Introspettivo, 'Al bar ' di Jeff_ (Cap 1) su EFP Fanfiction

Seduto al bancone di un bar di Firenze, Francesco si guardava intorno. Aveva ordinato una Coca Cola, con tanto ghiaccio, per cercare di combattere la calura che si abbatteva in quei giorni su un po’ tutta l’Italia.
Si guardava intorno, Francesco. Si guardava intorno senza interesse, cercando qualcosa che lo distogliesse dai suoi pensieri, qualcosa che lo intrattenesse per qualche attimo, prima che il suo sguardo passasse oltre, ad esaminare qualcos’altro, sempre con la solita espressione disinteressata perennemente fissata sul viso.
Trovò ciò che cercava, il suo sguardo si posò su una ragazza che entrava nel bar in quel momento.

Bella, d' una sua bellezza acerba, bionda senza averne l' aria,
quasi triste, come i fiori e l' erba di scarpata ferroviaria,
il silenzio era scalfito solo dalle mie chimere
che tracciavo con un dito dentro ai cerchi del bicchiere...

A Francesco scappò un sorrisetto sarcastico, poi tornò a guardare la sua Coca, mescolandola piano con la cannuccia, guardando il ghiaccio e la fetta di limone mescolarsi, quasi ballassero, e poi bevve un lungo sorso, accorgendosi che quella ragazza intanto si era seduta accanto a lui, e aveva ordinato un the freddo.
Con i piedi strinse appena il borsone, che conteneva le poche cose che possedeva, o meglio, che si era portato dietro. Francesco era scappato. Una mattina aveva raccolto le sue cose e pochi vestiti, li aveva messi in un logoro borsone che aveva trovato nello sgabuzzino ed era scappato.
Guardò la ragazza, che, sorseggiando piano il suo the, lo osservava. In effetti doveva essere uno spettacolo curioso quel ragazzo con la pelle scurita dal sole.

Ma nel gioco avrei dovuto dirle: "Senti, senti io ti vorrei parlare...",
poi prendendo la sua mano sopra al banco: "Non so come cominciare:
non la vedi, non la tocchi oggi la malinconia?
Non lasciamo che trabocchi: vieni, andiamo, andiamo via."

Forse avrebbe dovuto dirle qualcosa. Lei continuava a guardarlo, sorridendo appena, e lui continuava a ricambiare lo sguardo senza dire niente. Non aveva nulla da dire il ragazzo, a lui piaceva il silenzio, e sembrava che la ragazza non avesse intenzione di dire una parola, così continuò il gioco di sguardi, senza che nessuno dei due lo interrompesse.

E in un attimo, ma come accade spesso, cambiò il volto d' ogni cosa,
cancellarono di colpo ogni riflesso le tendine in nylon rosa,
mi chiamò la strada bianca, "Quant'è?" chiesi, e la pagai,
le lasciai un nickel di mancia, presi il resto e me ne andai...

La sua Coca era finita, e così anche il the della ragazza. Nessuno dei due aveva detto una sola parola, avevano continuato a guardarsi negli occhi tutto il tempo, senza parlare.
D’improvviso qualcuno entrò nel locale, facendo suonare la campanella sopra la porta. Qualcosa si ruppe, e i due distolsero gli sguardi.
Francesco pagò, raccolse il resto e uscì, e appena tornato in strada prese dalla tasca il suo pacchetto di Winston e, dopo aver preso una sigaretta dal pacchetto mezzo vuoto, se l’accese. In quel momento sentì dei passi alle sue spalle, e qualcuno gli sussurrò all'orecchio

-Sai Francesco, non dovresti fumare!

Si voltò, e vide la ragazza camminare lungo la strada, i lunghi capelli biondi che si muovevano appena insieme alla brezza estiva.