23/10/2012
3 recensioniSeduto sul letto, in quella lussuosa camera.
Si era offerto come tributo agli Hunger Games, al posto del figlio del fornaio.
Non avrebbe mai lasciato Katniss da sola in una situazione simile.
Lei era la sua migliore amica. E i migliori amici stanno sempre l’uno accanto all’altra.
Il problema era che in quel momento ne erano invischiati entrambi.
Intrappolati in quel gioco perverso che aveva lo scopo di distruggerli.
Ma di una cosa Gale era sicuro:
Katniss doveva tornare a casa.
Sapeva che lei avrebbe fatto del suo meglio per mantenere entrambe le loro famiglie.
Finalmente il ragazzo si alzò dalla sua posizione seduta e si diresse verso la palestra, pronto ad allenarsi.
Per salvare Katniss.
~♥~
Entrò in palestra e si guardò intorno.
Era circondato da assassini.
Che fare?
Salvare Katniss.
Iniziò a ripeterselo, per essere sicuro che la paura non lo paralizzasse, facendogli dimenticare il suo scopo.
Ad un certo punto perse la concentrazione, senza sapere perché.
In pochi secondi realizzò che si sentiva osservato.
Discretamente, volse il suo sguardo agli altri tributi, aspettandosi di vedere Katniss alla ricerca del suo sguardo.
Ma quasi subito si accorse che non era ‘amica a guardarlo, bensì un ragazzo biondo, che lo fissava con una sorta di ostilità mista ad interesse.
Appena vide che Gale aveva notato quell’occhiata, lo guardò con aria arrogante, quasi a chiedergli perché rispondeva al suo sguardo.
Era un ragazzo piuttosto alto e molto robusto. Tendeva le braccia muscolose per rilassare i muscoli e si guardava intorno con aria strafottente.
A cosa stava pensando?
Alla sua prima vittima nell’arena?
Avrebbe facilmente potuto spezzare un collo utilizzando solo le mani.
Il moro sostenne fieramente il suo sguardo.
I due continuarono a osservarsi fino a quando non fu detto a tutti i tributi di iniziare ad allenarsi.
~♥~
Gale si diresse verso la postazione delle trappole.Voleva essere sicuro di poter catturare i suoi avversari.
Camminando, il suo sguardo non poté fare a meno di soffermarsi sul ragazzo biondo che prima l’aveva guardato in quel modo strano.
In mano aveva un piccolo pugnale e, con una sorta di gioiosa ferocia sul volto, continuava ad affondarlo nell’imbottitura di uno dei pupazzi usati come manichini.
Gale deglutì, pensando che quel pupazzo avrebbe potuto essere lui.
O Katniss.
Eppure, non sentì solo nervosismo.
Per qualche motivo, notò con eccessiva minuziosità il moto dei suoi muscoli in movimento.
I capelli lisci che, come un’aureola, gli incorniciavano il viso volandogli attorno.
Gli occhi chiari, che luccicavano a causa del riflesso del metallo della lama.
Gale scosse la testa.
Come poteva pensare cose simili?
Probabilmente lo guardava con attenzione solo perché aveva capito che sarebbe stato un avversario pericoloso.
Sì, probabilmente era così.
E allora perché sentì una stretta allo stomaco, quando il biondo si girò, lanciandogli un’occhiata quasi trionfante?
~♥~
Gale si trovava sulla sua piattaforma circolare.Si sentì sollevare, e iniziò ad alzarsi in quel tubo claustrofobico nel quale era rinchiuso.
Finalmente, quel vuoto si allargò, facendolo finalmente respirare.
Boschi.
Sentiva l’odore di pino solleticargli dolcemente le narici.
Aprì gli occhi e lasciò vagare il suo sguardo sui visi dei tributi, in particolare su quello di Katniss, che aveva l’aria particolarmente nervosa.
Sapeva che sta pensando a Prim.
Smise di osservarla, concentrandosi sugli altri.
Il biondo lo stava ancora fissando.
Per qualche motivo, non riusciva a ricordare il suo nome, ma il suo viso… non faceva che comparirgli nella mente.
Non riusciva a smettere di guardare le sue mani forti stringersi in pugni d’acciaio, i suoi lineamenti rozzi, eppure così eleganti, il suo sopracciglio sollevato con scherno.
Si guardavano a vicenda.
Il moro osservava il biondo.
Il biondo osservava il moro.
Non parlavano, i loro sguardi non comunicavano nulla.
Era come se fossero impegnati in una conversazione mentale che Gale non riusciva a comprendere.
Si perse nei suoi occhi, blu come quelli di un angelo, ma pericolosi come quelli di un demone.
Poi, a fatica, distolse la sua attenzione da lui.
Osservò la terra.
Lui non doveva salvare quel biondo.
Lui doveva salvare Katniss.
Katniss.
Respirò profondamente, e proprio in quel momento il cannone sparò.
Senza indugio, si lanciò dalla piattaforma e corse verso le armi.
~♥~
Note:
L'HO SCRITTA DAVVERO. NON CI CREDO.
Ebbene, sì. Ho scritto una Glato. Ancora non riesco a crederci... qualcuno mi svegli da questo bizzarro sogno owo Pan, te l'ho promessa, quindi eccoti la tua fic xD So che non è esattamente romantica... ma mi sembrava che fare in modo che si amassero entrambi fosse troppo dolce BD Bisogna ammettere che il senso di questa fic può essere interpretato in modo diversi. Gale è veramente cotto di Cato? Oppure è solo preoccupato? E Cato? Guardava Gale solo perché era un tributo? Oppure c'era qualcosa di più? Boh. Ne so quanto voi, lettori! Quando uso dei pg, questi mi manipolano come vogliono... non ho alcun controllo su di loro. Maledetti. Comunque, questa è la prima slash fic della mia vita. Cioè, non è proprio slash. Come ho già detto, dipende dall'interpretazione personale del lettore. Sì, questa è la mia terza fic su Hunger Games, ed è completamente diversa dalle altre due. Ok, basta note. Magari lasciatemi un commento, tanto per dirmi che è meglio se lascio perdere questa coppia lol Comunque, io questa coppia non l'ho mai considerata, è solo un regalino per quella tizia che si chiama Pan. Sapete, quella che ho citato prima...? Ok, STOP. Bye♥
Emma
PS: Notare i cuoricini, che non c'entrano assolutamente niente! Ma sono carini ù_ù Ok. Ho appena scoperto che ho sbagliato coppia. Capita. Perdonatemiiiiii >w< Lascio la scritta Glato perché voglio che il mondo sappia della mia cretinità (?) Ma in realtà credo che la coppia sia Galto. O Cale lol