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Autore: rhythmix    23/10/2012    6 recensioni
-Blocco Jawaad per un braccio e sussurro:"Vi prego ragazzi, state qui." Si voltano tutti e 5 e Liam dice dolcemente:"Sai che è impossibile, ma saremo nel tuo cuore. Per sempre." Rimango paralizzata di fronte alla verità di quelle parole.-
È la mia prima One Shot, spero vi piaccia. :)
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Una grande folla si sta accalcando e quasi non si respira; la mia altezza paragonabile ad un puffo di certo non aiuta e mi sento soffocare. Mi avvicino velocemente alle transenne e prego Dio che nessuno mi sposti via da lì. Per fortuna tengo bene la presa e resto ancorata alla rigida barra di metallo il tempo sufficiente per far sistemare tutti gli spettatori. Sono emozionantissima, quasi sudo. Il mio sogno… il mio fottutissimo irrealizzabile sogno… si sta avverando cazzo. Aveva ragione Bieber quando diceva 'Never say never', le mie speranze, le nottate passate a piangere, la mia dedizione… tutto questo è servito a qualcosa ed ora eccomi qui, al concerto dei miei idoli: i One Direction. Quasi non ci credo, sento che sto per svenire. Ed eccoli lì, stanno entrando e tutta la platea è in visibilio e le urla sono fortissime. All'improvviso sento una ragazza dietro di me che urla: "Harry please, look at meee!!" Lo urla così forte che sento quasi vibrare il timpano, ho il cervello sconquassato, non sono abituata alla calca. Parte la base di Lwwy e allora  mi lascio andare del tutto: le parole del testo si confondono con le mie lacrime, calde lacrime di gioia. Nessuno in quella platea può essere felice come me. Adesso posso anche morire. Finisce Lwwy. Un oceano sul mio volto. E poi succede tutto in fretta… parte la base di Little things… altre lacrime… e poi più nulla. Sento il vuoto sotto di me, è come se non ci vedessi più e mi mancano le forze, non riesco a stare in piedi e in questo momento in cui mi sento fra la vita e la morte riesco solo a pensare 'Grazie Idoli, senza di voi non avrebbe senso nulla, Grazie.' Dopodiché il buio.  

 

Non ho la forza per aprire gli occhi. Sento solo delle flebili voci, ma non riesco a cogliere il senso del discorso. Resto immobile e percepisco il soffice tocco di una mano sulla mia. Sento qualche parola sussurrata al mio orecchio, qualcosa come 'Sono qui' o 'Stiamo tutti pregando per te'. Non ci faccio molto caso, riesco a malapena a pensare. All'improvviso sento una fitta alla testa e per poco non emetto un gemito per il dolore. Fa male. Vorrei aprire gli occhi e vedere dove sono ma non ci riesco e così ricado in uno stato di apnea. 

 

Non so quanto tempo sia passato ma adesso sento che sto riacquistando le forze. Non sento nulla, nemmeno un bisbiglio. Cerco di muovere una mano, ci riesco. Lentamente apro gli occhi anche se sento le palpebre pesanti. Mi guardo intorno cercando di prendere mobilità con il mio corpo e sposto lo sguardo su tutta la stanza, cercando di capire dove mi trovo. La camera è illuminata da una lampada al neon e nell'aria aleggia un leggero odore di naftalina mista ad alcool. Pareti bianche, così come il letto e le coperte leggermente stropicciate. Ospedale. Ecco dove sono. Cerco di capire cos'è successo quando all'improvviso entra un'infermiera dall'aria stanca che vedendomi comincia ad urlare per lo spoglio corridoio alla ricerca di un medico. Dopo pochi secondi entra un uomo sui quaranta che sorridendo mi fa delle analisi e dei controlli. Ubbidisco agli ordini che mi impartisce senza fare domande finché il dottore esclama:"Bene Katrine, ritieniti fortunata. Non tutti sarebbero usciti dalla tua situazione." Continuo a non capire e chiedo:'Mi scusi, ma potrebbe dirmi esattamente cos'è successo? Non ricordo nulla, ho bisogno di sapere." L'uomo mi risponde con fare superiore:"I tuoi genitori stanno arrivando, sono stati avvisati del tuo risveglio. Saranno loro a chiarirti le idee" A queste parole segue un gesto altezzoso con la mano e quel coglione finalmente esce dalla stanza. Bene. Ora sto peggio di prima. Cerco di ricordare ma tutto quello che riesco a concludere è una maggiore confusione. Passano a malapena quattro minuti che vedo la porta spalancarsi con furia e rivelare mia madre in lacrime e mio padre in preda ad una crisi ansiosa. Subito si buttano su di me urlando cose del tipo "Oh dio, ti credevamo morta" oppure "È un miracolo" o ancora peggio "Incredibile, Dio esiste davvero." Li fermo, e comincio a urlare:"Vi prego, spiegatemi che sta succedendo. Non ricordo nulla, devo sapere cosa mi è successo." Subito si bloccano dal formulare tutte quelle frasi senza senso e sul loro volto si disegna un espressione seria, come quando mi fecero il discorso sul sesso a 12 anni, soltanto che quella volta io sapevo già tutto e fecero una figura di cacca, mentre adesso sono sicura che deve essere qualcosa di davvero importante e serio. Mio padre comincia il discorso:"Eri al concerto dei One Direction a Milano, ricordi?" No. non ricordo nulla ed è come se tutto quello che mi è successo durante quella serata si sia cancellato. Mia madre continua:"Sei svenuta e ti hanno portata qui all'ospedale e…e… i medici hanno detto che eri caduta in uno stato di coma e…e… Dio solo lo sa come sei ancora viva" Cerco di dire qualcosa ma mio padre mi interrompe:"Hai avuto trauma cranico ed un emorragia interna, causati dalla caduta." A quel punto esclamai:"In pratica ero finalmente al concerto dei miei fottuti idoli, sono svenuta per l'emozione e a causa della caduta ho subito un trauma cranico con conseguente coma?" La risposta fredda di mia madre mi fece tornare alla realtà:"Esattamente."  


