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Autore: For One Chance    25/10/2012    5 recensioni
«Sai, se fossimo in un film ci innamoreremmo ora»
«Non credo succederà Zayn»
«Tu credi?» si avvicinò a me velocemente, ma io mi spostai e cominciai a camminare.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Chapter thirteen.
Are you sure?



«Incinta? Perfetto, mi mancava solo questo» ero disperata. Dovevo aspettarmelo, come  ho potuto non pensare più al fatto che dopo aver fatto sesso con Zayn (che per me era amore) avevamo entrambi visto il preservativo rotto.

Bene, dopo questo la mia sfiga era al completo.

«Cosa intendi fare?» Jade mi guardava preoccupata.

«Non lo so. Ad abortire non ci penso proprio, va contro i miei principi. Solo non so come fare. Insomma, ho diciotto anni, non posso fare la madre!» effettivamente avere un bambino in questo momento non era proprio la situazione migliore.

Sulla soglia della porta spuntò il viso di Zayn.

«Ho saputo»

«Non c'è niente da dire»

«È lui Zayn?» mi chiese Jade, infuriata. Io annuii.

La ragazza si fiondò su di lui e gli diede un pugno dritto in faccia, ammaccandogli il naso e facendolo sanguinare.

«Sei un figlio di puttana! Guarda come hai ridotto la vita della mia amica! Sei solo uno stronzo!» stava sbraitando, e la cosa mi piaceva.

Mi alzai, avvicinandomi a lei, e la abbracciai.

«Io ti amo, lo giuro» ci mettemmo a ridere e uscimmo dall'infermeria.

È vero, ero incinta, e non era un problema da poco, ma volevo godermi la vita, prima che nascesse il bambino mio e di Malik.

«Credo che dirò al bambino che suo padre è partito perchè voleva fare il clown» io e Jade ci mettemmo a ridere come due idiote nel bel mezzo del corridoio, vicino alla presidenza.

Passandoci davanti notai che il preside non era solo: con lui c'era Liam.

I battiti a mille, il respiro spezzato, le gambe tremanti cominciai a correre senza emettere alcun rumore prendendo per il polso la mia migliore amica. Alla fine mi buttai a terra e cominciai a respirare affannosamente, mentre l'altra ragazza mi guardava storto.

«Ora spiegami cos'era questo. Avevi voglia di fare jogging?» si massaggiò il polso.

«Lì dentro, in quella stanza, c'è Liam»

«Lo stupratore?»

«Jade, lo sai che mi da fastidio quando usi quella parola» mi toccai le orecchie.

«Oh si, scusa. Quindi lì dentro c'è il bastardo che ti ha... fatto male?»

«Esattamente»

«Si, insomma, non ci starebbe male un'altra rissa» Jade si alzò la manica in segno di sfida.

«Io direi che hai già fatto abbastanza» le abbassai il braccio e la calmai.

Le sorrisi e camminai avanti e indietro. Non volevo passare di nuovo davanti quella stanza, mi era già bastato vederlo una volta, e quella mi bastava e avanzava.

Così decisi di aspettare con Jade di fianco la presidenza, finché non uscì Liam, con le mani nelle tasche che fischiettava sonoramente.

Misi la testa tra le gambe nella speranza che non mi vedesse, mentre la mia amica aveva la tentazione di alzarsi e saltargli addosso.

Fortunatamente si girò dall’altra parte e non mi vide, non sarei riuscita a sopportare il suo sguardo sporco e cattivo.

«Vieni Jade, andiamo a mangiare qualcosa» la portai in mensa e prendemmo due vassoi.

Incontrammo Zayn con del ghiaccio sul naso. Ci guardò davvero male, ma quando il suo sguardo si posò su Jade un velo di terrore gli si sparse per a faccia, poi le fece un occhiolino e se ne andò.

«Se ci prova con te giuro che glielo spacco definitivamente quel naso!» quel suo ultimo gesto mi aveva davvero irritato. Lei rise.

«Non ti preoccupare, non accadrà proprio niente. Non lo posso nemmeno vedere, mi viene da vomitare» imitò un conato di vomito e ci mettemmo a ridere, prendendo da mangiare e sedendoci al tavolo vicino a Eleanor e Louis.

«Ciao dolcezza» Louis si alzò per darmi un bacio un bacio sulle labbra. Gli sorrisi e ricambiai con piacere. Jade lo salutò con un sorriso e fece lo stesso con Eleanor, la quale osservava la scena un po’ allibita.

«Ti spiegherò tutto» dissi a Eleanor.

Cominciammo a mangiare tutto silenziosamente finché Louis non sparò una delle sue battute e l’aria si smorzò un po’.

 

 

 

Cinque  mesi dopo…

 

 

 

«O la smetti o la smetti» tolsi le mani di Jade dalla mia pancia che ormai era grande come una palla.

«Non posso smettere, è troppo bella e rotonda» si mise a ridere, prese un elastico e si fece una coda alta con i suoi lunghi capelli castani.

Eravamo sedute sul mio letto, aspettando che arrivasse Louis, per accompagnarmi alla solita visita dalla ginecologa, che veniva una volta al mese da Londra per vedere come stavo.

Guardai l’orologio: a quest’ora saremmo dovuti essere nell’infermeria già da qualche minuto. Stavo per andare a cercarlo, quando non vidi spuntare la sua testa da dietro la porta.

«Vieni, forza! Siamo in ritardo!»

«No, ma dai?!» Jade mi aiutò ad alzarmi e cominciammo ad avviarci verso il piano terra.

Quando arrivammo la donna ci aspettava davanti guardando l’orologio.

«Ci deve scusare, ma è colpa del mio ragazzo» la donna ci sorrise ed entrammo.

