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Autore: blackytte    23/10/2012    1 recensioni
Celeste Memory è una nuova studentessa dell'accademia di magia Sephyra. E' arrivata qui per poter scoprire cos'è sucesso all'amica d'infanzia Elise Sky della quale non ha più avuto notizie. La ragazza con sua sorpresa scopre che nella scuola gli studenti sono tutti scomparsi, compresi insegnanti e preside. Celeste decide di investigare e ben presto si accorge che i ricordi di Elise sono racchiusi in alcuni oggetti da lei toccati o che hanno un nesso cronologico con la stessa Celeste.
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Senza un presente non può esistere un futuro..»

PROLOGO

«Celeste, avanti muoviti!»
«Eh?! Vuoi davvero andarci!?»
«Certamente! E tu mi seguirai! Muoviti!»
La piccola dai lunghi capelli corti e biondi, dello stesso colore delle spighe di grano che crescevano nel campo in cui si trovavano e che si estendeva per chilometri. La bionda strattonava l'altra dai capelli un pò mossi color cioccolato. Gli occhi di entrambe erano azzurri, molto raro per le bambine 12enni di quell'epoca, sopratutto se si pensa che chi nasceva con quegli occhi era visto come una sventura per la famiglia, anche se a loro quel "difetto" non era mai importato, anzi lo consideravano un dono per distinguersi dalla massa uniforme di persone. Le due stavano correndo per il campo facendo accasciare al suolo le spighe mature, fortunatamente il vecchio Toby Dok era un uomo su cui fare affidamento. Amava quelle due pesti, e ogni tanto loro si infiltravano nei sui campi chilometrici per giocare a nascondino o semplicemente per rincorrersi. A quel contadino Celeste e Elise volevano un bene dell'anima, lo consideravano uno di famiglia, un "vecchio nonno brontolone" per così dire. Le due si bloccarono non appena videro un immensa struttura: un mulino a vento. Le pale di quello ruotavano spinte dalla brezza della foresta a qualche chilometro di distanza. Elise, la più impavida tra le due iniziò a correre incontro alla struttura aggirandolo finchè non riuscì a trovarvi l'entrata. Fece segno all'amica di seguirla, anche se Celeste non sembrava del tutto convinta.
«Elise, non è una buona idea....Lo sai che potremo farci male e poi sai com'è fatto tuo padre....»
La bionda sbuffò facendo una faccia stizzita verso la coetanea per poi risponderle a tono mentre apriva la porta rossa del mulino di color grigio malta.
«Sembri mia madre! Sul serio Celeste, dovresti cercare di lasciarti andare. Infondo tra 5 anni andremo a scuola insieme e dovrai avere coraggio da vendere mia cara!»
La mora scoppiò in una risata spontanea chiudendo gli occhi.
«Oddio ora tu sembri mio padre.»
Anche Elise si aggiunse alla risata ed entrambe risero per qualche secondo per poi entrare. Guardarono il soffitto di legno sorretto da delle travi sempre dello stesso materiale, vecchie e polverose e notarono le pareti vecchie di cemento con alcune crepe.
«Direi che Toby non pulisce molto.»
Disse Elise guardandosi nuovamente attorno per poi adocchiare un mucchio di paglia a terra disposto in modo sparpagliato sopra il pavimento di legno mezzo scrostato ma comunque integro e ancora acessibile.
«Senti Elise vorrei chiederti una cosa...»
Ma Elise non diede retta all'amica che guardava gli angoli delle travi ricoperte da ragnatele e da qualche ragnetto intento a catturare qualche preda per cibarsi, tutt'altro con velocità si gettò sulla paglia facendo volare qualche spiga qua e la. Celeste si avvicinò e la guardò seria riformulando la domanda con un' intonazione più marcata aggiungendo ancora più enfasi alla frase con le ultime parole. 
«Hai sentito quello che ho detto?»
