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Autore: LittleLoveDream    07/05/2007    4 recensioni
*ATTENZIONE SPOILER NEW MOON* Rosalie Hale, i suoi pensieri e le sue ossrvazioni durante la votazione a casa Cullen
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rosalie Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LE MIE MOTIVAZIONI

NOTA DELL'AUTRICE:

Prima Fan-Fiction che pubblico sull'universo di Twilight. Ovviamente, dopo aver letto New Moon, non potevo non cimentarmi in qualche piccola impresa come la seguente one-shot, incentrata interamente sul perosnaggio di Rosalie Hale. Purtroppo Rose non ha molto spazio nei libri, ma si preannuncia comunque di un certo spessore. Io l'adoro letteralmente e per quel poco che si è vista in New Moon non ho fatto altro che amarla ancora di più. Ecco quindi il perchè ha preso vita questa revisione del capitolo 24 Votazione.
Prima di lasciarvi alla lettura vi informo che la fiction è scritta in prima persona, secondo il punto di vista di Rosalie e che le frasi in corsivo, seguite poi dall'asterisco ( * ) sono prese pari pari dal libro New Moon di Stephenie Meyer ( capitolo 24, Votazione, da pag 419 a 422), tutto il resto è farina del mio sacco. Lo so, poca cosa in confronto all'abilità della Meyer, ma sinceramente, ho fatto del mio meglio.

