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Autore: Cia98    24/10/2012    0 recensioni
Questa è la prima volta che pubblico qualcosa, ho deciso di basarmi su qualcosa di molto personale. Perché quello che leggerete sotto è una lettera di una giovane ragazza per un ragazzo, destinata a finire in un cassetto. Questa è praticamente la mia situazione in questo momento, però si può dire che è quello che succede a molti, non dico a tutti, ma a molti. Non voglio annoiarvi, quindi spero vi piaccia e mi piacerebbe avere qualche vostro commento. Buona lettura!
Genere: Generale, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io, una ragazza come tante. Una quattordicenne  come tante. Una studentessa come tante. Una giovane, come tante, che soffre per il ragazzo con il quale non starà mai. 
Perché l'amore deve essere così ingiusto? Che cos'è che ha lei in più di me? Perché vedi me solo come un'amica? Perché non capisci quello che provo e che per me sei tutto? 
Sono tre anni che ti guardo da lontano quando arrivi a scuola. Che mi girò quando vai da lei, come se non vedendovi possa cambiare qualcosa. 
Quando parliamo il mondo intorno inizia a girare, sparisce tutto, rimani solo tu. 
Tu sei il mio primo pensiero al mattino e l'ultimo alla sera. Ma tanto non cambierà mai niente, perché io per te sono e rimarrò sempre un'amica. 
Quel giorno che ti ho confessato tutto, in cui mi sono aperta rivelandoti quello che provo, sapendo a quali conseguenze andavo incontro, tu hai fatto come se niente fosse. Mi hai tranquillizzata, dicendomi che non l'avresti detto a nessuno e che per te non sarebbe cambiato niente. E così è stato. 
Ma non lo considero un gran successo. 
Io continuo a pensarti, a sognarti. Perché non mi hai mai detto "Tra noi non potrà mai esserci niente." No, tu non hai risposto proprio niente. E io, che cosa ci ho guadagnato? Ancora una volta niente. 
Ora ti sei lasciato e io che faccio? Aspetto di vederti tra le braccia di un'altra e deprimermi ancora? Oppure starti lontana e cercare di dimenticarti? Tu naturalmente non mi darai mai una risposta, quindo sarò io a decidere da sola. La seconda opzione è naturalmente quella più giusta. Ma come posso fare? Ti vedo tutti i giorni e mi sembra di desiderarti ogni minuto sempre di più. 
Quando ti ritrovo davanti a me, la tentazione di buttarmi tra le tue braccia, di metterti una mano tra i cappelli o di accarezzarti una guancia è forte, fortissima! Delle volte quasi incontrollabile. Ma resisto e come sempre ti guardo andar via da lontano, come se mi sfuggissi dalle mani un'altra volta, come da anni accade. 
Volevo restare tua amica, e lo desidero ancora, ma non è possibile se voglio levarti dai miei pensieri. 
In questi giorni sono stata distante, lontana, fredda. Ora però hai lasciato la tua ragazza. Eri legato a lei, lo so, e ci stai male. Eri triste e silenzioso, io ti guardavo, volevo dirti qualcosa, ma non ci sono riuscita. 
Delle volte ti ritrovo a fissarmi, è successo molte volte in questi anni. Io sono una persona un po' timida e quando qualcuno mi fissa tendo sempre a voltarmi: con te invece è diverso. Sono felice quando ti ritrovo a osservarmi, anche perché di solito te ne esci con osservazioni intelligenti o anche divertenti su di me.
Io sto bene con te; non sei il solito ragazzo che tutte vogliono. Non sei altissimo, ma a me non importa. Per molte non sei bello, per me sei stupendo. Per qualcuno sei antipatico, per me sei la persona più simpatica, divertente che ci sia.. e soprattutto sei un buon amico. 
Ma che scrivo a fare questa lettera, che in realtà non è? Sì perché una lettera deve avere un mittente e un destinatario. Non esistono lettere senza destinatario, a meno che il cassetto non venga definito tale. Però sfogarsi scrivendo aiuta tantissimo è per questo che ho preso carta e penna e ho iniziato a scrivere quello che mi passava per la testa. Come tante persone fanno. Perché io sono una persona come tante. 
 
Luce chiuse la lettera, sfogarsi gli aveva fatto bene, moltissimo. Scrivere era il modo migliore per esprimersi; visto che con le parole non era molto brava. 
Infilò il foglio dentro a un quaderno, quello pieno di suo appunti, pensieri e disegni. Spense la luce, si infilò sotto le coperte e soffocò la testa nel cuscino. Chiuse gli occhi e si addormentò con un unico e solito pensiero.
  
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