Ero una sfigata popolare.
Mio padre è ingegnere e mia madre era insegnante di musica e arti in conservatorio.Il conservatorio di Amalfi.Era importante quell'edificio per me.E non poco]
Piangevo.Sotto la pioggia.Così che le lacrime si possano confondere con "le lacrime del cielo" 
E' così che chiamo la pioggia,perchè ogni volta che piangevo sentivo mia madre dal cielo star male insieme a me,soffire per me,lacrimare solo per me.
Al solo pensiero ci stavo ancora più male.La ragione per cui piangevo?
"More than this".Ecco il motivo.Solo al pensiero che realizzare il mio sogno non era possibile,piangevo.
Era l'unico modo per sfogarmi 
Arrivò il pullman e con se il momento di asciugarmi le lacrime.
Stesse persone.Stesso autista.Stesse emozioni.Stesso dolore.
Mi sedetti sul "mio sediolino".Era lì che incidetti il mio soprannome: Sol.
Era il sediolino numero 22 che ogni giorno occupavo.Inserii le mie cuffie viola alla Bieber (sono una Belieber *-*) e cliccai play su Taken ora.
Il giorno prima l'avevo stoppata all'ultima parola della prima strofa di Liam.Partì il ritornello di Hazza.Quello che mi faceva riflettere di più con la mia vecchia storia con Mark.Che sbaglio feci ad innamorarmi di uno stronzo del genere!
-Who do you think you are?-
-Who do you think I am?-
rimbombavano nelle mie orecchie di una inutile Directioner,depressa perchè anche avendo origini inglesi vivo a Milano,meglio conosciuta come Narnia-Nord.
-Chi pensi di essere?-ripetei a bassa voce credendo di fare una traduzione mentale
-Chi pensi che io sia?-ripeté una voce a me sconosciuta in quel momento,anzi,tanto sconosciuta non era. . .Mi voltai. . .Era un ragazzo. . .Mi era abbastanza familiare,ma non riuscivo a capire chi era: era incappottato da testa a piedi.Sembrava voleva nascondersi.