Dopo quella frettolosa spiegazione i miei se n'erano andati, lasciandomi sola. Ecco, siamo tornati alla realtà. E io che pensavo che fossero davvero preoccupati per me. Cazzate. Mi distendo un po e cerco di prendere sonno; non so cosa mi faranno domani i medici o se potrò già tornare a casa, ma adesso voglio solo dormirci sù. 


Mi sveglio con una certa pesantezza muscolare, controllo l'orario: le sette. Nemmeno il tempo di alzarmi che entra il medico di ieri, che mi fissa con fare curioso. Mi ordina di stendermi e mi fa le stesse analisi del giorno prima. Poi senza dire nulla fa per andarsene, quando lo fermo chiedendo:"Quanto tempo sono rimasta in coma?" La sua risposta è altrettanto fredda di quella datami da mia madre la sera scorsa:"2 settimane." Odio quel medico. Sta per chiudere la porta alle sue spalle quando si blocca e repentinamente mi dice:"Oggi avrai delle visite, noi ci vediamo stasera per delle altre analisi." No, ma ok. Visite. La nonna, sicuro. E mia sorella Elena. Magari anche Valentina, la mia migliore amica. E sì dai sarebbe venuto anche qualche compagno di cui a malapena so il nome. Con questi pensieri in testa, decido di scendere dal letto e con qualche difficoltà acquisto equilibrio e mi dirigo verso il bagno. L'immagine riflessa nello specchio non è Katrine, quella ragazza di 17 anni che mi ricordavo. Sembro un mostro. Al posto dei miei lunghi capelli ricci color miele ho una specie di nido per gli uccelli e non riconosco quasi più i miei occhi cerulei. Cerco di darmi una sistemata con le cose che trovo in quello stanzino che qui chiamano 'bagno'. Finita la mia seduta di bellezza improvvisata, scelgo un pigiama carino dalla sacca che trovo in camera. Devo essere presentabile per gli ospiti. Dopodiché ritorno a letto, prendo gli auricolari e comincio ad ascoltare Lwwy, mentre delle calde lacrime mi rigano il volto. Sì; piango perché stavo realizzando il mio sogno e tutto si è distrutto. Mi sento una merda, è come se tutto fosse contro di me: il destino non vuole che io incontra i miei idoli. E con questi pensieri accompagnati dalle calde voci dei ragazzi in Lwwy torno nel mondo dei sogni. 

