Odio la pioggia. Odio quelle tremende goccioline che cadono dal cielo come se niente fosse pronte a rovinare le giornate alle persone. Qui a Doncaster piove la maggior parte dei giorni, anche in piena estate. Ed ecco un'altra cosa che odio Doncaster. Questa maledetta città sempre grigia, piena di nuvole, dove le persone non si accorgono di te, quasi come fossi inesistente. Qui tutti pensano al lavoro, ai soldi. Li vedi per strasda con le loro cartelline, gli occhiali e i vestiti firmarti camminare sempre dritto, diretti ad uno dei tanti edifici che li imprigionano. I miei genitori fanno parte di tutto questo "meccanismo", anzi io dire che ne sono proprio i capi principali.
Sono nella mia stanza, comodamente stesa sul mio letto ad ascolare musica, quando, senza nemmeno bussare, qualcuno entra e prende delle scarpe.
-Io vado a lavoro, tu sta a casa e fa' i servizi- odina mia madre prima di uscire.
Dopo soltanto due minuti la porta di casa sbatte ed io inizio a fare i miei lavori come imposto.
Per lei è tutto semplice. Va a lavoro e alla casa ci penso io. Esce con le amiche o con papà a e mio fratello bado io. Molro probabilmente si è dimenticata che è lei la madre e non io. Questa cosa mi da tremendamente fastidio. Adesso, quasi sicuaramente, chiamerà per darmi qualche altro compito da fare, infatti ecco il telefono squillare.
-Pronto?- domando.
-Prima ho dimenticato di dirti alcune cose, allora: da da mangiare al cane e fa' la lavatrice- mi dice chiuedendo la chiamata.
-Ciao anche a te, mamma- penso nella mia mente ancora con il telefono in mano. Anche se alla fine non mi stupisco più di tanto, in fondo è tutto da copione. Senza perdere altro tempo ritorno a pulire.
Sono le 11:37 e finalmente ho quasi finito tutto. Sto andando nello stanzino a posare scarpe e pezze, quando mio padre fa la sua entrata.
-Alex, Alex dove sei?- Urla.
-Sto venendo papà- gli rispondo a mia volta, dirigendomi in salone dov'è seduto su un divano.
-Oh eccoti finalmente! tra due ore parto, di' a tua madre che torno tra qualche giorno- mi dice lui.
-Certo, come vuoi- gli rispondo salendo in camera mia e rimettendomi stesa sul mio amato letto pensando a tutto quello che mi succede e ponendomi delle domande: Perchè non riesco a vivere in armonia con i miei genitori? Forse è copla loro se non riesco ad entrare in sintonia con le persone? 
Anche a scuola è così. Io vengo considerata una sfigata da tutti, mente poi ci sono loro, gli intoccabili, i popolari, un gruppo di cinque ragazzi composto da: Harry Styles, Liam Payne, Niall Horan, Zayn Malik e Louis Tomlinson... si Louis Tomlinson colui che odio più di tutti, quello che senza alcun motivo si diverte a rovinarmi la vita. Ma perchè? mi domando.
Spesso mi chiedo se i miei occhi e quelli del resto del mondo vedano le stesse cose. Forse il mio cervello è difettoso. Ma la causa non importa, l'effeto sì. 
Ci sono persone che credono sempre in se stesse, persone che vivono la vita al momento, altre che non deludono ma e poi ci sono io, sedicenne in cerca del suo posto nel mondo. Sembra uno di quegli annunci che si leggono nei giornali, ma invece no, è la mia vita.


Spazio autrice
Salveeee genteeeeeee!
Eccomi qui con una nuova storia, che ve ne pare??
Vi chiedo scusa, lo so, devo aggiornare le altre due storie, ma questa settimana ho avuto la febbre!E poi c'è la scuola che è un continuo stres! 
Vabbè andiamo avanti.
Questo è solo il prologo, infatti il capitolo è un po' corto, ma sappiate che la storia è coplicata, la nostra Alex ne dovrà passare di belle per essere felice. 
Mi piacerebbe tanto sapere cosa ne pensate, magari con una recensione, anche solo 10 paroline andrebbe bene. 
Bèh ora vado, appena ricevo qualche recensione posto il prossimo capitolo.
Un bacio,
LouisAnna  ♥

@LouisAnna1D on twittah.