Elise si alzò dal "letto" di paglia e con uno scatto velocissimo prese la mora facendola cadere nella soffice paglia insieme a lei. Celeste sulle prime sembrò irritata, ma si limitò a sospirare, del resto era molto abiutata al carattere di Elise che tutt'altro sembrava divertirsi nel vedere l'espressione irritata dell'amica.
«Eddai Celeste sorridi!!»
«Non è che non riesca a sorridire o altro...è solo che...»
Ci fu un secondo di pausa, la ragazza iniziò a rigirarsi una spiga di grano tra le mani piccole e pallide abbassando lo sguardo su di essa.
«Cosa c'è Celeste? Lo sai che puoi confidarti con me.»
La mora alzò un pochino lo sguardo verso la bionda di fianco a lei per poi rispondere alla domanda postagli.
«E solo che tuo padre....Lui ha intenzione di portarti via da Knyvel....»
«COSA STAI DICENDO! NON PERMETTEREI MAI A MIO PADRE DI METTERSI CONTRO LA NOSTRA AMICIZIA!»
Le parole erano quasi armi taglienti per Celeste che guardava l'amica con sguardo perso, come se stesse guardando un punto fisso sulla parete opposta.
«Lo so...Ma la tua ...»
La bionda scosse la testa e fece tacere la coetanea sovrapponendo la sua voce a quella di Celeste.
«Stai tranquilla, non preoccuparti di quella! Piuttosto goditi questo momento.»
Si vedeva che Elise non voleva continuare quel discorso e Celeste lo aveva intuito, si sentì veramente un verme. Elise cercava di dimenticare il dolore che provava e lei continuava a calcare su "quel discorso". Socchiuse gli occhi per poi sorridere a Elise.
«Sono proprio una stupida! Hai ragione, pensiamo ad altro!»
Elise sentendo dire questo a Celeste sfoderò un sorriso a 32 denti e quasi non le saltò adosso, ma si limitò ad abbracciarla gentilmente.
«Sei la mia migliore amica Celeste, ti considero come una sorella.»
«Per me è lo stesso Elise.»
Elise indietreggiò piano e si posò difronte a lei ponendo la mano in segno di gentilezza.
«Facciamo una promessa.»
Disse Elise. Celeste era tutta orecchi.
«In questo rudere mezzo distrutto io Elise Sky giuro di aiutare la mia migliore amica in tutte le situazioni, future e presenti! E inoltre prometto di starle sempre accanto e di non tradirla per nulla al mondo!»
A Celeste ci vollero 10 secondi di ragionamento per sistemare una frase grammaticata per poi rispondere alla promessa dell'amica ponendo davanti a se la sua mano destra.
«Io Celeste Memory giuro di aiutare la mia migliore amica in tute le situazioni, future e presenti! E inoltre prometto di starle sempre accanto e di non tradirla per nulla al mondo!»
Le due si diedero la mano sorridendo e socchiudendo gli occhi. Sucessivamente si distesero sul "letto" di paglia e iniziarono a ridere come due bambine normali. Sembrava che il tempo per loro due non esistesse. La loro felicità non era paragonabile a nulla di esistente a quel tempo pieno di conflitti e bugie. Le due rimasero in quel mulino per tutta la giornata giocando e parlando, finchè non arrivò il tramonto nel quale le strade delle due si divisero per tornare nelle rispettive case e famiglie. Al bivio le due si guardarono sorridendosi per poi salutarsi.
«Ci vediamo domani Celeste. Buona notte e mi raccomando non cadere dal letto!» Iniziò a ridere sfuggendo all'amica, a volte voltandosi per vedere l'espressione dell'amica.
«Dovrei dirlo io a te! Ciao Elise a domani!!!»
Anche Celeste imboccò la sua via per poi scomparire in lontananza.

****

Non avevano ancora capito che quello sarebbe stato l'ultimo giorno della loro vita felice. Due vite distrutte e distaccate per sempre. Un amicizia perduta, insieme a quel giuramento di quell'estate del 1495.


Angolo autrice:
Ebbene si, sono di nuovo qua:)
Questa volta una storia fantasy/mistero. So che da questo primo capitolo è impossibile capire, ma abbiate un pò di pazienza:)
Spero che questa mia malsana idea vi piaccia:)
Un bacio Red19

  
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