 

Sento qualcuno chiamarmi. Cazzo. Stavo sognando che incontravo i miei idoli e che finalmente ci sposavamo tutti felici e contenti (?). Apro gli occhi di malavoglia e mi ritrovo davanti un'infermiera siliconata che mi rivolge un falso sorriso. Falso come la sua chioma bionda di cui, probabilmente, si vanta tanto. "Cara, sono arrivati dei bei ragazzi per te" Fanculo. Bei ragazzi un cazzo, saranno di sicuro quegli stronzi dei miei compagni. Allora esclamo:"Mi scusi ma io ho sonno, lei mi ha interrotta e dica a quei 'Bei ragazzi' che in questo momento non ricevo nessuno, è chia…" Le mie parole vengono interrotte da una visione. Stropiccio gli occhi credendo di sognare, ma no. I miei idoli. Harry. Liam. Louis. Niall. Zayn. Erano lì e mi sorridevano dolci. L'oceano, di nuovo. Non riesco a smettere di piangere, ma … oh cazzo basta!! Raduno tutte le mie forze e bisbiglio un:"Thank you." I 5 ragazzi mi fissano increduli. Dopotutto dire grazie in una circostanza del genere non è da persone sane di mente. Il biondo si avvicina al mio letto e per poco non svengo nuovamente. Con un italiano degno di un bimbo di 3 anni mi dice:"Ciao, noi siamo venuti qui. Vogliamo dirti scusa. È colpa nostra. Noi siamo contenti, ora stai bene." Per fortuna la grande Federica (?) parla inglese, altrimenti articolare un discorso in italiano con quei 5 truzzi sarebbe stato degno di premio nobel per la difficoltà dell'impresa. "No ragazzi, Io sono qui perché ero troppo emozionata. Vi ho appena detto grazie. Non è colpa vostra. Io vi amo tantissimo, grazie anche per essere qui: per me è molto importante. Voi siete tutta la mia vita." Ho finito le parole ma le lacrime cominciano a scendere… tantissime lacrime e con tutta la forza che ho balzo giù dal mio letto e mi stringo fortissimo all'irlandese. Poi pian piano mi stacco e comincio ad abbracciare Zayn, Liam e Louis. Per finire quasi soffoco Hazza che mi sussurra un leggero:"Andiamo, non piangere. Sii felice. Noi saremo sempre con te." Cazzo. Non piangere. Non piangere. Fermo il flusso di lacrime e quasi mi sento brava. I ragazzi mi sorridono nuovamente e mi salutano velocemente ma io (ovviamente) non posso lasciarli andare via così. Il mio sogno si è realizzato e se adesso loro se ne vanno, riandrà tutto in frantumi, come una statua di marmo che cade pericolosamente dal suo piedistallo. Blocco Jawaad per un braccio e sussurro:"Vi prego ragazzi, state qui." Si voltano tutti e 5 e Liam dice dolcemente:"Sai che è impossibile, ma saremo nel tuo cuore. Per sempre." Rimango paralizzata di fronte alla verità di quelle parole, ma se Drew mi ha insegnato una cosa è credere in quel fottuto 'Never say never' e allora esclamo:"Ricordate?" e comincio a canticchiare un pezzo di 'Gotta be you':"I'll be here, by your side… no more fears… no more crying." Mi blocco e comincio a piangere,rannicchiandomi a terra. Mi sento stupida, sto facendo la figura della cazzona davanti alle persone più importanti della mia vita. Sento la mano di Harry sulla mia spalla e il suo respiro sul mio orecchio, le sue parole sono inevitabili:"Perché adesso stai piangendo?" In tutta risposta gli porgo i miei polsi, sfigurati da decine di tagli. Il riccio resta senza parole e sembra anche leggermente confuso, allora comincio a spiegare:"Mi sento diversa dalle altre persone. Penso che i miei sogni non si realizzeranno mai. Allora mi taglio per sentire meno questo peso e il giudizio della gente." In quel momento quei 5 fanno qualcosa che non mi sarei mai aspettata: mi prendono per un braccio, mi fanno alzare, mi stringono in un abbraccio di gruppo e mi sussurrano:"Noi saremo sempre con te. In ogni luogo, in ogni tempo, sempre. Perché noi siamo nel posto più importante: il tuo animo, e siamo onorati di avere fan come te. Sei speciale ricordalo." Poi più nulla.






Holaaaa :) Se siete arrivati fin qui allora vi devo davvero ringraziare :D
So che è venuto un po una cagata ç__ç potevo fare di meglio, ma siate clementi è la mia prima OS. :') 
Ero stanca delle solite ff tutte amore, rose e fiori : Spero che vi sia piaciuta e se magari mi lasciate anche una recensione mi farebbe
molto piacere :) anche per sapere dove devo migliorare. Se volete seguirmi su twitter sono @_hazzasdimples_ se mi dite il vostro nick ricambio.
See you the next time :)
Love you xoxo
-Federica

ciao sono federica, i love u
  
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