Buona lettura a tutti

LLD









LA MIA MOTIVAZIONE




Eravamo tutti riuniti intorno al grande tavolo della nostra sala da pranzo.
Bella aveva qualcosa da dirci e lo sguardo torvo di Ed non mi faceva presagire nulla di buono.
Raramente avevo visto mio fratello così contrariato con Isabella Swan, e quando ciò accadeva, solitamente era per qualcosa legato all’idea di quest'ultima di tramutarsi in un vampiro.
Ho preso posto accanto ad Emmett, così come tutti gli altri miei famigliari. Fummo così veloci che Bella neppure se ne accorse sul momento; del resto, essere un vampiro includeva alcune specifiche capacità, anche questo muoversi di soppiatto da non essere percepiti dagli esseri umani.
Carlisle fece accomodare Bella a capotavola e prese posto alla sua destra mentre Edward, ancora scuro in volto, si sedette alla sinistra della nostra onospite.
Isabella era tesa, chissà, forse erano i nostri sguardi ad irrigidirla tanto.
Quando prese a parlare, la sua voce tremava un po’, ma fu solo per qualche istante, perché ben presto il suo tono divenne deciso e tenace.
Edward ci guardava intanto uno ad uno ed io non potetti far a meno di chiedermi cosa stesse davvero accadendo.
Perché Bella ci aveva convocato con tanta urgenza a quell’ora della notte?
Per noi vampiri notte o giorno non ha poi molta importanza, noi non dormiamo mai, ma per un essere umano, provato dall’esperienza di Volterra per altro, era davvero un qualcosa di eccezionale.
Ben presto comunque Bella arrivò al nocciolo della questione.
“ Alice ha promesso ai Volturi che sarei diventata una di voi. Manderanno qualcuno a controllare e sono certa che sia un pericolo…un’eventualità da evitare. Ecco perché siete tutti coinvolti. Ne sono molto dispiaciuta. Ma se non mi volete, non vi obbligherò ad accettarmi, sia che Alice voglia trasformarmi, sia che non lo faccia ”*
Esme si mosse come per interromperla, ma mi sembrò che Bella la guardò per un attimo come se volesse bloccarla; probabilmente, più che essere contrariata da un'intromissione, era preoccupata di non riuscire poi a riagguantare il coraggio a due mani per fronteggiare il discorso e la sempre più visibile contrarietà di Ed.
“ Vi prego lasciatemi finire. Sapete tutti cosa voglio. E sono sicura che conosciate anche il parere di Edward. Penso che l’unica maniera onesta di decidere sia lasciarvi votare. Se decidete di non volermi, allora…penso che tornerò in Italia da sola. Non posso permettere che siano loro a venire qui.”*
Era terribilmente ovvio che quella decisione fosse dettata dal desiderio di Bella di proteggerci ed era altrettanto evidente quel che pensava Edward, persino senza sfoggiare quel sordo ringhio.
Bella tuttavia, non sembrava intenzionata a lasciarsi intimorire e ci stava notare che, siccome aveva tirato tutti noi in ballo, adesso metteva nelle nostre mani la sua vita, il suo destino o qualsiasi altra cosa potesse definire il nostro stato di vampiri.
“ Perciò partendo dal presupposto che, comunque vada, non vi esporrò ad alcun pericolo, voglio che esprimiate il vostro parere sulla possibilità di trasformarmi in vampira.”*
Bella a quel punto guardò Carlisle; forse voleva partire proprio da lui.
Edward bloccò tutto dicendoci che non era il caso di decidere sul momento, giacchè visto che Bella si era mostrata immune alle abilità extra-sensoriali dei Volturi, forse, con qualche piano ingegnoso avremmo potuto ingannarli facilmente.
Ammetto che quell’osservazione riuscì a farmi rasserenare non poco perchè Bella non era costretta a diventare una di noi.
Ed, che come suo solito non era tipo di persona che si fa prendere alla sprovvista aveva, con la sua acuta mente, pensato alle possibili contromosse per mettere in salvo la sua amata quando i temuti e spietati Volturi ci avrebbero fatto visita; tutte le sue idee avevano un punto in comune, neppure un attimo mettevano in discussione l'umanità di Isabella. Il suo piano d’azione non faceva nessuna piega , anzi, il fatto che fosse stato buttato giù sul momento faceva ben sperare che organizzandolo al meglio, Isabella Swan diventasse davvero introvabile persino per tipi all’altezza di Demetri.
Eppure quello sguardo contrariato di Bella era limpido come un lago, e avrebbe permesso a chiunque non possedesse il potere di Edward, di comprendere quanto quella testarda ragazzina volesse essere una di noi, un desiderio che andava ben al di là del "Problema Volturi".
Fu proprio questo particolare aspetto a spingermi a rispondere no, più avanti quella notte, quando Bella rivolse a me quella domanda “Questo risolverebbe qualcosa?”*
E per la prima volta credo, da che quella ragazza tanto goffa quanto coraggiosa era entrata nelle nostre vite, fummo assolutamente in accordo.
A quel punto, archiviando l’alternativa proposta da Edward, ci chiamò uno ad uno per rispondere alla fatidica richiesta: “ Vuoi che mi unisca alla vostra famiglia?”*
Edward duro le rispose che non avrebbe acconsentito a farla diventare una Cullen in quel modo e che voleva che restasse umana.
Mi si strinse il cuore alle parole di Ed; comprendevo più di ogni altro lì, in quella stanza, il suo stato d’animo.
Bella annuì in modo forzato, come se cercasse di non tradire qualche emozione scomoda, ma era lampante la frustrazione dipinta sul suo volto dopo il no di colui che era divenuto l'aspetto fondamentale della sua vita .
Poi fu la volta di Alice che rispose senza esitazione in maniera positiva, seguita a ruota da Jasper.
Poi toccò a me.
In passato ero completamente contraria al fatto che Edward la frequentasse. E temo di averle mostrato senza mezzi termini la mia profonda ostilità. Tuttavia, adesso che avevo visto mio fratello andare incontro alla morte, e, soprattutto avendolo visto nello stato catatonico in cui si era rinchiuso dopo la loro separazione, mi rendevo conto che non avevo il diritto di esprimere pareri su quel che era o non era giusto.
