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Autore: Remiel    22/10/2012    1 recensioni
Raphael è morto. O meglio, Raphael Golden, ragazzo biondo emofiliaco di 19 anni è morto in circostanze misteriose. Ora, Raphael Golden è rinato come A.I. -robot con coscienza di sè- ma a causa del trauma subìto dal suo Originale possiede solo frammentari ricordi del suo passato.
In un mondo fantascientifico in cui i morti tornano a vivere nei corpi di robot organici, l'etica combatte strenuamente per far valere la propria voce. Cosa rende umano l'uomo? Bastano i Ricordi e il Libero Arbitrio a rendere umano un robot?
Nel mentre, Raphael si ritrova a cercare le parti mancanti della sua memoria, alla ricerca dei pezzi che possano completare il puzzle della morte del suo Originale.
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AVVISO: Storia "in sospeso" causa pausa di riflessione. Tornerò senz'altro a dedicarmi a Raphael. :)
Genere: Dark, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si trovava immerso in un… liquido caldo.

O almeno questo era il suggerimento che aveva ricevuto dalla propria mente.

Sembrava di fluttuare… Se non fosse stato per la posizione eretta, sarebbe quasi stata una sensazione piacevole.

Nel provare ad aprire gli occhi sentì una leggera resistenza e, appena il liquido entrò a contatto con l’iride, richiuse d’istinto le palpebre. Dopo qualche secondo la vista si abituò e riuscì a distinguere due figure tremolanti che conversavano tra di loro.

Le voci gli giungevano attutite…

- Lady Katrina… Abbiamo fatto tutto il possibile. - stava dicendo un uomo con addosso quello che sembrava un camice bianco. Un medico... O uno scienziato. (queste le ipotesi che lui stava valutando)

L’uomo stava parlando con una figura più bassa e aggraziata.

- Purtroppo i suoi ricordi erano danneggiati. Crediamo sia meglio inserirli uno alla volta tramite la macchina dei sogni, così da rendere il tutto meno traumatico.

La ragazza (aveva intuito che si trattava di una giovane donna grazie alla silhouette e ai lunghi capelli scuri) annuì leggermente, voltando appena il capo verso di lui.

Si era accorta che la stava osservando?

- Posso vederlo? - azzardò lei, rivelando una voce dolce e flebile.

Lo scienziato (alla fine lui aveva optato per chiamarlo così) ebbe un attimo di esitazione.

- Sarebbe meglio di no! Ancora non è ultimato, potrebbe…

Ma la ragazza si stava già avvicinando al vetro che la separava da lui.

- …non piacervi la vista. - Le ultime parole dell’uomo si persero nel vuoto.

Ora poteva osservare meglio la giovane, nonostante il liquido non gli permettesse una visione del tutto nitida.

Aveva dei grandi occhi nocciola e i lunghi capelli ondulati color ebano le ingentilivano il volto. Le labbra carnose erano dischiuse a formulare un ‘oh’ di stupore.

- E’… Identico. Se non fosse per il colore dei capelli.

‘Lei è… Ka-tri-na.’

Pensò, poco prima di chiudere gli occhi e sprofondare nuovamente nel sonno.

‘…Informazione memorizzata.’

   
 
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