Mi fece sdraiare sul solito lettino, mi mise un gel trasparente sulla pancia e avvicinò un macchinario a me; poi prese una specie di microfono e lo mise sulla pancia, spargendo quel liquido schifoso ma piacevole da sentire sulla pelle.

«Be’, sembra tutto regolare» dopo qualche minuto mi tolse dalla pancia quell’impiastro e mi fece sedere.

«Se vuoi ti posso dire il sesso» me ne ero scordata. Ero agitatissima.

«Si, la prego, me lo dica!»

«È una femminuccia» il mio sorriso si allargò fino al massimo, tanto da farmi male alle guance. 

«Una femmina, una femmina! Louis, avremo un femmina!» Louis mi abbracciò e lo sentii ridere.

«Perché ridi?»

«Ti ricordi la scommessa?»

La scommessa!

 

Eravamo sdraiati sul letto di Louis, mentre Harry era di sotto a sbaciucchiarsi con Jade. Ero a un mese e mezzo di gravidanza e non avevo più visto né Liam né Zayn fortunatamente.

«Chissà cos’è!»

«Di cosa stai parlando Louis?» il ragazzo mi accarezzava la pancia ancora invisibile.

«Se è maschio o femmina!»

«Sinceramente spero sia un maschio»

«Perché?» mi guardò incuriosito.

«Le femmine sono dello rompi scatole, insomma, loro sono quelle che danno più problemi durante l’adolescenza. Vestiti, trucchi, ragazzi, uscite» si mise a ridere.

«La pensi così? A questo punto mi auguro davvero che sia una femmina»

«Scusa, ma perché devi fare così!» gli tappai il naso: a lui dava davvero fastidio.

«Facciamo una scommessa: se è un maschio hai vinto te…»

«E cosa ci guadagno?» mi diede un lieve bacio sulla pancia.

«Lo sai che non resisto a quei tipi di baci»

«Lo so»

«E se è una femmina?»

«Ho vinto io. Non voglio niente come ricompensa, solo farmi quattro risate»

«Ti amo, idiota»

«Ti amo, futura panciona»

 

 

«Sai già chi è il padre?»

«Non ho fatto il test del DNA ma ne sono piuttosto sicura»

«Purtroppo secondo le regole del riformatorio devi obbligatoriamente fare il test che hai appena nominato»

«Scherza? E a cosa serve? Sono certa che sia stato Zayn»

«Mi spiace, ma le regole sono queste. Se non hai niente da fare te lo posso fare domani mattina, tanto è domenica. Posso tornare e fartelo, non è un problema per me»

«Sicura?»

«Si, si. Non preoccuparti» ci congedò in fretta, e noi andammo fuori.

Ormai si stava avvicinando la primavera, e fortunatamente il freddo congelante era già finito. Stare all’aria aperta adesso non era più così faticoso, nonostante l’aria pungesse ancora.

 Incontrammo Harry sdraiato su una panchina avvolto in una coperta a guardare le stelle.

Jade gli corse incontro e gli stampò un bacio sulla fronte e uno sulle labbra. Il ragazzo ricambiò con piacere.

Quei due si erano innamorati nuovamente nel corso delle prime due settimane che Jade era arrivata alla Same Mistakes. Stavano insieme ormai da circa quattro mesi, quattro mesi e mezzo.

«Piccioni!» Louis si divertiva a chiamarli così. Invece di dire “piccioncini” diceva “piccioni”; amava quegli animali.

«Io e Emy andiamo a letto, siamo entrambi stanchi. Domani venite anche voi ad assistere all’esame?»

«Si, saremo puntualissimi!» e dopo questa breve frase ricominciarono a baciarsi.

I miei migliori amici fidanzati, niente male.

 

La mattina dopo ero in ansia, non capivo proprio il perché.

Forse perché avrei visto su un pezzo di carta la certezza che quel farabutto di Zayn era il padre della mia futura figlia.

Notai che Louis era già sveglio e preparato.

«Guarda che sono ancora le otto, la signorina  Wilde ha detto che dobbiamo essere da lei per le dieci»

«Lo so, ma credo di non essere pronto a leggere “padre del bambino: Zayn Malik”»

«Ti capisco Louis, ma vorrei davvero che tu venissi comunque»

«Verrò sicuramente, devo solo prepararmi psicologicamente»

«A questo punto mi lavo, che è meglio»

 

Alle dieci meno dieci eravamo lì tutti e quattro: io, Louis, Jade e Harry.

La donna ci fece entrare e dopo vari esami durati circa un’ora mi fece uscire, chiedendomi di attendere.

La donna aveva prelevato del sangue a lei e aveva intenzione di confrontare quello del feto a quelli di tutti i ragazzi della scuola, che aveva nel database.

Aspettammo con ansia, un’ansia inutile, il risultato delle analisi.

Una mezz’ora dopo uscì e ci guardò un momento allibiti.

Ci diede un foglio, dove c’erano tantissimi dati.

L’ultimo mi fece mancare il fiato, mi si mozzò, a me come a tutti i miei compagni.

Padre del feto: Liam Payne.



 

--------------------------------------------------Hola-----------------------------------------------

 

 

Ammettetelo che non ci avevate proprio pensato!

Mi avete scritto: "ma cara, è ovvio che sia Zayn!". Si, insomma, ci siete rimasti di merda, vero?!

Muahahahahahahahahahahahah! *risatamalefica*

Be', allora? Che ve ne pare?

Secondo me è venuto bene!

Bene, ditemi cosa ne pensate.

Questa sono io su twitter, seguitemi! https://twitter.com/benni_gazzotti

Un bacio, Benny x.

  
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