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Autore: Like an Undead    24/10/2012    2 recensioni
Avete tutti presente gli elementi dei guardiani no? bene...e se ne esistesse uno in più che solo una persona per famiglia può possedere? Ci troviamo temporalmente a poco dopo il ritorno dal futuro dei giovani Vongola quando la loro vita viene sconvolta dall'arrivo di una persona che il nostro guardiano della tempesta conosce bene...la psicologia di Yamamoto verrà sconvolta, in povero Tsuna verrà messo in disparte e si darà uno slancio di importanza ai ruoli di Hibari e Mukuro...tra amicizie complicate,tanta azione, amori intrecciati e tanto altro ecco una fan fiction che farà vibrare i cuori di tutti (almeno spero xD)!
PS : il personaggio principale è inventato da me, non esiste, quindi x evitare fraintendimenti diciamo che rappresenta il lettore ok? Buona lettura!!
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hayato Gokudera, Kyoya Hibari, Mukuro Rokudo, Nuovo Personaggio, Takeshi Yamamoto
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'La Stella Dei Vongola'
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Cap 1: Ricordi

Era il giorno del festival dei fuochi d’artificio, e tutta la famiglia vongola si era, in qualche modo, riunita, o per meglio dire, si trovavano tutti al festival, ma non tutti insieme. Tsuna, Hayato e Takeshi stavano facendo una pausa dalla bancarella dei takoyaki, lasciata a Kyoko, Ryohei e Haru, e intanto passeggiavano in attesa dell’ora dei fuochi. Stavano passando davanti al palco dove si teneva il concerto di beneficenza, aperto a tutti, quando Hayato posò lo sguardo sulla giovane ragazza che cantava, era Killer, la sua amica d’infanzia conosciuta otto anni prima, e lasciata sola in Italia solo un anno a dietro. Stranamente il ragazzo non si agitò in un primo momento in cui si mise a ricordare il giorno del loro primo incontro.

Hayato: ormai è passato tanto tempo dal nostro primo incontro, otto anni mi pare…

*Flashback*

Hayato: Papà, papà, dove stiamo andando?

Ichiro: andiamo in un bel posto dove si può ascoltare il piano che ti piace tanto.

Hayato: che bello! Vero Bianchi-nee?

Bianchi: si, sono felice anch’io!

Ichiro: bene siamo arrivati…forza via le giacche, dobbiamo entrare!

Bianchi/Hayato: si!

In quel locale, si stava tenendo un concorso di musica, accessibile solo a gente adulta a cui anche la ragazza, che il piccolo Hayato  ammirava tanto, stava partecipando.

Hayato: Papà, papà, quella è la signorina che ci viene a trovare a casa vero?

Ichiro: già, proprio così.

Hayato: com’è brava a suonare il piano! Papà anch’io voglio diventare bravo come lei!!

Ichiro: sono certo che il tuo sogno si avvererà, e poi sei già molto bravo ora!

Hayato: grazie papà!

Mentre tutti erano impegnati ad ammirare la bravura della giovane pianista, Hayato si accorse che una bimba vestita con degli stracci, correva verso la cucina sul retro, ed allora istintivamente la seguì. Vide che la piccola stava cercando di mettere in un sacco tutte le cibarie che potevano entrarvi, Vedendola in difficoltà, il bambino l’aiutò e poi la fece fuggire dalla porta di servizio. I due, una volta fuori dal locale, iniziarono a parlare.

Hayato: io mi chiamo Hayato e tu?

La bimba rispose: Io…non ho un vero nome.

Il bimbo rimase sorpreso da quelle parole e poi disse: e allora il tuo papà e la tua mamma come ti chiamano?

La piccola, con lo sguardo sempre più triste continuò: io non ho neanche una famiglia, e quando qualcuno mi chiama usano nomi tipo, “ladra o piccola furfante”…

Il piccolo Hayato si sentiva triste per lei, e allora  ribattè: bè se non hai un nome ce lo dovremo inventare! Che ne dici di….mmh…Alexandra?

La bambina, provò a trattenersi dallo scoppiare a ridere come una matta, ma non ci riuscì: Alexandra?! Accidenti che brutti gusti! A questo punto preferisco ladra!

Hayato fece una faccia imbronciata: accidenti! Allora ti piace….Mariageltrude?

La piccola ladruncola, fece una faccia ancora più disgustata: M-Mariageltrude???!!!

Lui rispose: ho capito non ti piace nemmeno questo! Mmh…mmh…

Lei interruppe i suoi pensieri per paura che si inventasse un nome ancora più osceno: senti facciamo così, tu ci pensi a casa tua, a casa tua, e poi me lo vieni  dire ok?

L’argenteo ribatte dicendo che non sapeva dove trovarla se fosse andato via, e lei gli rivelò il suo più grande segreto, quello che riguardava il posto in cui alloggiava all’insaputa del resto del mondo. Lei abitava il un vecchio magazzino abbandonato, che però stava per essere demolito, e lei sarebbe finita di nuovo in mezzo alla strada.

Allora il bambino domando: se q-questo posto viene demolito, avrai una casa dove stare?

Lei un po’ incerta e con un tono triste rispose: chi lo sa? Non si può sapere qualcosa che non è ancora successa no?

Hayato rispose esclamando tutto convinto una frase ad effetto: Io lo so!!

Lei sorpresa: che vuoi dire?

Il piccolo disse: so dove puoi andare dopo che questo posto sarà demolito!!! Ci vediamo domani qui a quest’ora…mmh, ah, Killer.

La piccola: cosa?

Hayato: da oggi ti chiamerai Killer, è deciso!

Lei pensava che fosse un nome strambo, ed effettivamente lo era, ma le piaceva: o-ok!

Il giorno dopo i due si incontrarono come stabilito e lui portò la piccola Killer, in una vecchia casa abbandonata vicino alla sua, che era considerata bene nazionale, e che quindi non sarebbe stata mai demolita. Da quel giorno i due bambini si incontrarono quasi sempre, facendo in modo di diventare una specie di fratelli, standosi accanto nei momenti difficili e in quelli belli.

*Fine Flashback*

Hayato: già…ma aspetta che ci fa qui Killer?! E per di più su di un palco a cantare e che diavolo è quell’abbigliamento?! 

Reborn: ma tu guarda…

Il piccolo arcobaleno notò che al collo della ragazza era appesa la così detta “Stella dei Vongola” e che questo significava che stava per giungere il momento di agire.

                                                                                                                Fine 1° Capitolo

   
 
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