DISCLAIMER: vorrei tanto possedere Castiel, ma no, né lui né nessun altro mi appartiene .__. Neanche Dean, no *sigh*

A volte credi di ricordare.

Sogni ed hai la sensazione che sia tutto reale, che riaffiori qualcosa di sepolto dentro di te, qualcosa che riesci a mettere a fuoco solo nell’incoscienza della notte.

Non ne sei certo, ma sei convinto di ricordare il momento in cui Castiel ti ha salvato dall’Inferno – il vostro primo incontro.

Apri gli occhi tra le lenzuola scadenti di un motel anonimo, la testa che ti martella e la bocca arida come il deserto, e ti sembra che la spalla sinistra ti bruci come il primo giorno. Senti quasi una stretta fantasma ghermirti e marchiarti a fuoco – marchiarti l’anima – ma è sempre una sensazione a un passo da te, come un sogno che sfugge dalla mente appena ti ridesti e tutto ciò che resta sono sprazzi di immagini e sensazioni, come pezzi di un puzzle che non riesci ad incastrare. È frustrante.

Ricordi Castiel che ti afferra e ti avvolge nella sua luce, ricordi il calore intossicante della sua Grazia, il modo in cui leniva il tuo dolore, e ricordi le sue labbra. Le senti premere contro di te con delicatezza, soffiarti dentro la vita e sussurrarti qualcosa – sussurrare il tuo nome, come una preghiera.

Fa male.

Ti passi una mano sul viso per mandar via certi stupidi pensieri e scalci le lenzuola, mettendoti a sedere. Dall’altro letto, Sam mormora qualcosa, rigirandosi fino a darti le spalle; tu lo ignori e ti infili nel bagno attiguo a piedi nudi.

Vorresti ricordare e il non riuscire ti riempie di frustrazione, ma più di ogni altra cosa vorresti poter chiedere a Cass. Vorresti poterlo chiamare e chiedergli se è solo frutto della tua immaginazione o se davvero ricordi qualcosa.

Ma Castiel ha mollato e a te, questa volta, non è rimasto neanche un trench sgualcito da custodire.

Fine.