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Autore: Blissa    23/10/2012    0 recensioni
Con certe persone le parole sono superflue.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando Nick entrò nella mia vita non mi resi conto che qualcosa stava per cambiare. E per qualcosa intendo :io.

Si sedeva di fianco a me e seguiva le lezioni col suo fare saccente, si annoiava a morte. Allora prendeva dei pennarelli e imbrattava i miei fogli. Non ci eravamo mai neanche rivolti la parola, eppure ogni sera tornavo a casa col quaderno pieno dei suoi scarabocchi. Li conservo ancora.

Ho sentito tanta gente dire che l'amicizia tra uomo e donna non funziona, che qualcuno s'innamora sempre. Sono fermamente convinta che si sbagliassero. Io ero fiera di poter sbattere in faccia il rapporto mio e di Nick a chi la pensasse così, amavo raccontare di quanto fossimo amici e basta, senza interesse, niente di più di questo.

Nicholas Stenson incarnava le doti dell'amico perfetto: era leale, protettivo, divertente. Passavamo ore silenziose insieme, non perchè non avessimo niente da dirci, ma perchè con certe persone le parole sono superflue.

Ma poi tutto finì.

---

- Me ne vado. - cercai di mantenere un tono fermo e sicuro, ma sulle ultime due sillabe la mia voce si incrinò sensibilmente. Nick rispose con un cenno delle spalle. Mani in tasca, sguardo che schizzava ovunque tranne che verso di me. Calciò un sassolino che volò lontano. Osservò la sua traiettoria e, tenendo gli occhi fissi in quella direzione, mi chiese: 

- Dove? - 

- In Scozia. Ho vinto una borsa di studio. Non la rifiuterò. - non disse niente, ma si fermò. Chinò la testa ed espirò. Chissà a cosa stava pensando. Finalmente, mi guardò dritta in faccia.

- Quando parti? - mi parve di sentire un tremolio nelle sue parole, vidi i muscoli della sua gola contrarsi mentre deglutiva. Forse mi soffermai troppo a lungo su questi dettagli, prima di rispondere. Esitai talmente tanto da ricordarmi ancora perfettamente il suono della sua voce in quell'istante, il modo in cui i muscoli del suo collo avevano guizzato sottopelle mentre inghiottiva.

- Tra una settimana. -  non avevo neanche finito la frase, quando rispose in modo affettato:

- Sono felice per te. - si voltò, imboccando la via di casa. Con uno scatto lo raggiunsi, afferrando la sua manica come una bimba piccola che si aggrappa alla maglia del padre per non perderlo. Nick si voltò e mi sorpresi nell'incontrare i suoi occhi lucidi. Non l'avevo mai visto piangere. So che l'aveva fatto tante volte però, per l'unica ragazza che aveva amato, la stessa che gli aveva proibito di continuare a frequentarmi.

- Sono venuta a cercarti dopo tutti questi mesi, Nick, perchè..-

- E' passato quasi un anno..- precisò.

- Ti ho odiato, mi hai abbandonato come se nulla ci avesse mai legato. - una smorfia di dolore gli si dipinse in volto ed una lacrima solitaria gli solcò lo zigomo spigoloso. La raccolsi col pollice e mi asciugai sul bordo del mio maglione.

- E' stato l'anno peggiore della mia vita, senza di te. Non è passato giorno in cui non abbia pensato a quanto mi mancassi. Mentre non c'eri, Nick, ti ho voluto più bene che mai. - ci abbracciammo forte, come avevamo fatto tante volte prima di prendere strade diverse. Piangevo anche io adesso. Nick abbozzava un caldo sorriso e mi guardava dall'alto di quei pochi centimetri che ci separavano.

--

Io partii e lui rimase. Non ebbi più occasione di dirgli che gli volevo bene, ma non aveva tutta questa importanza in fondo: l'avevo fatto quando ce n'era stato il bisogno e sapevo che Nick non se ne sarebbe dimenticato.

  
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