' autrice:

*Per scrivere questa shot mi sono ispirata al carme 85 di Catullo, "Odi et amo", che, a mio parere si adatta benissimo allo stato d' animo di Arizona del momento.

* Le parti in corsivo sono la traduzione di "Odi et amo"

* Come sempre, gradirei sentire il vostro parere

A presto lulubellula

   
 
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