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Autore: elizabethstillfights    25/10/2012    2 recensioni
[The Script]
Rimasi sbigottita. 'Non guardarmi così, Corinne. Sei simpatica, mi piacerebbe davvero essere tuo amico...'
'Farebbe piacere anche a me...e lo dico davvero...finora sei l'unico che si è interessato a me...'
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Novembre 2012. Irlanda. Dublino. Odiavo quella città.

Mi chiamo Corinne, ho compiuto da poco 26 anni. Non credo di essere uno schianto di ragazza ma non credo di essere nemmeno brutta. Sono magra e abbastanza alta. Amo i miei capelli, biondi e lunghi, mentre odio i miei occhi. La mia famiglia dice che sono bellissimi, ma io non li sopporto. Vabbeh, tralasciamo...dicevo, odio Dublino. Non sono nata qui, ho origini americane. I miei genitori hanno deciso di venire ad abitare qui per assistere mia nonna che ha ormai una certa età. Mia madre è irlandese e ha conosciuto mio padre mentre si trovava in vacanza a New York. Ci siamo trasferiti qui quando avevo 14 anni e per me è stato un brutto colpo. Avevo molti amici, i migliori che si potesse mai desiderare. Quando sono arrivata qui, non sono riuscita a fare amicizia. Per un periodo sono stata infuriata con i miei per questo trasferimento, poi ho lasciato stare anche se non sono ancora contenta. Beh diciamo che il mio odio verso questa città è diminuito qualche mese fa...

'Mamma, io torno a casa...'
'Va bene, vieni anche domani?'
'Sisi, d'accordo...a domani.'
Uscii dalla casa dei miei. Da qualche anno avevo iniziato a vivere da sola, in un appartamento in centro città. Non era molto grande, ma a me bastava. Il primo giorno in cui iniziai ad abitare lì, ricordo che suonai la chitarra per ore e ore, senza più paura di disturbare qualcuno. Vivevo per la musica, era tutta la mia vita. Nel soggiorno c'era anche la bandiera a stelle e strisce; ogni tanto non resistevo e iniziavo a piangere. Il mio paese mi mancava incredibilmente e finora non avevo ancora avuto occasione di tornare. Quello che successe quella sera. Mi avvicinai alla bandiera e la accarezzai. Piangevo e sorridevo contemporaneamente. Poi mi asciugai le lacrime e mi preparai un hamburger con patatine fritte. Poi presi in mano la mia chitarra e iniziai a suonare.

