-Che caldo!- esclamò Sofia.
Sofia è la mia migliore amica da sempre, è la sorella minore che non ho mai avuto. Mi piace prendermi cura di lei, come una bambina con la sua nuova bambola.
-Dai Sof, alziamoci ora. Sono quasi 2 ore che siamo sedute su questa panchina-
-Ma Marti.. sto leggendo il libro. Ora sono arrivata alla biografia di Harry!-
 “Il coraggio di sognare. Noi, gli ONE DIRECTION ” era il suo libro preferito da sempre, amava quei ragazzi fino alla follia.
Io invece potevo odiarli come pochi. Mi stavano davvero sulle scatole. Cinque ragazzini che, credendosi molto fighi, rubavano i cuori (e i soldi) di milioni di ragazze imbambolate dalla loro bellezza.
-Ma leggi un bel libro, invece che queste cose!- le consigliai.
-Marti, tu non puoi capire e non potrai capire mai. Loro sono i miei idoli, sono la mia ragione di vita, son..-
-AHAHA! La mia ragione di vita? Ti rendi conto Sof? Sono dei perfetti SCONOSCIUTI- la interruppi
-Si, sarà. Ma io li sento come dei fratelli, vicini a me nonostante la distanza-
disse con gli occhi ludici.
-Dai, basta parlare di questo. Che ne dici di una bella granita?- le consigliai.
-Sì, perché no?!-
Sofia si provò ad alzare, ma io la fermai e le dissi –Le vado a prendere io le granite, te continua a leggere il libro sulla “tua ragione di vita”!- dissi ridendo.
-ahaha. Molto divertente- aggiunse Sofia ironica.
 
Mi diressi verso il chiosco di granite.
Pensai –quanta fila!-
Bhè, era ovvio. Ci trovavamo vicino al Colosseo e quello era il chiosco di gelati e granite più buono di tutta la città!
Aspettai paziente il mio turno.
Mancavano solo 2 persone prima di me, una signora anziana e un ragazzo.
Il ragazzo mi incuriosì.
Aveva una felpa verde scuro chiusa con la zip fino al collo e il cappuccio che gli copriva l’intera testa. Un paio di occhiali color oro completavano il suo look.
Quasi come se si volesse nascondere.
Aveva le mani in tasta ed era intimorito.
Arrivò il suo turno.
Vidi il ragazzo gesticolare, indicando qualcosa che l’uomo dietro al bancone non capiva.
Poi finalmente parlò.
-Can I have five orange juice, please?-
Ecco perchè gesticolava al posto di parlare, era inglese.
Andavo molto bene in inglese. Avevo un bell’otto pieno.
Così decisi di intervenire e aiutare il povero ragazzo.
-Emh.. io potrei tradurre- dissi all’uomo dietro il bancone.
Mi ringraziò e accettò l’aiuto.
Guardai il ragazzo incappucciato e dissi –Can I help you? I can translate english in italian, if you want!-
-Yes please… Five orange juice-
Mentre finiva la frase si levò gli occhiali.
Mi bloccai per un secondo.
Io quegli occhi li avevo già visti.. ma dove?
Avevo già visto quel sorriso, e quelle fossette.
Sì, ne ero sicura.
Ma dove…?
Improvvisamente mi resi conto che quel ragazzo io lo conoscevo.
Era il ragazzo di cui Sofia stava leggendo la biografia 10 minuti fa.
Si, lui era quel famoso Harry Styles.