«Hero»
Questa breve fanfic mi è
venuta in mente ascoltando per l’appunto –Hero- dei 30 seconds to mars.
Dopo aver scritto la prima
su Fullmetal alchemist che serviva per di più a promuovere il mio forum, adesso
tutte le idee represse per paura di sbagliare le ritiro fuori, e mi do da fare
per metterle nero su bianco.
“quello che uccidi
diventa tuo…adesso sei il re…” (The
chronicles of Riddick)
Quella era una giornata
dannatamente calda.
Si faticava addirittura a
respirare ed era insopportabile star sotto i raggi del sole per più di cinque
stramaledetti minuti.
Ma non ero minimamente
infastidito:
avevo sopportato
temperature ben più cocenti di quella.
Quando?
Durante la guerra
dell’est.
A Ishibal.
Momenti che sono stati in
grado di cambiare la mia vita radicalmente.
Momenti che mi hanno
spinto a pormi un nuovo obbiettivo.
E la raggiungerò quella
meta.
Riuscirò a tutti i costi a
diventare Generale supremo dell’esercito.
Non sopporterei altre
atrocità simili.
Non potrei più star fermo
mentre a ragazzi come Acciaio viene imposto di uccidere civili innocenti, che
si preoccupano solamente a svolgere per il meglio il loro lavoro…
Perché erano proprio così
i Rockbell…
Dottori…
Che curavano alleati e
nemici…
Sospirai cercando di rimuovere dalla mente quei ricordi troppo
dolorosi per essere rammentati durante le ore di lavoro in cui dedicavo anima e
corpo.
Poi lo scricchiolare della
porta, e una chioma bionda farsi avanti.
Era Fullmetal.
Sorrisi.
Una scusa in più per
distrarsi da quei pensieri poco felici:
«bentornato Acciaio. Qual
buon vento…».
«un vento che porta
tempesta…» annunciò Ed troppo pacatamente per i miei gusti. Lo guardai di
sbieco tentando di estorcere qualche indizio in più:
«vogliono mandarmi in
guerra…».
*°*°*°*°*°*°*°*°*°
Ricordo perfettamente che
quella sera non riuscii a chiudere occhio, il corpo ancora caldo di Ed fra le
mie braccia.
Non ero riuscito a
reprimere i miei istinti, i miei desideri.
Edward lo stesso.
Mi aveva ripetuto più
volte che aveva bisogno di me durante quella notte di puro soddisfacimento
sessuale…
Ma era stato solo quello?
Gli accarezzai i capelli con estrema delicatezza, per non
svegliarlo dai suoi sogni e portarlo alla realtà degli incubi.
Assieme a lui avevo
provato un misto di sensazioni indescrivibili pure ora:
paura, sicurezza,
angoscia, godimento, tristezza, gioia…ma su tutti sovrastava un senso di
soffocamento nauseante.
Non potevo fermarlo.
Non potevo aiutarlo.
Non potevo seguirlo.
Ero totalmente inutile.
La mia stupida carica di
colonnello in quei casi valeva meno di zero.
Non servivo a nulla…
Si, lo avrei stretto fra
le mie braccia ancora una volta…
Ma non come quella
volta…non come quella notte…
Non come avrei voluto…
«…mhm…Roy…» mugolò con
voce fioca durante quella notte di luna piena dove le stelle sembravano essere
scomparse annunciando così l’inevitabile…«…oggi pomeriggio…ti ho confessato di
amarti…perché ti ho sempre visto come un uomo impossibile…che non potevo mai
avere…» finì per addormentarsi con il capo posato al mio petto.
Sospirai, mentre il mondo
sembrava essermi crollato addosso assieme alla partenza di Edward Elric,
l’alchimista d’acciaio, re dei miei sogni.
*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°
22:49 del 5 maggio:
venni incaricato di raggiungere l’esercito in guerra, la stessa a
cui aveva dovuto prendere parte Ed.
Chissà quando avrei potuto
rivederlo…
06:37 del 6 maggio:
a bordo di un furgone il
mio pensiero vola ancora ad Ed.
Spero stia bene. Lo
raggiungerò presto. Potrò stargli accanto…
12:00 del 6 maggio [campo
di battaglia] :
attorno a me ancora suoni
di cannoni e fucili…
l’odore di quella
spregevole polvere da sparo…
sangue disseminato a
terra…
urla disperate di soldati…
Avrei voluto non trovarmi
più in situazioni simili.
L’avevo giurato a me
stesso…
Ma quello davanti a me, a
terra, pallido come non lo era mai stato…
Era lui…
All’improvviso mi sentii
privato di ogni cosa:
speranza, sentimenti,
ragione, vita…
Non ero nemmeno conscio
della mia stessa esistenza.
Un senso di vuoto
incolmabile ancora ora s’impadronì di me in quel preciso istante.
Il suo sorriso stampato in
volto strappò via da me ogni energia che disponevo in corpo.
Privato della forza per
versare anche una sola lacrima…
«…Ed…» lo chiamai in un
lamento straziante.
A fatica mi prese la mano
mentre crollavo sulle ginocchia:
«…ti ho chiamato…e sei
arrivato…» mormorò debolmente cercando il mio sguardo.
Era tutto troppo reale per
rendermi conto che quella era effettivamente l’amara realtà:
troppo dolorosa,
oppressiva, logorante per non tentare di illudermi che quello altro non era che
un inganno della mia mente.
Non poteva essere altro:
la mia testa giocava
brutti scherzi.
«…ti prego…uccidimi…».
Ma la sua mano così calda…
Il suo sangue che scorreva
sui miei vestiti…
La sua voce rotta…
Spari, urla, lamenti,
grida di rabbia, caos tutt’attorno a noi…
Non era ciò che volevo…
«se devo morire…voglio che
sia solo per mano tua…» mormorò flebile più che mai.
E quella scena ancora si
ripeteva.
Per mano mia una persona
veniva privata della cosa più importante che aveva:
la sua vita.
L’avevo pregato,
scongiurato di non chiedermi di far una cosa simile.
L’avevo stretto a me,
avevo provato a curarlo, avevo urlato, supplicando che qualcuno venisse ad
aiutarlo…
Le avevo provate tutte ma,
davanti a quel sorriso, non potevo sentirmi che impotente.
Sembrava quasi che mi
compatisse, che provasse pietà nei miei confronti.
Sembrava conoscere i miei
sentimenti, sembrava già conoscere il suo destino.
Lui non chiedeva altro.
L’essere privato della sua
vita.
«…quello che uccidi
diventa tuo…» sussurrò infine.
«…adesso sei il re…».
In quell’istante Edward
Elric fu ucciso dal nuovo Generale Supremo dell’esercito:
Roy Mustang.
Il suo eroe.
†END†
Mmh… non so che dire…
T_T Mi rendo conto che lascia un po’ a
desiderare…
Dovrebbe essere triste
(almeno per la morte di Ed) ma non so se sono riuscita ad esprimermi al meglio…
Ma lo spero vivamente ^^.
†Darkrumiko†