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Autore: HungerGamesItalia    22/10/2012    2 recensioni
Mi sdraio sul letto freddo , dava un certo piacere e cerco di addormentarmi anche sei il dolore delle ferite lasciate dalle fruste è insopportabile. Cerco di dimenticare ciò che è successo oggi, chiudo gli occhi.
Ho paura per domani.
Mi faccio delle domande, a cui non so rispondere, quando penso di fare quello che nel mio distretto non si è mai visto.
Una cosa che ho paura di fare.
Ma è l'unica cosa per dimostrare chi sono.
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Rimango sdraiato sul terriccio, caldo e umido da dare fastidio alla pelle. Senza fiato , senza forze . Senza un minimo di speranza che io riesca ad alzarmi.
Sento delle risate all’unisono e gli insulti , ovviamente rivolti verso di me.
Cerco di tirarmi su con le mie uniche forze rimaste, ma all’improvviso un uomo alto circa due metri mi sferra un calcio sulla pancia .
Mi contorco e mi rotolo più volte sperando che il dolore passi ma, niente , sembra aumentare ogni secondo che passa , fino a quando chiudo gli occhi e penso ad altro.
La mia famiglia , il pensiero di poterla perdere mi fa stare ancora più male.

Non è la prima volta che mi trovo in questa situazione: sdraiato, con la faccia sporca di sangue, non ricordo nemmeno se è il mio, con delle persone che mi puntano delle armi alla testa
urlandomi contro.

-Alzati!- mi grida il più alto, spingendomi con l’arma sulla schiena . Lo faccio, con le mie ultime forze rimaste e mi accorgo di avere un taglio sul braccio, non ricordo come me lo sono procurato, ma più lo muovo e più fa male.
Mi ammanettano, riesco a malapena a camminare.
Non c’è speranza, non ci si può nascondere dal destino.
Domani è il giorno della “Mietitura”penso, tutto ciò mi fa stare male, perdere la propria famiglia o le persone che ami per un semplice gioco, questo mi fa riflettere e mi ha portato a scappare, senza un minimo di successo.
Il pacificatore mi urla –Ti devi dare una mossa se non vuoi finire come lui!- e mi indica un uomo vestito di rosso, con la testa chinata e un vassoio, pronto per servire quelli come loro. Ecco cosa succede se proviamo a scappare al nostro destino: ci viene tagliata la lingua e siamo costretti a servire Capitol City .
Sono del distretto 7, qui ci occupiamo di legna che poi viene donata alla Capitale in cambio di niente!
Viviamo sulla regione montagnosa di Panem ovvero a nord del paese dove la vegetazione è composta principalmente da pini . Non è un bel posto… E’ sempre umido soprattutto in estate e per trovare del fresco bisogna scendere nella foresta che pullula di animali di ogni genere .
 Il distretto è diviso in settori ognuno dei quali si occupa di diverse faccende; io lavoro nel settore 5 dove tagliamo i pini portati in fabbrica .
La capitale non ci lascia usare tecnologie per diminuire la manodopera nel lavoro, ancora devo capire il perché … forse per farci capire quanto siamo minori rispetto a loro ?
E quindi dobbiamo usare oggetti come accette e tutto quello che serve per tagliare alberi .
                                                                                                                                                        . . .

I pacificatori mi puniscono, frustandomi davanti a tutti, compresa la mia famiglia composta da mia madre e mio padre. Cinque frustate, sinceramente mi aspettavo di più. La prima sembrava penetrata nella pelle, urlo dal dolore e con la coda dell’occhio vedo mia madre piangere e allontanarsi dalla folla.
Le persone mi guardano come fosse un gioco, ma non riescono a capire il dolore e l’umiliazione che provo.
Mi vergognavo di me stesso, per quello che avevo fatto, come un bambino incosciente.
Mia madre mi cura, è un’abile infermiera. Curava le persone ferite dal lavoro, ma ora non si occupa più di loro perché, viene considerata troppo vecchia e non più sana di mente.
Mi sdraio sul letto freddo , dava un certo piacere e cerco di addormentarmi anche sei il dolore delle ferite lasciate dalle fruste è insopportabile. Cerco di dimenticare ciò che è successo oggi, chiudo gli occhi.
Ho paura per domani.
Mi faccio delle domande, a cui non so rispondere, quando penso di fare quello che nel mio distretto non si è mai visto.

Una cosa che ho paura di fare.

Ma è l'unica cosa per dimostrare chi sono.

  
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