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Autore: Najara    25/10/2012    8 recensioni
La scuola per ragazzi con mutazioni del Professor X ha sempre degli studenti speciali, ma questa volta sono i protagonisti di glee ad occuparla.
Come sempre una storia tutta Brittana!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Buona lettura

Buona lettura!

 

 

Primo capitolo: Controllo

 

Si voltò nel letto insofferente, alla fine cedette e si alzò, non le piaceva l’idea di girare per quella casa che, malgrado la giornata passata ad esplorare, non conosceva ancora. Però non riusciva a dormire e poi ne avrebbe approfittato per visitare il luogo al buio. Sbirciò nel corridoio vuoto e poi uscì. La casa era stranamente silenziosa ora che tutti dormivano e nonostante ciò appariva ancora accogliente e rassicurante.

Si diresse a quello che era il salotto degli studenti e che aveva annessa la cucina. Un rumore la fece bloccare all’istante e lei si ritrovò combattuta sul tornare nella sua camera o proseguire, il destino scelse per lei, la luce si accese e una testa bionda spuntò dalla porta.

“Oh sei tu!” Brittany le sorrise poi si portò la mano al petto, “Credevo fosse Rachel!” Santana sentì le sue labbra incurvarsi e si ritrovò a sorridere.

“E sempre così?” Disse facendo ridere Brittany,

“Oh sì anche peggio! Però in realtà è simpatica… quando vuole!” Santana che non riusciva ad immaginare come, la guardò dubbiosa provocando di nuovo la risata della ragazza,

“Non riesci a dormire? Vieni sto saccheggiando la dispensa!” Santana la raggiunse e in effetti trovò la ragazza con la testa interamente infilata nel frigo,

“Al volo!” Disse un istante prima di gettarle una bottiglia di birra,

Schuester le nasconde lì, crede ancora che non sappiamo dove sono!” Sorrise e uscì dal frigo con una seconda birra tra le mani. Solo allora Santana si rese conto che la ragazza indossava solo una maglietta, le sue lunghe gambe erano nude e lo stesso valeva per lei, il che implicava che…

“Sei bollente!” Disse la ragazza allungando la mano verso di lei, Santana fece un salto in dietro,

“Non toccarmi!” Le sfuggì. Un brivido di paura la percorse, Brittany abbassò la mano perplessa,

Ok… Scusa…” Aggiunse, Santana si sentì immediatamente in colpa e scosse la testa,

“No scusa tu… è solo che…” Alzò la mano che fu avvolta da una fiamma rossa.

“Wow! Grande! Deve essere comodissimo per cucinare!” Santana si era aspettata paura, tutti avevano paura di lei, così spalancò la bocca e la ragazza sorrise,

“Il mio già lo sai…” Alzò a sua volta la mano che fu avvolta rapidamente dal ghiaccio. Rimasero a guardarsi per alcuni istanti, le due mani alzate, poi Santana abbassò la sua. Brittany le passò la birra che lei aveva posato sul banco della cucina e Santana sorrise nel sentirla così fredda contro la sua mano,

“Grazie” Brittany le fece l’occhiolino,

Anche io servo ogni tanto!”. Si sorrisero poi avvertirono un rumore e Brittany spense la luce per poi indicare alla ragazza di abbassarsi dietro il tavolo e scappare dall’altra porta della stanza. Corsero per i corridoi con le birre ancora in mano, le dita premute sulle bocche per evitare che sentissero le loro risa. Brittany spalancò la porta della sua camera e vi entrarono di corsa, scoppiando poi a ridere.

Brit?” Chiese una voce assonnata e la ragazza si morse le labbra combattuta tra una nuova risata e il rispondere,

“Sì, Riccio, dormi piccola…” Santana vide il piccolo corpo della bambina voltarsi nel letto e tornare a dormire.

“Forse è meglio che vada… grazie…” Aggiunse alzando la mano con la birra, Brittany le sorrise e lei lasciò la stanza tornando nella sua. Posò la birra di nuovo fastidiosamente calda sul comodino e si addormentò in un istante, il corpo che, rilassato dal sonno, si raffreddava a temperature normali.

 

“Dormito bene?” Le chiese Quinn avvicinandosi con un sorriso,

“Sì…” E ne fu stupita, niente incubi, niente sogni, solo un tranquillo sonno.

“Ottimo perché oggi inizi a sgobbare!”

Hei San!” Urlò una voce e le due ragazze si voltarono stupite, Brittany stava arrivando di corsa, indossava un leggero abito estivo, ma sulla testa aveva un cappello di pelle e aveva sulle labbra un sorriso felice. “Tu vai Quinn, ci penso io a San!” Quinn scosse la testa,

“Mi sono persa qualcosa?” Il suo sguardo passò da Brittany a Santana e fu questa a rispondere,

“No, nulla…” Brittany scoppiò a ridere facendole l’occhiolino,

“Vieni! Ciao Quinn…” A Santana non rimase che seguirla.

Ok, prima lezione: matematica, faccio pena, poi geografia, pena anche in quello… ciao Rachel!” Urlò verso la ragazza che oggi indossava un golfino alquanto improbabile su una camicia e una gonna a pieghette, “Poi…” Guardò l’orario che la ragazza teneva tra le mani “Oh sì, controllo! Lì sono forte!” Sorrise, “Vengo con te ok?” Santana si ritrovò a sorridere e ad annuire. La ragazza le camminava accanto, le loro braccia erano vicinissime, era sicura che la ragazza percepisse il suo calore eppure non si scostava.