Il giorno dopo mi svegliai in divano. La tv era accesa e indossavo gli stessi abiti del giorno prima. Feci qualche conto e mezza addormentata realizzai che mi ero addormentata mentre guardavo la TV. Mi sciacquai la faccia, mi truccai un po' e andai in camera mia a cambiarmi. Jeans, t-shirt e giacchettino rosa. Indossai le converse, afferrai la borsa...poi tirai afferrai il cellulare e lo infilai in tasca. Misi da parte la borsa; volevo solo fare una passeggiata, la borsa era in più.
Tutti erano al lavoro a quell'ora, eccezione per qualche anziano che passeggiava tranquillamente. Il mio turno di lavoro sarebbe iniziato nel pomeriggio quindi avevo la mattina libera. Il mio telefono squillò.
'Pronto?'
''Ciao Corinne, sono Sarah.'
Diciamo che Sarah era una delle persone che trovavo simpatiche in questa città..se non l'unica.
'Ciao Sarah, tutto bene?' cercai di essere gentile per una volta.
'Sisi grazie, ascolta, vorresti fare una passeggiata in centro con me? Stamattina non lavoro quindi pensavo...'
'Si, mi farebbe piacere..sono in centro pure io'
'bene, ci vediamo davanti al parco tra un quarto d'ora?'
Perfetto, a dopo!'
OK, ero stata gentile..e uscire con qualcuno non mi avrebbe fatto male. Mi fermai a riflettere un attimo...il parco era dall'altra parte della città! Accelerai il passo...il telefono squillò di nuovo...un messaggio da mia madre..
Puoi passare dalla nonna dopo? Vorrebbe salutarti..'
Mi accinsi a rispondere quando urtai qualcuno..il telefono mi scivolò dalle mani e mi affrettai a chiedere subito scusa.
'Scusami, non ti ho vist...' mi bloccai.
Lui sorrise. Aveva un sorriso magnifico.
'Credo sia tuo questo...' disse porgendomi il cellulare.
'Grazie...'
Era alto, magro, capelli neri, occhiali da vista rettangolari.
'Aspetta...io ti ho già visto da qualche parte...' dissi.
Lui rise. 'Davvero?'
'Si...' dissi riflettendo. Non mi veniva il nome, eppure ero sicura di avere già visto quell'uomo.
'Donoghue!' esclamai.
'O semplicemente..Danny..' rispose sorridendo.
'Massi! Sei il cantante degli Script!'
'Piacere di conoscerti! Tu sei...?'
'Corinne...mi fai un autografo? Ho ascoltato qualche canzone e penso che siate bravissimi tutti!' infilai la mano in tasca e mi accorsi che non avevo neanche un pezzo di carta..
'Non ci credo, incontro Danny o'Donoghue e non ho nemmeno un foglio per un autografo..'
'Tranquilla, ci penso io...abiti qui?' mi chiese.
'Si, qua vicino...ma non sono irlandese...'
'E il tuo accento americano non lo nega' affermò sorridendo.
'Si, hai indovinato...anche se non mi piace tan...'
'Sei Danny o' Donoghue?! Il cantante degli Script? Oddio, io ti amo...possiamo fare una foto?'
Un gruppo di fan mi interruppe e tutte iniziarono a chiedere autografi a Danny. Mi allontanai da loro. Danny mi cercò con lo sguardo e mi fece cenno di aspettarlo.
Riuscì a liberarsi dalle fan, ma lo avvisai che ce n'erano altre in arrivo...
'Oh no, di nuovo...le adoro ma in certi momenti vorrei rimanere da solo a passeggiare...'
’Senti, so che è assurdo, ma io abito a pochi metri da qua...se vuoi puoi venire da me mentre si calma l'atmosfera..' proposi titubante.
'Sicura che non disturbo?'
'Ma no, dai vieni...si stanno avvicinando...'
Lo condussi a casa mia e velocemente entrammo.
'Perdona il disordine, non ho avuto tempo di riordinare...' mi scusai. In effetti c’era una vera confusione.
'Nessun problema...nemmeno io sono molto ordinato. Vivi da sola?' mi chiese.
'Si'
'E il tuo ragazzo?'
'Non ho un ragazzo...diciamo che non nemmeno amici ma vivo lo stesso...siamo io e la mia musica..'
'Come mai sei così solitaria?
'Non mi piace stare qui...scusami, so che sei irlandese, ma è la verità...'
'Ma no figurati...ti manca l'America?'
'Tantissimo..sono arrivata qui a 14 anni, ma non sono mai riuscita a farmi degli amici...mi sono chiusa in me e il mio unico sfogo era la musica..'
'Beh...se vuoi posso essere il tuo primo amico..' disse sorridendo.
Rimasi sbigottita. 'Non guardarmi così, Corinne. Sei simpatica, mi piacerebbe davvero essere tuo amico...'
'Farebbe piacere anche a me...e lo dico davvero...finora sei l'unico che si è interessato a me...'
'E sarò anche il primo a cercare di capire come sei dentro...' disse aggiustandosi il ciuffo. Istintivamente lo abbracciai. Lui non si tirò indietro e mi strinse a sé. Sentivo il suo cuore battere e le sue mani sfiorare delicatamente i miei fianchi. Saremmo diventati grandi amici...
  
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