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Autore: MegJung    24/10/2012    2 recensioni
Allora questa è la prima parte della serie "I dolori del giovane Marco" avviso subito che la storia è abbastanza grezza con aggiunta di parolacce (non molte comunque). Chi non gradisce questo genere di contenuti è libero di non leggerla.
La storia è una parodia della celeberrima Chanson de Roland, con l'ispirazione del mio migliore amico che soffre pene d'amore inimmaginabili (si certo xD). Storia assolutamente demenziale, con qualche picco di termini altisonanti, creata solo ed esclusivamente per ridere!
Ma adesso dico sul serio qualcosa riguardo la storia: si tratta delle gesta eroiche del nostro eroe Marco che ne vedrà davvero delle belle!
Genere: Comico, Guerra, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: Contenuti forti
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Le tre ragazzuole si allontanarono dal gran gruppo di baresi e si isolarono nel bosco in una grande radura fiorita. Tutte e tre fiere e orgogliose si guardarono negli occhi complici e con un sorriso malefico. Quando le si vedevano in giro erano sempre insieme, parevano sempre confabulare contro il prossimo, un trio maledetto!
Levarono di dosso la lurida mimetica e diventarono quello che erano realmente: le tre moire! Cristina aveva indosso un lungo abito candido, era Cloto, la filatrice; Federica indossava una veste rossa con qualche buco alle estremità, lei era Lachesi, il destino; Viola portava una tenuta uguale alle sue compagne, ma era nera e completamente logorata, lei era Atropo, l’inevitabile.
Ok, non avrete capito un tubo di quello che ho scritto, dunque vi do una piccola spiegazione.
Chi  sono le moire? Sono quelle fetenti donne che possono renderti la vita impossibile, loro gestiscono il destino di tutto e tutti! (Non vorrei essere blasfema, ma sono più fighe di Dio!).
 Si, loro ti programmano pure quando devi andare al bagno, prima ancora che tu lo sappia e visto che son bastarde si divertono a fartela venire nei momenti meno opportuni.
Cloto, ossia la furba Cristina, è colei che crea, quella che ti ha inserito in questo universo penoso. Lo so, è una gran canaglia e nel mondo fra grandi dolori ci attanaglia!
Lachesi, la mansueta Federica, forse è la migliore di tutte, è colei che controlla e si fa i cazzi di tutto e di tutti. Lei è quella cattivona che ti mette appiccicata al culo la sfiga, ogni tanto quando è ubriaca fa avvenire una botticella di culo.
Atropo, ovvero l’acida Viola, era colei che poneva fine a tutto, faceva morire tutti spudoratamente. Si, è la più stronza di tutte, sarà colei che ti farà crepare sotto una mandria di bufali inferocita, ma almeno dopo non avrai più sofferenze!
-         Atropo questo è tua mansione, portar via le anime di quei sfigato che domani non vedranno l’alba! – disse Cloto.
-         Si, lo so. Che seccatura, però dopo il lavoro si va alla rocca e ci facciamo una bella cioccolata con la panna! -.
Spuntò nella mano sinistra di Atropo una grossa falce, era pronta a portare via tante anime pietose e s’infilò il gran cappuccio scuro in testa, rendendo invisibile il viso eburneo e la chioma di capelli d’oro.
Silenziosa entrò sul campo di battaglia con passo leggero,
e che l’incantevole Marco non falcia, io spero!
 
   
 
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