Come aveva previsto Brittany si rivelò piuttosto scarsa nelle materie più prettamente scolastiche, passò il suo tempo a decorare con dei pastelli i suoi quaderni, oppure a raccontarle tutti gli scherzi che lei e Mike avevano fatto. Nella maggior parte dei casi parlò di persone che Santana non aveva mai visto, ma era bello sentirla chiacchierare al suo fianco, senza che le fosse chiesto di intervenire.

 

La lezione di controllo spaventava Santana, ma la ragazza era così felice di andarci che fugò parte della sue paure.

“Brittany! Cosa ci fai qui?” Chiese l’insegnate sorridendole. Santana guardò la donna, aveva i capelli rossi e gli occhi grandi, sembrava un cerbiatto spaventato più che una donna adatta ad una lezione che prevedeva la parola controllo.

“Accompagno Santana!” Rispose Brittany andando a sedersi su uno dei cuscini che formavano un cerchio al centro della stanza, Santana notò subito che c’erano solo dei bambini piccoli.

“Allora Santana, sei nuova quindi prima guardi cosa facciamo poi provi, ok?” Santana annuì e la donna sorrise,

“Bene, Beth vuoi iniziare tu?” La bambina che Santana aveva conosciuto il giorno prima si alzò in piedi poi scattò, il suo corpo assunse una forma quasi sferica mentre lei saettava nella stanza.

“Bravissima!” La professoressa batté le mani compiaciuta poi chiamò un altro bambino che con una certa difficoltà mimetizzò parte del suo braccio, anche lui ricevette i complimenti della docente che gli suggerì degli esercizi di concentrazione.

“Ora… Santana? Vuoi provare?” Brittany annuì felice al suo fianco e Santana si alzò in piedi. Alzò la temperatura del suo corpo e la mano prese fuoco, seguita da un coro di oh dei bambini, Santana sentì le mani di Brittany battere e alzò anche la seconda mano, sorrise.

E perse il controllo.

La sua maglietta si accese e fu seguita dal resto del corpo, era troppo calore e troppo in fretta.

“Va bene Santana… ora basta… Santana…” La voce della donna era ancora calma, ma Santana vide i bambini allontanarsi da lei, il calore era eccessivo, uno scoppiò persino a piangere. Il panico la invase e le fiamme iniziarono a variare di colore, si stava scaldando ancora. La professoressa agì, creando attorno a lei una palla, l’aria iniziò a mancarle e lei crollò su un ginocchio.

“Basta! Signorina Pillsbury! Basta!” Brittany aveva appoggiato le mani sullo scudo e la guardava, gli occhi dilatati. Santana sentì il cervello farsi più leggero, tenne gli occhi fissi in quelli azzurri di Brittany fino a quando non fu avvolta dal buio.

 

“Ciao…” Santana sbatté le palpebre poi si voltò,

“Vai via” La ragazza non si mosse, era seduta sul suo letto e non sembrava intenzionata ad andarsene,

Sai sei più fredda quando dormi…” Santana si voltò a guardarla,

“Mi hai toccato?” La ragazza scosse veloce la testa,

“No, è che ho capito che non dormivi più quando ti sei scaldata…” Santana non commentò poi disse,

“Dovrei dormire per sempre allora!” Brittany sorrise,

“Non si può!” Santana scosse la testa,

Dovresti starmi lontana, non voglio farti del male…”

“Non puoi farmi del male!”

“Brittany! Hai visto cosa ho fatto nell’aula controllo! Avrei potuto ucciderli tutti! Se la professoressa non mi avesse stesa, lo avrei fatto!” Brittany scosse la testa,

“No, no, ti saresti controllata, non avresti fatto del male a nessuno!” Santana strinse i denti, perché quella ragazza non capiva! “Senti San, è per questo che c’è quel corso, tutti abbiamo dovuto imparare a gestire le nostre capacità…”

“Tu non puoi uccidere qualcuno solo perché sei arrabbiata o semplicemente distratta! Io non posso stringere una mano perché il proprietario di quella mano potrebbe ritrovarsi con un’ustione di terzo grado o peggio!” Brittany si alzò raggiungendo la porta. Santana sentì il suo cuore sprofondare, ecco, ci era riuscita, l’aveva allontanata. La ragazza si voltò lanciandole contro una palla di neve, senza pensare Santana avvampò un muro di fiamme. La neve si sciolse e lei si ritrovò colpita da un getto d’acqua. Le fiamme sparirono mentre lei guardava scioccata la ragazza sulla porta, l’acqua che le gocciolava sul volto.

Ora asciugati” Santana lo fece come era abituata a fare dopo ogni doccia, una nube di vapore si alzò da lei lasciandola asciutta. Brittany sorrise,

“Controllo” Disse solo guardandola teneramente. Santana la fissò in silenzio rimanendo affascinata dai suoi occhi blu dal taglio così unico.

“Grazie…” Questa volta la ragazza rise,

“Sei la prima persona che mi ringrazia perché le getto una palla di neve in faccia! Vieni, ti sei persa il pranzo e avrai fame…”.

 

 

Note

 

Il fuoco! Sì Santana va letteralmente a fuoco! ;-)

E se Brittany è un mostro di controllo Santana lo perde molto facilmente…

Domani avrò un disegno? Mi è stato annunciato! Giusto Pidocchia? ;-)

Al prossimo capitolo! Grazie mille a tutti!

Ciao ciao

  
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