La scuola era deserta.
Pamela camminava frettolosamente verso la sua classe, era in ritardo. 
Quando vi fu dietro, origliò per qualche secondo: la professoressa Johnson aveva già cominciato a spiegare, quel maledetto uccello del malaugurio.
Sperò tanto che la facesse entrare, infondo aveva tardato di soli cinque minuti e ventisei secondi, niente di che.
Alzò il bracciò nel tentativo di bussare, ma qualcuno la chiamò.
- Pss, Pamela - Si voltò, con il cuore in gola e vi trovò chi mai avrebbe voluto incontrare, il ragazzo più odioso al mondo.

Harry Styles.

Poggiava vicino al termosifone con le braccia incrociate e la guardava divertito. 
- Che vuoi, razza di scimmia - gli ringhiò contro.
- Ehi, siamo nervosetti - ridacchiò il ragazzo. 
Lo avrebbe preso a pugni tanto per levargli quel fastidioso sorrisetto dalla bocca. 
Evitò di rispondergli, giusto per non rovinarsi la giornata e bussò alla porta dell'aula.
- Perché sei in ritardo? - continuò lui.
- E tu perché non ti fai un po' di fatti tuoi? -
- E perché mi odi così tanto? -
- E perché sei fuori dalla classe? -
- Mi hanno sbattuto fuori. Non hai risposto alla mia domanda -
Per la prima volta in vita sua, fu grata alla professoressa Johnson che da dentro l'aula, gracchiò un 'avanti'. 
Pamela aprì la porta. 
- Prof posso entrare? -
L'insegnante era appollaiata sulla sedia, dietro la cattedra. 
Con quei capelli, quella faccia piena di rughe e quello sguardo malefico, sembrava appunto un uccello del malaugurio.
- Sei in ritardo. -
- Ehm, sì, scusi prof. Ho avuto un.. contrattempo - provò a scusarsi. Udì le risatine di Harry da fuori e si innervosì.
- Entra, sappi che non si deve ripetere mai più, signorina. - 

Pamela entrò, e prima di chiudersi la porta alle spalle, quel troglodita di Styles la guardò divertito mentre sussurrava 'Hai un bel culo'. 

Era certo, odiava quella sottospecie di ragazzo. 

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Quattro ore dopo, in mensa, Pamela consumò velocemente quella schifezza di pranzo non definibile 'cibo' dato che la colla avrebbe avuto un sapore più gredevole. 
Sedute con lei, c'erano due compagne di classe che non facevano altro che sbavare per Harry. 
Lei le fissava sbalordita e forse pure un po' schifata. 

- Ma che cosa ci trovate in quel coglione? - ripeteva. 
- Harry Styles è il nostro sogno proibito! - rispondeva una.

- E ora che inizieranno le vacanze estive non lo vedremo più come lo vediamo ora - continuava l'altra. 
- Ma non importa, lo vedremo nei nostri sogni, ahahaha - esclamavano insieme.
Be', erano un po' suonate. 
Però, qualcosa di giusto erano riuscite a pronunciarla: fra pochissimi giorni sarebbero cominciate le vacanze estive. Finalmente avrebbe dovuto dire addio a quel noioso paese, a quella pesante scuola, a quella gente che sembrava drogata già dalle otto di mattina.
Ma ciò che più la rendeva contenta, era smettere di vedere quel fastidioso ragazzo. 
Sarebbe tornata in Italia, il suo paese natale. 
Non è che l'idea di ricominciare a vivere lì le piaceva tanto, ma sarebbe scappata fino in Groelandia se fosse bastato ad eliminarlo dalla sua vita.
' Ma perché mi odi? '. 
Le tornò in mente la sua domanda. 
Appena si fosse presentata l'occasione, gli avrebbe risposto.