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Autore: TheGhostOfYou    23/10/2012    3 recensioni
Era stanco, spossato ed immobile, mentre l’alba sorgeva sulla Foresta Proibita; era stato tutta la notte nel corpo dell’altro, e solo Tonks l’aveva aiutato a superare quella bruttissima fase.
Si stiracchiò, poi si incamminò verso il limitare della foresta, dove gli alberi risplendevano della luce del sole e le fronde erano bagnate dai raggi dorati. Era uno scenario bellissimo, reso ancora più bello da Tonks, che lo guardava sorridente e rassicurante. Gli corse incontro, inciampando in un albero, e gli gettò le braccia al collo. Era confortante, come il caminetto acceso la mattina di Natale.
Tonks sapeva di famiglia, di amore, di calore e felicità.
La storia fa parte di una sfida che ho lanciato a me stessa, "100 prompt x 100 storie"
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Demain, dès l’aube
Prompt #1 - Alba

 

Vagherò attraverso la foresta, vagherò per la montagna.
non posso restare lontano da te più a lungo.
 
Domani all’alba – Victor Hugo

 
 
Arrendersi alla forza dell’amore. Era una cosa che diceva sempre James quando parlava di Lily e di quello che provava per lei. Arrendersi a quel sentimento tanto grande da scoraggiare la maggior parte della gente.
E così si sentiva, Remus, proprio come James i primi giorni in cui stava sentendo nascere quel sentimento dentro di se.
La guardava di nascosto, durante le riunioni dell’Ordine della Fenice, mentre con la sua sbadataggine inciampava nelle sedie e faceva cadere tutto ciò che le capitava a tiro. Era bellissima, specialmente quando i suoi occhi cambiavano e diventavano pozze nere e profonde, nelle quali avrebbe voluto specchiarsi per sempre.
Eppure, nonostante lei lo avvicinasse con la sua dolcezza profonda e sincera, Remus si teneva sempre distante da lei, perché la paura di parle male era più grande del suo egosimo.
Una parte di lui la voleva tutta per se, ma l’altra parte – quella più fragile, quella più sensibile ma soprattutto quella più disgustata da ciò che era – voleva allontanarsi da lei il più possibile.
 
Eppure era a Tonks che pensava durante le notti come quelle, quando il dolore fisico era troppo forte da lacerarlo dentro, quando il disgusto per se stesso arrivava al limite.
Era il ricordo dei suoi occhi profondi che lo calmava, mentre la Pozione Antilupo faceva effetto.
Era lei che lo aiutava, anche senza saperlo, e Remus aveva imparato ad amarla in ogni sua più piccola sfumatura, e quella notte, un’altra terribile notte, aveva finalmente accettato quanto profondo e forte fosse quel sentimento che prima gli era sconosciuto.
 
Era stanco, spossato ed immobile, mentre l’alba sorgeva sulla Foresta Proibita; era stato tutta la notte nel corpo dell’altro, e solo Tonks l’aveva aiutato a superare quella bruttissima fase.
Si stiracchiò, poi si incamminò verso il limitare della foresta, dove gli alberi risplendevano della luce del sole e le fronde erano bagnate dai raggi dorati. Era uno scenario bellissimo, reso ancora più bello da Tonks, che lo guardava sorridente e rassicurante. Gli corse incontro, inciampando in un albero, e gli gettò le braccia al collo. Era confortante, come il caminetto acceso la mattina di Natale.
 
Tonks sapeva di famiglia, di amore, di calore e felicità.
 
- Sono felice di vedere che sta bene – mormorò contro la sua spalla – Lo so che non mi vuoi nella tua vita, ma mi fai lo stesso preoccupare –
Contro ogni aspettativa, Remus allungò una mano tremante e le accarezzò il viso; i lunghi capelli rosa diventarono immediatamente scuri, e lui ne prese una ciocca tra le dita.
- Non voglio più fuggire, Tonks –
Lei sorrise e si alzò in piedi, baciandolo dolcemente. Lui la strinse a se, sapendo già che sarebbe stato un grosso errore. Ma come gli aveva sempre insegnato James, non si poteva fuggire alle emozioni e soprattutto non si poteva fuggire all’amore.
- Se dovessi farti del male, non mi perdonerei –
- Ma non me ne farai – lo prese per mano e insieme si voltarono a guardare l’alba, con i suoi meravigliosi colori – Ed io ogni prossima alba che passerò lontano da te, vagherò per la foresta, ti troverò, e ti farò sentire a casa –
Remus lasciò che Tonks appoggiasse la testa sulla sua spalla e sospirò, abbracciandola e tendendola con se.
 
Inconsapevolmente, lei non sapeva che lui si sentiva già a casa.
 
*
 
- Demain, dès l’aube è una bellissima poesia di Victor Hugo, l’adoro, andatela a leggere.
Questa è la prima di una serie di storie che fa parte di una sfida personale che ho voluto lanciare a me stessa, 100 prompt x 100 storie – grazie a Duvrangrgata per l’idea. Il primo prompt, scelto a caso, è “alba”
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