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Autore: SofiDubhe94    23/10/2012    1 recensioni
"Le vuoi molto più bene di ciò che credi. Ma hai paura ad ammetterlo"
Puo Haymitch - quel burbero ubriacone - aver finalmente capito quanto sia profondo l'affetto che lo lega a Katniss? O ancora rimarrà chiuso nella sua corazza impenetrabile? In un Distretto 12 ormai lontano dagli Hunger Games Haymitch non si è ancora reso conto che, forse, dovrebbe smettere di pensare all'arena.
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Apri la porta e lasci che si chiuda dietro di te, con un tonfo sordo. Muovi un paio di passi nel buio, andando a tentoni. Finalmente trovi l’interruttore e lo premi, la casa si illumina. È solo allora che ti accorgi di non essere solo nel tuo salotto. Katniss dorme sul tuo divano e non sai perché. Rimani persino spaventato all’inizio. Poi capisci, o meglio, ricordi. Deve averti aspettato per ore, sperando di vederti tornare; deve aver pianto, non vedendoti; e soprattutto poi deve essersi addormentata, sfinita dalla stanchezza e dalla preoccupazione.
Sbuffi ma ti avvicini a lei e la osservi per qualche istante: sembra ancora una bambina, quando in realtà ha ormai diciotto anni. Stranamente ha i capelli sciolti, che si sono sparpagliati sul cuscino del divano. Trema, deve avere freddo.
Ti guardi attorno, in cerca di una coperta e, quando ne trovi una gliela getti sulle spalle.
Non vorresti svegliarla, ma nemmeno vuoi che rimanga sul tuo divano per tutta la notte. Allora, con un sospiro, ti siedi sul bordo del divano e la guardi. È l’unica a preoccuparsi per te, è l’unica a chiederti come stai o se gli incubi ti hanno lasciato dormire, è l’unica che forse ti vuole davvero bene. Lasciala dormire, Haymitch, domani mattina le chiederai perché ti stava aspettando e cosa volesse da te, ma adesso lascia che riposi.
Le posi una mano sul capo e sospiri di nuovo. Anche tu vorresti dormire serenamente come lei, ma sai che non ci riuscirai mai davvero. Il pensiero di Maysilee ti tormenta, ogni notte un po’ di più. Ma non sai il perché, non sai nemmeno perché proprio adesso. Questo ti spaventa; perché sei solo e ora te ne rammarichi.
Ma perché Katniss non è con Peeta?, ti domandi. Hanno forse litigato? Non vorresti che fosse così, perché quando un amore è vero non dovrebbe mai incrinarsi per qualcosa di stupido.
            “Katniss, Katniss, svegliati, dai” sussurri.
Lei si agita un istante, dice qualcosa che non capisci, parole mangiate nel sonno. Le vuoi bene e sai che è inutile ormai cercare di nasconderlo. Le vuoi molto più bene di ciò che credi. Ma hai paura di ammetterlo.
Le metti di nuovo una mano sul capo e ti chini su di lei, le dai un bacio sulla fronte, poi ti alzi e vai in camera tua. Ti lavi e ti cambi, sei pronto per andare a dormire, ma sai che non ci riuscirai. La fiaschetta di metallo sul comodino sembra chiamarti, ma puoi resistere, tu sei più forte e lo sai.
Senti del movimento in salotto, poi dei passi che vengono verso la tua stanza. Si è svegliata. Apre la porta senza bussare, la sua educazione e le sue buone maniere non sono migliorate, direbbe Effie.
Ha il viso assonnato, i capelli arruffati e l’espressione corrucciata.
Ti tira addosso la coperta e va a stendersi nel letto, raggomitolandosi su se stessa, avvolta nel piumino come un bruco nel suo bozzolo.
            “Il tuo divano fa schifo” borbotta.
La guardi, allibito, ma quella ragazza ti fa tenerezza.
            “Katniss, non ce l’hai una casa? Vattene!” le dici, con tono rude.
            “Non sono io il problema, Haymitch, sei tu” ti risponde, senza nemmeno girarsi.
            “Perché sei venuta qui?” le domandi.
            “Perché il tuo divano fa schifo”.
            “No, perché se venuta in casa mia?” ripeti, più chiaramente.
            “Perché…” comincia “Non me lo ricordo più, a dire il vero…”.
            “Allora alzati e vai a casa, per favore!” le dici.
            “Ho sonno, Haymitch, mi hai svegliata!” protesta Katniss.
            “Perché devi andare a casa!” esclami.
Quella ragazza ha lo straordinario dono ti saperti irritare più di chiunque altro, ma è anche per questo che le vuoi bene… come ad una figlia, quasi.
            “No” ti risponde secca.
            “Katniss…” mugugni, disperato.
Lei alza la testa in tua direzione, ti guarda: “Hai bisogno di qualcuno che si prenda cura di te” dice, seria.
            “Beh, non devi certo essere tu a sobbarcarti questo fardello!” le gridi. Cominci ad arrabbiarti ma non sai nemmeno il perché.
Katniss si alza, ti raggiunge e ti abbraccia. Non ti aspettavi un gesto del genere, per questo ci metti un po’ a ricambiare, carezzandole i capelli, proprio come fosse una bambina.
            “Ti voglio bene, Katniss”.
Finalmente riesci a dirlo e senti, nel più profondo del tuo animo, che adesso le tue notti non saranno più animate da incubi invincibili, sai di avere qualcuno che ti starà vicino sempre, che ti mostrerà il suo affetto quando ne avrai bisogno e che non lascerà mai la tua mano.
 
  
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