Eppure in quel momento era chiamata a farlo, proprio da Bella, che mi guardava ansiosa. Ero costretta a darle una risposta.
Ammiravo Isabella Swan per il coraggio con cui si era lanciata ad affrontare prima James, poco più di un anno prima e poi i Volturi, salvando la vita al mio adorato fratello, ma non potevo dimenticare quel che stavo passando io.
I miei pensieri e i miei sentimenti.
Le difficoltà dettate del mio istinto e dal mio essere.
L’eternità,e le condizioni in cui noi Cullen afftrontiamo lo scorrere del tempo; oh, non potevo ignorare quanto potesse essere triste e pesante vivere come un surrogato di un essere umano per sempre.
Ero così combattuta!
“No”* dissi poi alla fine, fecendo prevalere il buon senso e sopratutto tutti i pensieri e le riflessioni che in questi anni lunghi e pesanti avevo fatto sulla mia condizione di non-morto.
Bella non batté ciglio e si voltò per proseguire con la votazione.
La delusione in quegli occhi nocciola mi spinsero a prendere nuovamente la parola.
“ Lascia che ti spieghi”* la implorai, perché per me era fondamentale comprendesse che non volevo più combatterla e che oramai non la consideravo un’estranea o un essere immeritevole, le mie motivazioni erano ben più intime e più assennate “ Non sono contraria a che tu divenga mia sorella. E’ soltanto che…se fosse stato per me, non avrei scelto questa vita. Avrei preferito che ci fosse stato qualcuno a votare NO per me”*
Bella annuì impercettibilmente e a quel punto mi dissi che era partita persa.
Mi ero sempre comportata in modo altezzoso con lei e talvolta ero stata davvero antipatica e malevola, quindi era ovvio che non credesse alle mie parole.
Inoltre, di certo, non mi aiutava il fatto di essere considerata una persona superficiale ed egoista.
Mentre anche il mio amato Emmett e poi Esme davano il loro parere favorevole, io sentivo crescere in me la frustrazione.
Avevo deluso Bella con il mio voto, ma ero fermamente convinta di aver fatto la scelta giusta.
Dopotutto potevo capire la sua situazione. Era l'amore per Ed a spingerla ad un tale sacrificio. Tuttavia, come potevo ignorare il fatto che non sapesse davvero a cosa andava incontro imboccando quel sentiero che a nessuno dà la possibilità ripercorrerlo all'indietro. Io, per mia fortuna avevo qualcuno accanto, Emmett alleviava la mia sofferenza e la mia solitudine, ed ero certa che Edward avrebbe sortito lo stesso effetto per lei, ma come fingere di ingnorare che, a volte, davvero l'amore non bastava.
Come ignorare la bestia vorace e bramosa che si cela al nostro interno e che attraverso la sete lotta affinchè t'allontanani dalla retta, affinchè segua la tua natura, affinchè tu possa non accontentarti del semplice sangue di un qualsiasi animale.
Soprendersi persi in quei pensieri, il dover lottare contro quell’istinto così forte e primitivo era snervante.
Nulla poteva renderti la pillola meno amara perchè quello stato, quei pensieri corroderanno il tuo essere per tutta l’eternità.
Inoltre andavano aggiunte le altre piccole difficoltà quotidiane, come il nascondersi ed il recitare sempre la stessa parte in città diverse ogni preciso numero di anni.
Gli altri erano una minaccia per te e la tua natura lo era per loro.
No, non mi pentivo affatto di averle risposto in quel modo, neanche dopo che Carlisle aveva espresso la sua opinione favorevole.
Dopotutto nessuno, me compresa, era contraria a Bella come membro della famiglia Cullen. Anzi, io stessa, in modo graduale, avevo preso a considerarla una di noi.
Quando Alice mi disse che l’aveva vista buttarsi giù da una rupe e affogare nel mare, mi ero affannata a raccontarlo ad Edward non perché gioissi della cosa, ma perché volevo che, mio fratello, si mettesse l’anima in pace, che potesse tornare a trovare un modo per vivere e smettendola di starci lontano. Inoltre, conoscendo quanto Ed amasse Bella, non potevo nascondergli tutto quello che mi era stato detto; tuttavia, se avessi saputo quali sarebbero state le sue intenzioni, mi sarei gelosamente custodito il segreto.
“ E’ ciò che desideravo”* stava rispondendo intanto Bella. Alzai gli occhi su di lei e la vidi raggiante ed emozionata. “ Grazie a tutti per aver scelto di tenermi con voi. Ricambio in pieno i vostri sentimenti”*
Ecco giungere la prova di ciò che avevo pensato: mi aveva fraintesa.
Abbassai gli occhi sul tavolo rammaricata.
Sentì lo sguardo di Isabella indugiare qualche istante su di me ma preferì non incociarlo.
Un’occhiataccia di rimprovero o di delusione non l’avrei sopportata, non dopo aver dovuto fare i conti con le ripercussioni della mia telefonata ad Edward.
Lasciai perdere, se ce ne fosse stata l’occasione avrei cercato di chiarirmi con lei al più presto, inoltre, adesso Bella fremeva all’idea di diventare una Cullen e stava appunto chiedendo ad Alice di realizzare quanto aveva promesso ai Volturi mentre Edward, come comprensibile, stava prendendo tempo, nel vano tentativo di dissuadere la sua amata.
Sentì la mano di Emmett cingere la mia e così lo guardai; lui si era dichiarato a favore ed io, temevo di esser stata fraintesa persino da lui.
“ Non credo ce l’abbia con te” mi sussurrò all’orecchio.
Io scossi il capo poco convinta.
"Temo che se ne sia resa conto di averti ferita senza volerlo. Quando ce ne sarà l'occasione potrai chiarirti. Adesso è troppo presa dall'idea di unirsi a noi a tutti gli effetti" rincarò Emmett sfoggiando quel sorriso che tanto amo.
Sospirai e ricambiai decisa la stretta di mano del mio compagno.
Sì, le avrei fatto comprendere cosa provavo e se avessi potuto, l'avrei anche dissolta da quella sua decisione, ma non perchè non è degna di essere una Cullen, semplicemente, prima che passasse all'azione, doveva comprendere che l'essere un vampiro non ha nulla di fantastico.
  
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